Recensione Premonitions

Jeffrey Dean Morgan, Abbie Cornish ed Anthony Hopkins protagonisti di un thriller poliziesco a tinte sovrannaturali diretto dal brasiliano Alfonso Poyart, al suo esordio sulla scena internazionale.

Recensione Premonitions
Articolo a cura di

L'agente speciale dell'FBI Joe Merriweather (Jeffrey Dean Morgan) e la sua partner, la giovane agente Katherine Cowles (Abbie Cornish), stanno indagando su alcuni omicidi caratterizzati dal medesimo modus operandi: l'assassino ha inferto un unico colpo letale alle vittime sul retro del collo. Ritrovandosi a brancolare nel buio, senza alcun indizio a cui appigliarsi, i due agenti decidono di rivolgersi a un ex collega di Joe, ritiratosi dalla professione: John Clancy (Anthony Hopkins). L'uomo, che vive in completa solitudine dopo la prematura morte della figlia e la separazione dalla moglie, è dotato di un talento peculiare: la capacità di "leggere" il passato delle persone e di intravedere il loro futuro (o perlomeno il possibile futuro che li aspetta). Dopo le iniziali ritrosie, John accetta di prendere parte all'investigazione; e mentre il misterioso serial killer continua a lasciare la sua scia di sangue, l'anziano medium riesce a individuare un potenziale fil rouge che lega fra loro ciascuna delle vittime...

IL SILENZIO DEI PREVEGGENTI

Il filone dei cosiddetti "serial thriller", letteralmente ‘esploso' negli Anni '90, sembra arrivato a un punto di saturazione: legato a convenzioni via via sempre più rigide (e dunque scontate e prevedibili), questo sottogenere si è incagliato in un'impasse che, dopo i "momenti di gloria" di vent'anni fa, lo ha ormai relegato alla serie B delle produzioni cinematografiche. E se, nel 1991, un'opera come Il silenzio degli innocenti - sempre con protagonista Anthony Hopkins - contribuiva a definire un nuovo canone, andando incontro a un'immediata consacrazione (commerciale, critica e perfino ‘accademica', con il trionfo agli Oscar), a una pellicola come Premonitions (Solace il titolo originale) rischia di non bastare neppure la presenza di un quartetto di interpreti affermati, incluso un comprimario come Colin Farrell (in gran spolvero grazie a True Detective 2), per imporsi all'attenzione del pubblico. Realizzato a partire da un soggetto di Ted Griffin, sviluppato poi in fase di sceneggiatura da Sean Bailey e dalla penna raffinata di Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon), Premonitions non si discosta quasi per nulla dai paradigmi del proprio genere di riferimento, richiamandosi anzi, a livello narrativo, a Seven di David Fincher, ma suscita un barlume di interesse in più attraverso l'elemento chiave della trama: i poteri paranormali del suo co-protagonista.

UN THRILLER FRA CLICHÉ E VIRTUOSISMI

Fino a circa metà della sua durata, dunque, Premonitions si mantiene su livelli di medietà tutto sommato apprezzabili, regalando pure un paio di spunti notevoli, per quanto non originalissimi. A convincere molto meno, semmai, è l'approccio del regista, il brasiliano Alfonso Poyart (alla sua prima prova internazionale), che si concede fin troppi virtuosismi ma senza essere in grado di creare un'autentica atmosfera (si pensi al tenebroso realismo de Il silenzio degli innocenti o al mood semi-apocalittico di Seven). I problemi veri insorgono però nella seconda parte del film, quando la sceneggiatura, dopo aver scoperto tutte le proprie carte, si preoccupa di spiegare in maniera pedissequa tutti i temi lanciati sul tavolo, con un didascalismo che sottovaluta implacabilmente l'intelligenza dello spettatore. Mentre il finale, al solito concitatissimo, risulta penalizzato da una fastidiosa estetica registica simboleggiata dall'espediente dei proiettili al rallentatore, che rispetto ai tempi di Matrix hanno assunto un'intrinseca stucchevolezza di cui faremmo volentieri a meno...

Premonitions Costruito come un thriller canonico che si attiene quasi sempre alle regole del proprio genere, Premonitions avrebbe anche qualche buona intuizione, ma finisce per annegarle in un copione eccessivamente ‘didattico' e soprattutto nella messa in scena di Poyart, ingabbiata in ridondanti virtuosismi e incapace di regalare vere suggestioni.

5.5

Che voto dai a: Premonitions

Media Voto Utenti
Voti: 2
6
nd