Recensione Rush Hour - Due mine vaganti

Riscopriamo insieme il buddy-cop movie virato in commedia diretto da Brett Ratner e con protagonista la "strana" coppia formata dal funambolico Jackie Chan e dallo straripante Chris Tucker.

Recensione Rush Hour - Due mine vaganti
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Dio li fa e poi li accoppia recita un noto detto, che ben si adatta al complementare duo di Rush Hour - Mine vaganti, primo capitolo di una (ad oggi) trilogia poliziesca (i successivi capitoli, datati rispettivamente 2001 e 2007, saranno Colpo grosso al drago rosso - Rush Hour 2 e Rush Hour 3 - Missione Parigi) con forti innesti comici. Diretto nel 1998 da Brett Ratner (X-Men - Conflitto finale, Hercules - Il guerriero), il film vedeva insieme sullo schermo l'inedita coppia formata da Jackie Chan e Chris Tucker, a variare in parte il classico canovaccio black and white lanciato dalla saga di Arma letale, alla quale concettualmente si ispirano le atmosfere della narrazione, giocate per l'appunto sulle diversità dei due protagonisti. Grazie soprattutto alla presenza del funambolico interprete cinese, sulla cresta dell'onda ormai da diversi anni anche nel cinema hollywoodiano, la pellicola (costata 33 milioni) ottenne un clamoroso successo worldwide di quasi 250 milioni di dollari, classificandosi al settimo posto del botteghino statunitense in quell'annata.

Black and yellow

In Rush Hour - Due mine vaganti quando a Los Angeles viene rapita la figlia del console cinese, il diplomatico decide di affiancare alle forze dell'FBI il detective Lee, suo amico intimo e miglior poliziotto di Hong Kong. Ma gli agenti dell'FBI, che vedono di traverso quest'intrusione straniera, scelgono di affidare il nuovo arrivato all'ingestibile detective del LAPD James Carter, affinché le loro indagini vadano a rotoli. Inaspettatamente però Lee e Carter, dopo le iniziali incomprensioni, si riveleranno una coppia affiatata e si avvicineranno sempre di più a scoprire i mandanti del rapimento.

Terremoto a Los Angeles

Rush Hour - Due mine vaganti è un buddy-cop movie dal ritmo scoppiettante che sfrutta con cognizione di causa la briosa alchimia tra i due protagonisti. Se infatti la trama si appoggia ad un plot sin troppo esile e scontato, con tanto di "insospettabile" tradimento, la componente comica riesce a regalare momenti di sano divertimento, con alcune gag ispirate e una verve action di tutto rispetto. Se in alcune occasioni, soprattutto negli spezzoni "solisti", Tucker finisce per "esagerare" nel suo gigionismo figlio dell'Eddie Murphy style, le parti in cui l'attore afroamericano è in compagnia di Chan sono foriere di battute e siparietti che, giocando sulle differenze e gli stereotipi culturali, strappano più di un sorriso. Inoltre il carisma di Chan, sempre a suo agio nel suo mix di arti marziali e rimandi slapstick, risulta più contagioso rispetto ad altre produzioni americane, garantendo anche ai fan del genere un motivo di visione nella spettacolarità buffamente implacabile delle coreografie. Dopo i titoli di coda, come da classico nelle pellicole dell'interprete cinese, una lunga serie di papere sul set, inclusi gli "incidenti" acrobatici avvenuti durante le riprese.

Rush Hour - Due mine vaganti Brett Ratner riesce a gestire con un certo equilibrio le dinamiche action e i siparietti comici, rendendo Rush Hour -Due mine vaganti, primo episodio della saga, un divertente buddy movie che, a dispetto di una trama risibile, fa di un ritmo scatenato e dell'ottima sintonia tra Jackie Chan (irresistibile anche nella componente action) e Chist Tucker i suoi punti di forza.

6.5

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