Recensione Pluto Nash

Eddie Murphy è Pluto Nash, ex-contrabbandiere e proprietario di un night minacciato dai loschi interessi del misterioso Rex Crater in questa fallimentare commedia sci-fi diretta nel 2002 da Ron Underwood.

Recensione Pluto Nash
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Nel 2087, in una Luna ormai colonizzata da anni e diventata luogo di vacanze e divertimenti per i terrestri, l'ex-contrabbandiere Pluto Nash gestisce uno dei locali più importanti del Satellite. Una sera riceva l'offerta, o meglio dire l'intimidazione, per vendere il posto ad un misterioso uomo d'affari conosciuto come Rex Crater. In seguito al rifiuto di Nash, gli scagnozzi del potenziale acquirente distruggono con una bomba il club, costringendolo alla fuga insieme alla bella Dina, giovane cameriera da poco assunta, e al robot Bruno, sua guardia del corpo personale. Braccato ma non a corto di soluzioni, Nash ha intenzione di scoprire chi si cela dietro l'identità di Crater, intraprendendo un avventuroso viaggio verso Moon Beach, luogo dove hanno sede alcuni dei casinò più rinomati della Luna.

Vorrei ma non posso

Agli inizi del nuovo millennio la carriera di Eddie Murphy era già vittima di un inesorabile declino, raggiungendo l'apice proprio nel 2002 con l'uscita nelle sale di Pluto Nash, commedia fantascientifica ambientata sulla Luna. Massacrato dalla critica e del pubblico, che lo ha consacrato quale uno dei più clamorosi tonfi al botteghino di tutti i tempi (solo 7 milioni di dollari d'incasso worldwide, a dispetto di un budget oltre il centinaio), il film ha avuto inoltre il demerito di aver sprecato un cast di star, perlopiù collocate in piccoli camei: oltre a Murphy e ai co-protagonisti Rosario Dawson e Randy Quaid (il cui personaggio robot, pur al confine con lo scult, rimane senza dubbio il più riuscito), troviamo infatti in breve apparizioni star e grandi caratteristi del calibro di Alec Baldwin, John Cleese, Peter Boyle, Joe Pantoliano e Pam Grier. Diretto con poca ispirazione dal Ron Underwood di Tremors (1990) e Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (1991), il titolo cerca di metabolizzare cinquant'anni e oltre di cinema sci-fi in una declinazione pop nata già vecchia, con ambientazioni e scenografie che vorrebbero, nella loro eccessiva aura citazionista (con tanto di "omaggio" a Star Wars nell'inseguimento tra macchine volanti), offrirsi quale luogo per inscenare un mix di azione e risate, purtroppo spento subito sul nascere da una progressione degli eventi mai in grado di appassionare e coinvolgere anche per via di una sceneggiatura spesso insensata che ci propina inoltre un assurdo colpo di scena nella parte finale, dando modo all'attore afroamericano (che oltre alle sue classiche risatine, si applica ben poco) di sdoppiarsi letteralmente. Le cose più interessanti in una visione odierna rimangono paradossalmente i riferimenti agli attuali candidati alla presidenza statunitense, con Hillary Clinton la cui effige compare sui dollari lunari e un nuovo progetto immobiliare lunare finanziato da Donald Trump.

Pluto Nash Tonfo più clamoroso nell'allora già non certo florida carriera di Eddie Murphy, Pluto Nash è un'operazione che sfiora in più occasioni il ridicolo involontario, sprecando totalmente il cast di rilievo e l'enorme budget di 100 milioni di dollari, a conti fatti assurdo per quanto è poi dato vedere sullo schermo. Tra ambientazioni spoglie realizzate al computer e sequenze d'azione che cercano, fallendo, di coniugare adrenalina e risate, i novanta minuti di visione si risolvono in un grosso pasticcio nel quale è difficile trovare qualcosa da salvare, concettualmente sbagliato ibrido di generi senza arte né parte. Il film andrà in onda stasera, mercoledì 15 giugno, alle 21.10 su ITALIA2.

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