Planes, la recensione: dopo le automobili, la Disney mette le ali

L'ispirazione 'prende il volo' da Cars, ed ecco arrivare il nuovo film d'animazione Disney, Planes, pieno d'azione e buoni sentimenti.

Planes, la recensione: dopo le automobili, la Disney mette le ali
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“Dal mondo di Cars...”: se dovessimo limitare la recensione del nuovo film Disney a un limitatissimo numero di caratteri, potremmo utilizzare solo questa frase. Poche parole che, nonostante le apparenze, riescono a spiegare un intero mondo, perché, insomma, chi non conosce e non ha apprezzato Cars? La direzione grafica dei suoi personaggi a motore, le colorazioni sature dei suoi passaggi, l’ironia semplice e immediata del modus narrativo, sono tutti elementi che hanno caratterizzato il primo film del 2006 e che si sono sempre ripetuti con successo nel franchise. Per questo, quando ci avviciniamo a Planes, sappiamo già cosa aspettarci e in che direzione andranno i seguenti 91 minuti. Il film di Klay Hall, infatti, segue alla perfezione le direttive impostate dai due film precedenti e le rielabora, cercando di costruire un film familiare ma allo stesso tempo nuovo, capace di appassionare i giovani spettatori già fan da anni di Saetta McQueen e quelli che si affacciano per la prima volta a questo mondo, fatto di mezzi di trasporto dagli occhi grandi ed espressivi e sogni costantemente più grandi di loro. Perché alla fine il messaggio base di Planes è dei più classici, semplici e comunicativi: se riuscissimo a credere in noi stessi, ad abbandonare le nostre sicurezze e a lasciarci alle spalle qualsiasi paura ci trattenga, rimarremmo sorpresi dai risultati che potremmo ottenere.

Pronti al decollo

Dusty è un piccolo aereo agricolo con grandi sogni: ogni volta che si alza in volo per compiere il suo lavoro, sogna di gareggiare con i più grandi aerei del mondo, di fare virate complesse e manovre mozzafiato accanto a loro. Ma poi, quando torna alla realtà, è sempre e solo un piccolo aereo agricolo che puzza di concime. Nonostante molti continuino a dirgli di smetterla e accettare la propria tranquilla vita, Dusty non molla e sogna di partecipare alle gare ad alta quota come aereo da competizione. Si allena continuamente ma, ovviamente, non è stato progettato per gareggiare e, come se non bastasse, soffre di vertigini! Come affrontare un giro intorno al mondo in questo modo? Si rivolge all’aviatore navale Skipper, che lo sottopone a un allenamento specifico per le gare e lo sprona oltre i propri limiti. Durante la competizione, il coraggio di Dusty sarà messo a dura prova da altezze mozzafiato, percorsi complessi e relazioni sociali instabili, durante le quali dovrà dimostrare di essere un vero campione... e non stiamo parlando di velocità.

Puntare in alto

Mettiamo subito le cose in chiaro: Planes vive della pubblicità e della spinta di fama di Cars e lo fa senza neanche vergognarsene. Disney decide di sfruttare un’ambientazione già ampiamente rodata, riempiendola di personaggi che, inevitabilmente, ricordano quelli dei due film passati. Ma se state pensando che questo possa essere un grande difetto per il film, vi state sbagliato. Certo, le componenti della sorpresa, dell’originalità e del piacevolmente inaspettato che avevano travolto gli spettatori nel 2006, vengono automaticamente meno, ma Planes riesce a mantenersi ad alta quota, dimostrando di aver fatto del suo fratello maggiore Cars un punto d’appoggio e non di oscuramento. La storia di Dusty, raccontata con leggerezza e spontaneità da Klay Hall, appassionato di aeronautica fin da bambino, è simpatica, divertente e anche emozionante, soprattutto se fai parte di quel target per cui il progetto è stato realizzato. La caratterizzazione visiva dei personaggi è, ancora una volta, giocattolosa, colorata e molto morbida e si amalgama alla perfezione con i fondali, a tratti pittorici, che segnano il giro attorno al mondo degli aerei da corsa. E la loro immagine si coordina alla perfezione con i tratti caratteriali dei vari personaggi, diversissimi tra loro e, proprio per questo, capaci di creare degli scontri divertenti e molto umani. Si, umani: perché se è vero che si tratta di aerei e automobili, tutti questi personaggi sono così simili a noi che si fa in fretta a dimenticare che hanno le ali e le eliche!

Planes Si possono dire tante cose su Planes, ma la verità è che il film funziona: è piacevole, divertente, simpatico, scorrevole e mette in scena una storia che piacerà tantissimo agli spettatori più giovani. E non solo perché fa riferimento a un mondo che tutti hanno già imparato ad amare, ma perché di quell’ambientazione ne ha colto i segreti e i punti di forza e li ha riportati in scena mantenendone la stessa forza positiva. E poi chi lo ha detto che i legami sono per forza qualcosa di negativo? Vedere alcuni dei personaggi di Cars fare capolino sullo schermo è davvero bello, un po’ come rivedere dei vecchi amici.

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