Recensione Questione di cuore

Due cuori "ingrippano" nella notte, due anime si incontrano e si completano

Recensione Questione di cuore
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Si è "ingrippato"

'Vorrei che il film parlasse da solo, che siano le immagini a dire la propria. Ci abbiamo messo davvero il cuore in questo film, appunto, quello che volevamo esprimere è un sentimento, non un'opinione.'
Francesca Archibugi


Due cuori "s'ingrippano", il sangue smette di pompare, scendono le lacrime.
Angelo è un uomo pragmatico, manda avanti una carrozzeria, evade le tasse e si arrangia come può. Alberto è uno sceneggiatore, vive di sogni e della sua instabilità. Non riesce a trovare un equilibrio con la sua donna e non ne comprende la ragione. Una notte, i cuori di entrambi smettono di funzionare per qualche minuto: è un infarto. Ricoverati entrambi in ospedale, i due fanno conoscenza e scoprono quanto a dividerli, nonostante i loro mondi siano così diversi, ci sia bene poco. Tra Alberto ed Angelo si instaura una fortissima amicizia, un rapporto di dipendenza da cui nasce un piccolo microcosmo dove nessuno dei due ha il coraggio di esternare appieno i propri sentimenti di amicizia, ma in cui non sono certo le parole a rendersi indispensabili.
Una volta fuori dall'ospedale, Alberto si trasferisce a casa di Angelo e fa la conoscenza della sua attraente moglie e dei due figli. Il risultato è una famiglia che si completa appieno: Alberto il sognatore, Angelo il concreto che nel frattempo peggiora e, segretamente, mira a passare il testimone della sua famiglia all'adorato amico.

E' solo questione di cuore

Una chicca nell'universo della commedia italiana. Francesca Archibugi confeziona, come suo solito, un film dalle tinte brillanti seppur amare, non scadendo mai nel più sciatto dei moralismi per quanto questo possa apparire semplice. Si ride, scherza e ci si commuove per tutti i cento minuti di durata, senza avere mai l'impressione di avere di fronte qualcosa di blasonato o artificiale come troppo spesso lo sono queste commedie. I cuori dei due personaggi sono realmente combattuti, hanno paura, ma non per questo smettono di puntare avanti: uno vola troppo, l'altro troppo poco e, alla faccia di ogni psicofarmaco, Angelo ed Alberto divengono le proprie, rispettive cure. Chiaramente, il lato drammatico è decisamente marcato, proprio come nelle intenzioni della regista/sceneggiatrice, ma riesce ad essere reso in maniera sempre matura, alternata a momenti di vere risate, di trovate intelligenti e da un cast di attori sempre più bravi. Questi cuori “ingrippati” (come dice lo stesso Angelo) tornano immediatamente a funzionare quando trovano il problema e capiscono di essere complementari: la loro diversità dà vita a situazioni comiche quanto nere, ripetiamo, senza mai sentire eccessivamente il peso di uno dei due aspetti. Albanese è il pezzo forte, come chiunque si sarebbe aspettato: riesce a far ridere e piangere con una sola espressione, con quel viso surreale a metà tra la comicità più sfrenata e il ritorno alla realtà, capisaldo, assieme a Kim Rossi Stuart, dell'intera pellicola.
Tratto dall'omonimo libro di Umberto Contarello, Questione di cuore gode, oltre che di una comicità matura, anche di una serie di significativi camei, potendo vantare la presenza di Carlo Verdone, Paolo Sorrentino, Paolo Virzì ed altri nomi di spicco del cinema italiano contemporaneo.
La scelta degli attori, a detta della regista, è stata difficilissima e ponderatissima: una necessità di uomini virili, ma allo stesso tempo emotivi e radicalmente diversi, focalizzando così la sua attenzione proprio su Albanese e Rossi Stuart, decisa a sviluppare appieno il loro potenziale. Per Albanese, la pista da seguire, oltre le indicazioni di Francesca Archibugi, è stato proprio il romanzo di Contarello, che l'attore ha trovato così coinvolgente da farne un manuale per l'interpretazione del proprio personaggio. Girato alla solita maniera Archibugi, regia nitida e molto vecchia scuola, il film non brillerà tecnicamente di luce propria, ma, in fin dei conti, qui è il cuore quello che conta: se quello si ingrippa l'unica cosa da fare è farlo ripartire.

Questione di cuore Una commedia brillante, nata per far ridere ed emozionare, perfettamente riuscita nel suo intento. Spiccatamente italiana, vuoi per l'ambientazione romana, vuoi per la caratura artistica, l'ultima fatica di Francesca Archibugi è un piacevolissimo compagno cinematografico. Decisamente meglio di tutte le pellicole che il belpaese sforna con una regolarità tutta sua. Consigliato

7.5

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