Recensione Plein Sud - Andando a Sud

L'amore a 360° in un road movie ambizioso ma incompiuto

Recensione Plein Sud - Andando a Sud
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Sam (Yannick Renier) intraprende un viaggio a bordo della sua macchina dirigendosi verso la Spagna. Nel tragitto incontra la bella Léa (Léa Seydoux) e suo fratello Mathieu (Théo Frilet), che sviluppa sin da subito un interesse platonico per Sam. Più avanti ai tre si unisce anche Jeremie (Pierre Perrier), che finisce invece per sviluppare un'attrazione, reciproca, per Léa. Sam ha però un segreto del passato che lo perseguita, legato a una pistola nascosta all'interno dell'auto...Nome ben conosciuto tra gli amanti della New Queer Cinema, Sébastien Lifshitz giunge alla sua settima regia con Plein Sud - Andando a Sud, sua ultima pellicola di fiction (datata 2009) prima del documentario Les invisibles, arrivata in Italia grazie ad Atlantide Entertainment.

Nuvole in viaggio

Un road movie generazionale che pur denotando degli ottimi spunti, finisce per lasciare in parte con l'amaro in bocca, vuoi per una costruzione narrativa troppo frammentaria, che abusa di flasback non sempre attinenti al contesto e che finisce per forzare alcune situazioni verso stereotipi classici del genere. Certo, vi è la doppia love-story, la prima classica e la seconda omosessuale, ma non ci si appassiona mai realmente ai personaggi e ai loro tormenti interiori. Figura centrale del racconto è indubbiamente quella di Sam, il cui passato che viene lentamente svelato cerca di tirare i fili della trama, ma che in questo modo rende preponderante il suo personaggio rispetto ai suoi compagni di viaggio. La regia di Sébastien Lifshitz è grezza, asciutta quanto basta per conferire al film quell'aurea di spirito selvaggio che il genere richiede, con tanto di diverse inquadrature realizzate con camera a mano che avvicinano di più la vicenda a un contesto reale. Ma il vero punto di forza di Plein Sud rimane senza dubbio la prova di Léa Seydoux (Charlotte LaPadite in Bastardi senza gloria) che oltre a una sfolgorante bellezza, riesce a imprimere al suo omonimo filmico la giusta carica di sensualità e sbandamento che il ruolo esigeva. L'impressione finale, nonostante la visione alla fine risulti comunque leggera e piacevole, è quella di aver assistito ad un susseguirsi di situazioni, alcune riuscite altre meno, che infine conducono ad un finale, se non prettamente classico, quantomeno non innovativo. Una mancanza di coerenza globale che finisce per inficiare in parte la comunque discreta resa complessiva.

Plein Sud - Andando a Sud Sébastien Lifshitz ci racconta il viaggio, fisico ed emotivo, di quattro ragazzi tra passioni adolescenziali e rimorsi del passato, ma non riesce mai a lasciare il segno, alternandosi tra dramma e road movie giovanilistico in maniera confusa. Rimane una gradevole atmosfera di alcune situazioni e la bellezza sensuale di Léa Seydoux, ma l'impressione finale è più quella di un'occasione mancata.

6

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