Recensione San Valentino di Sangue 3D

San Valentino viene fatto a pezzi. Tridimensionali.

Recensione San Valentino di Sangue 3D
Articolo a cura di

Pezzo per pezzo

My bloody Valentine non è niente più di un "pomicio-film".
Vi spieghiamo il percorso storico di questa categoria filimca: dai tempi dei drive-in anni 60 un pomicio-film è un etichetta che viene conferita per lo più alle pellicole horror di bassa lega, vuote e cruente.
Dicesi più specificatamente, un film dell'orrido con forti colpi di scena accompagnati da altrettanti chiari colpi d'orchestra.
E' quasi tradizione che più è alto il volume, più la fidanzatina di turno stringerà la mano del suo ragazzo in cerca di conforto e lì scatterà la vera essenza di "Pomicio film".
My Bloody Valentine rientra perfettamente in questa tipologia "malsana": l'utilizzo di questo aggettivo è legato solamente alla filmografia odierna, perchè, si sa, il "pomicio film" d'annata ha un sapore classico che ancora piace.
Ma torniamo a My Bloody Valentine. Se si ponesse il traguardo di film mediocre finalizzato all'intrattenimento 3d forse avrebbe un qualche tipo di attenuante, ma non lo fa, mai.
La pellicola si comporta come se fosse un alto e fine film "di paura" degli anni ottanta, come se avesse per le mani un idea geniale che, tirando le somme, non ha per niente.
L'analisi dell'assassino in maschera di estingue con la stessa facilità con la quale inizia: se Jason Voorhess (Venerdi 13) pur essendo un semplice killer riusciva a conservare un carisma non differente, "il minatore" di My Bloody Valentine non è nulla più di questo. Una figura altamente posticcia.
Un tizio enorme, con problemi asmatici come Darth Vader e un piccone in mano.
Il killer non viene presentato come lampante citazione (come dovrebbe essere data la natura del lavoro in questione), ma bensì come novità assoluta, e lo stesso vale per la trama.
Tuttavia stiamo parlando di un remake.
Uccisioni ridicole che non stupiscono e che non convincono (qualcuno dovrebbe dire al regista che il sangue in computer grafica non regge per niente sullo schermo, perfino in un film 3d) sono imperdonabili in uno slasher movie.

Harmony e Minatori

In una miniera di Harmony crolla un tunnel e tutti gli operai rimangono intrappolati.
I soccorsi arrivano celermente solo per rendersi conto che alcuni lavoratori non sono morti a causa del crollo, ma per ferite da piccone.
Harry Warden (caduto in coma) e Tom Hanniger (figlio del direttore della Hanniger Mining Company) sono gli unici surpestiti.
Tom è il colpevole, lui ha lasciato aperte le bocchette del gas causando l'esplosione che ha ucciso i suoi colleghi.
Harry Warden, esattamente un anno dopo, il giorno di San Valentino, si risveglia dal coma iniziando a fare una strage fra i giovani di fronte alla miniera.
La polizia riesce a ucciderlo, ma le vittime sono comunque molte.
Passano altri dieci anni. San Valentino è tornato e con lui Tom (il senso di colpa per aver causato l'incidente e la furia omicida di Harry non gli da pace da anni).
Oltre a Tom anche gli omicidi tornano nella piccola città di Harmony, e i sospetti crescono.

Sangue in Cg

Patrick Lussier è un abile montatore, niente più. Per anni si è destreggiato fra serie televisive di successo come Mc-Gyver e film dell'orrore, quali Scream e Mimic.
Non serviva necessariamente fare il grande passo alla regia e questo era chiaro dai suoi precedenti lavori (Dracula's Legacy), ma con My Bloody Valentine ha toccato il fondo.
Non solo ha confezionato un remake, già cosa molto difficile da portare a termine in maniera egregia, ma ha voluto renderlo più "credibile" attualizzandolo, commettendo un errore imperdonabile.
Anche dando la colpa della pessima qualità grafica alla "rivoluzionaria" pellicola 3d o al semplice fatto che sia un film concepito per questo supporto, non riusciamo proprio a digerire quella fotografia inesistente e gli scenari piatti.
Una pellicola che definire "televisiva" è dire poco: non solo nella trama e nella recitazione, ma perfino nel sapore artistico risulta destinata alla rapida "morte".
Il cast è un semplice guazzabuglio di attori reclutati da Dawson Creek e Supernatural, e vecchi attori dimenticati che forse avranno un curriculum pieno di minuscole particine, ma non hanno un background abbastanza pesante per fare la differenza.
Il tentativo di ringiovanire il tutto andando a rubacchiare a film come Fight Club, Dead Zone o Vanilla Sky risulta al limite dell'offensivo.
L'esoterismo suggerito come "àncora " per salvare la trama non è trattato come un espediente di sceneggiatura e risulta solo un ulteriore, improbabile aggiunta ad un susseguirsi di situazioni imbarazzanti messe lì giusto per "portare a casa il film" , giusto per usare un modo di dire in voga fra gli sceneggiatori desiderosi di chiudere in fretta uno script.
Nulla si può salvare di My Bloody Valentine; anche analizzando il tutto sotto l'aspetto del 3-Dimension risulta banale.
Piccoli trucchi, come un piccone lanciato verso lo schermo (in un ora e mezza abbondante di girato) non solo è mancanza di rispetto per chi guarda, ma è un burlarsi di chi si aspetta di vedere qualcosa in un 3-d degno. E' con le mirabolanti tecnologie di Dreamworks e Disney e dell'attesissimo Avatar di Cameron, My Bloody Valentine 3d, possiamo dirlo, è già nel dimenticatoio

San Valentino di Sangue 3D Un film tanto pessimo, una vera e propria ridicolizzazione dei “clichè” anni 80. Una sceneggiatura stiracchiata, attori poco convincenti e un forte sentore di sfruttamento delle magie del 3d che di fatto non regala nulla di particolarmente mirabolante. Sconsigliamo questo film tanto ai fanatici dell'orrore, consigliando loro di recuperarlo al massimo in home video, quanto ai curiosi della visione tridimensionale. In questo, San Valentino di Sangue 3d viene nettamente battuto anche dal film dei Jonas Brothers.

4

Che voto dai a: San Valentino di Sangue 3D

Media Voto Utenti
Voti: 40
5.7
nd