Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo, recensione del ritorno di Jack Sparrow

Si concludono le avventure di Jack Sparrow con Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo, la recensione del film Disney.

Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo, recensione del ritorno di Jack Sparrow
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Da una attrazione di successo, ad un film di successo

La famosa saga dei “Pirati dei Carabi” nasce dall'esigenza di realizzare un film per una famosissima attrazione di Disenyworld (similmente a quanto era accaduto per “Dinosauri”) che, nonostante il forte successo col pubblico, mancava di un vero e proprio “brand” che ne giustificasse la presenza nel parco dei divertimenti.
A dispetto delle apparenze, i film si sono dimostrati molto di più che semplici “giustificazioni”, riuscendo puntualmente a sbancare il botteghino diventando dei veri e propri campioni di incassi.
Uno bei maggiori punti di forza di questa saga è sicuramente nella figura di Jack Sparrow, che grazie ad una straordinaria interpretazione di Johnny Depp, è riuscito a diventare un vero e proprio personaggio “cult” che conta un nutrito gruppo di fan.
Il film oggetto della recensione, è, per ora,il capitolo conclusivo della saga.

La sfida si fa sempre più ardua

"Ai confini del mondo" inizia dove si era interrotto il precedente film, in quanto ritroviamo i nostri eroi Will Turner (Orlando Bloom) ed Elizabeth Swann (Keira Knightley) alleati con il capitan Barbossa (Goeffrey Rush) nella disperata impresa di liberare il capitano Jack Sparrow (Johnny Depp) dalla sua ingegnosa trappola negli abissi, mentre la terrificante nave fantasma, l'olandese volante, e il suo capitano Davy Jones, sotto il controllo della Compagnia delle Indie Orientali, seminano il terrore per i Sette Mari. Veleggiando tra tradimenti, inganni ed acque agitate, dovranno farsi strada fino all’esotica Singapore ed affrontare l’astuto pirata cinese Sao Feng (Chow Yun-Fat).

Dopo essersi spinti oltre i confini della terra, dovranno scegliere da che parte stare in una titanica battaglia finale, dove non saranno in gioco solo le loro vite, ma anche il futuro della libertà piratesca.

Confuso e disarticolato,ma anche divertente

Trattandosi di un avventura con ambientazione piratesca, è facilmente intuibile che il film faccia più leva sull’azione, che sulla trama.
I Pirati dei Caraibi 3 da questo punto di vista non delude minimamente, e per tutta la durata del film si ha la sensazione di essere in una sorta di immenso luna park, dove si susseguono, in un turbinio di eventi, scontri all’ultimo sangue e scene al cardiopalma infarcite con bellissimi effetti speciali. Anche in questo episodio non mancano i classici siparietti comici (tipici della saga) che oltre a figurare come un piacevole intermezzo, aggiungono quel pizzico di ironia che andava per la maggiore negli anni 80 (provate a pensare alla trilogia di Indiana Jones per inquadrare meglio il concetto). Di ottima fattura risultano le ambientazioni (specialmente Singapore) che forniscono uno scenario ideale per esibire divertenti scontri, ma anche per ammirare esotiche città e stupendi tramonti.
Purtroppo, in mezzo a tanti pregi, vi è il grosso difetto della trama che, in certi frangenti, si dimostra parecchio confusa risultando fuori luogo per il genere ed appesantendo parecchio il film. In particolare il danno maggiore si ha durante la parte centrale, che risulta piuttosto noiosa per un film che si fonda sull’azione e sulla spettacolarità.
A tutto questo poi, si aggiunge una netta svolta per quanto concerne Elizabeth (resa dalla trama come una sorta di ninfomane) e lo stesso Jack Sparrow (leggermente legato e meno "stupido" rispetto agli altri film), cosa che incide pesantemente sulla qualità complessiva, col risultato di assistere ad un film piacevole ma non perfettamente riuscito e divertente come i predecessori.
Tecnicamente, il film vanta degli effetti speciali stupendi che esaltano magistralmente le scene d'azione risultando piuttosto coreografiche e di forte impatto visivo. Anche la fotografia non è male e da il suo meglio nella scena finale, realizzando un “effetto tempesta” sfumato ed oppressivo, che ben si adatta con la tensione della battaglia conclusiva.
Anche in questo episodio il cast non è stato cambiato, ed oltre agli “ospiti fissi” si aggiungono Chow Yun-Fat (che interpreta il carismatico pirata cinese Sao Feng) e il bravissimo Goeffrey Rush nell'ormai assodato ruolo del Capitan Barbossa.
Al cast si aggiunge Keith Richards, che con uno squisito cameo interpreta il padre di Jack, dimostrandosi portato per la parte.
Nell’edizione italiana è da sottolineare l’ottimo lavoro di Pietro Ubaldi (storico doppiatore di Four e di tantissimi cartoni animati) nell’interpretare Barbossa che risulta ottimamente realizzato specie nelle risate.

Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo non delude le aspettative risultando un film ricco di azione e di effetti speciali che esaltano ottimamente le coreografiche battaglie; a tutto questo però si aggiunge una trama un pò confusa, che incide sulla qualità totale, appesantendo il film rendendolo poco scorrevole (specie nella parte centrale). A parte ciò resta comunque una pellicola discreta, ideale per le serate in famiglia.

7

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