Recensione Rogue river

In dvd un inedito Bill Moseley... ovviamente pazzo!

Recensione Rogue river
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"Il suo passato è dolore... il suo presente è terrore".
Con le fattezze della Michelle Page vista in diverse serie televisive e in piccoli ruoli cinematografici (citiamo solo Miss F.B.I. - Infiltrata speciale e Inserzione pericolosa 2), Mara è una giovane donna che, ancora addolorata a causa della recente scomparsa del padre, decide di andare a disperderne le ceneri nel fiume Rogue, nell'Oregon.
Proprio mentre si trova sul posto, viene avvicinata da tale Jon Wall, il quale, in lutto per la morte della figlia, si offre di accompagnarla alla macchina, solo per scoprire, però, che essa è misteriosamente scomparsa.
Ed è il Bill Moseley di Non aprite quella porta parte 2 (1986) e che ha fatto una breve apparizione anche in Non aprite quella porta 3D (2013) a concedere anima e corpo all'uomo, dal quale, essendo rimasta a piedi, la ragazza accetta un passaggio fino alla sua casa nel bosco, dove vive insieme alla moglie Lea alias Lucinda Jenney.
Ma, sebbene, inizialmente, la condivisione del dolore per le loro tragedie personali consenta a Mara di trovare conforto, ben presto si rende consapevole di essere finita prigioniera di un incubo a occhi aperti dal quale fuggire si rivela impresa tutt'altro che semplice.

Il dvd

Quindi, pur senza cannibalismo e motoseghe pronte a fare a fette giovani turisti, presenta, inevitabilmente, i connotati di ennesimo derivato della saga incentrata su Leatherface e famiglia il primo lungometraggio diretto da Jourdan McClure, che fa della desolata ambientazione rurale uno dei suoi maggiori punti di forza.
Non a caso, per quanto riguarda la trama, la quasi ora e venti di visione richiama vagamente alla memoria proprio il plot di Leatherface - Non aprite quella porta 3 (1990) di Jeff Burr, anche se, anziché puntare sul sensazionalismo da spargimento di cadaveri (che, comunque, non risultano assenti), il regista sembra in questo caso essere intenzionato a privilegiare una certa aria di follia.
Aria che enfatizza ricorrendo a lenti ritmi di narrazione atti a scandire una lunga attesa che, tempestata di silenzi, non funge altro che da preparativo nei confronti della tesa parte finale, non priva di colpi di scena e principalmente costruita su una fuga nel bosco.
Al servizio di un'operazione che, con ogni probabilità, non offre nulla di particolarmente nuovo a chi, da sempre, segue la celluloide della paura, ma che potrebbe in maniera tranquilla soddisfare quella fetta di spettatori che soltanto adesso decidono di muovere i primi passi verso la scoperta del genere.
Inedito cinematografico, è Koch Media a renderlo disponibile per il mercato dell'home video digitale tricolore, con il solo trailer quale contenuto speciale.

Rogue river Vera e propria icona del genere horror, Bill Moseley - protagonista, tra gli altri, di Non aprite quella porta parte 2 (1986) e La casa dei 1000 corpi (2003) - incarna, ovviamente, il folle di turno in questa opera prima di Jourdan McClure che, mai distribuita nelle nostre sale cinematografiche, approda in Italia direttamente in dvd, sotto il marchio Koch Media. Affiancato dalla televisiva Lucinda Jenney, il suo scopo è questa volta tormentare Michelle Page, impegnata a concedere anima e corpo a una giovane donna ancora addolorata per la morte di suo padre. Ovviamente, gli omicidi non mancano (e neppure un ingurgitamento di ceneri!), ma è in maniera principale sull’attesa e sulla tutt’altro che rassicurante atmosfera che punta la quasi ora e venti di visione, la cui parte finale è quella maggiormente riservata alla tensione ed al movimento. Nulla di eccezionale, ma neanche da bocciare.

6

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