Recensione Poli Opposti

L'avvocato divorzista Sarah Felberbaum e il terapista di coppia Luca Argentero sono i poli opposti dell'omonimo lungometraggio di debutto di Max Croci, omaggio alla commedia sofisticata americana.

Recensione Poli Opposti
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Da un lato abbiamo il terapista di coppia Stefano Parisi, nei cui panni troviamo Luca Argentero, dall'altro l'avvocato divorzista Claudia Torrini, con le fattezze di Sarah Felberbaum.
Quest'ultima, mamma single del piccolo Luca, ovvero Riccardo Russo, separa le coppie ed è il peggiore incubo per i mariti delle sue clienti, mentre il primo, appena divisosi dalla moglie Mariasole alias Anna"La matassa"Safroncik e consumato il distacco anche dall'ingombrante suocero (il famoso psicologo e irriducibile narciso Beck, interpretato da Tommaso Ragno), cerca in ogni modo di tenerle unite.
I classici Poli opposti che trovano ciascuno nell'altro la propria ragione d'essere ed il suo fondamento costitutivo e cui fa riferimento il titolo del lungometraggio d'esordio di Max Croci, proveniente dall'universo degli short e del piccolo schermo e che si appoggia qui su una sceneggiatura scritta ad otto mani da Roberto"Sbirri"Burchielli, Antonello"Le frise ignoranti"De Leo e dalle accoppiate Riccardo Irrera-Mauro Graiani (Mio papà), Gianluca Ansanelli-Tito Buffulini (Si accettano miracoli) e Paolo Logli-Alessandro Pondi (Natale a Beverly Hills).

Destini in(Croci)ati

Poli opposti di cui veniamo a conoscenza già durante i titoli di testa, nel corso dei quali assistiamo ad interviste alternate ai due protagonisti; prima di apprendere che mentire è la tomba del matrimonio e che oggi, forse, viviamo in un mondo di uomini spaventati che non sanno prendere l'iniziativa, lasciando alle donne, di conseguenza, il compito di farsi avanti.
Donne come l'intraprendente producer televisiva Carolina, cui concede anima e corpo la Grazia Schiavo di Faccio un Salto all'Avana, destinata a creare non poco scompiglio nel ritrovato rapporto tra Stefano e Claudia, amici già quando erano bambini insieme al fratello di lei Alessandro: un Giampaolo Morelli bugiardo seriale e sfrontato coniuge di Rita, incarnata da Elena Di Cioccio e ormai rassegnata alla gelosia.
Un Giampaolo Morelli e una Elena Di Cioccio talmente tenuti in disparte da risultare, però, quasi inutili, in quanto sviluppati a malapena come buona parte dei personaggi di contorno; man mano che, tra passeggiate in riva al mare ed un esilarante apparizione dello Stefano Fresi di Smetto quando voglio nel ruolo di un fioraio, si tenta di omaggiare più volte la vecchia commedia sofisticata americana.
Tentativo sicuramente testimoniato anche dalla situazione commentata dalla sempreverde At last di Etta James, che, però, allo stesso tempo lascia pensare all'ennesimo sfruttamento senza fantasia di un brano troppe volte finito su immagini.
Immagini che, oltretutto non prive di romantici furti di cavalli (molto meno romantici per il loro proprietario) e condite di inevitabile, ruffiana spruzzata di buoni sentimenti, non sembrano discostarsi poi tanto, in questo caso, da una piuttosto fiacca e banale fiction da prima serata televisiva.

Poli Opposti Con la veterana Sydne”Che?”Rome relegata a poco più che comparsa, Poli opposti pone Luca Argentero nel ruolo di un terapista di coppia e Sarah Felberbaum in quello di un avvocato divorzista e donna emancipata che ha cresciuto da sola il proprio figlio per mettere in piedi una commedia a sfondo sentimentale di cui Max Croci - al suo primo lungometraggio - osserva: “Proprio ai miei grandi e inarrivabili riferimenti cinematografici del passato è andato il primo pensiero: Hawks e Cukor in testa, ma anche le commedie della Universal degli anni Sessanta”. Eppure, tra fiacchezza imperante e totale mancanza di originalità (con uno script concepito da otto persone!), l’impressione immediata è quella di trovarci dinanzi ad una banalissima fiction televisiva... o, se proprio dobbiamo fare un accostamento a film destinati al grande schermo, verrebbe da pensare ad uno dei peggiori con protagonista Fabio Volo.

5

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