Recensione Passione Sinistra

Il ritorno alla regia di Marco Ponti, tra politica e commedia sentimentale

Recensione Passione Sinistra
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La politica è senz'altro uno fra i temi più ricorrenti dell'ultimo cinema italiano. Basti pensare a titoli di recentissima fattura come il riuscito Viva la libertà di Roberto Andò e il gradevole Benvenuto Presidente!, con Claudio Bisio, ma ce ne sarebbero molti altri.
Chi in maniera seria, ma non seriosa - come nel caso del primo film - e chi, invece, con spirito goliardico e scanzonato - il film con Bisio - da parte dei nostri autori si percepisce, in tal senso, una forte necessità di raccontare (e documentare) l'attuale situazione del Paese tricolore attraverso prospettive sempre differenti, in grado di fornire un ritratto limpido e veritiero di ciò che tutti, in maniera pressoché univoca, stiamo vivendo.

Non fa eccezione l'opera terza dietro la macchina da presa di Marco Ponti, regista piemontese che esordì nel 'lontano' 2001 con il sorprendente Santa Maradona - per il quale si aggiudicò un'infinità di riconoscimenti, oltre a svariate lodi da parte della critica - per poi svanire nel nulla lasciando dietro a sé soltanto un altro film, realizzato sempre in veste di regista - il non eccelso A/R - Andata + Ritorno (2004) - e un paio di titoli soltanto sceneggiati - L'uomo perfetto (2005) di Luca Lucini e Cardiofitness (2007) di Fabio Tagliavia.
Il suo 'ritorno alle armi' si concretizza dunque con questo Passione sinistra: un'altra commedia politica - come chiaramente si deduce dal titolo - un'altra produzione 01. Un'altra volta...
Sarà solo una futile coincidenza?

PASSIONE POLITICA

Opera per molti versi corale, questa di Marco Ponti, al cui interno si sviluppano le vicende di quattro personaggi fondamentali, più altri di contorno.
Nina (Valentina Lodovini) è una giovane idealista di sinistra, convinta delle sue scelte e determinata a lottare affinché il mondo possa essere migliore. E' fidanzata con Bernardo (Vinicio Marchioni), scrittore emergente alla ricerca del successo.
Giulio (Alessandro Preziosi), invece, di un mondo migliore proprio non ne sente il bisogno. Erede di una famiglia di industriali, è ricco, strafottente e arrogante, guarda caso fidanzato con Simonetta (Eva Riccobono), una fra le tante 'ochette' frivole e pure un po' ignoranti che si vedono in giro oggigiorno.
Due coppie agli antipodi - politicamente e umanamente - i cui sentimenti sono però destinati a incrociarsi, con conseguenze di certo inaspettate...

Difficile parlare di Passione sinistra senza tener conto di ciò il nostro cinema ha avuto da offrirci nell'arco dei periodi più recenti e non solo. Difficile soprattutto perchè, anche volendo trovare qualche spunto di sceneggiatura azzeccato e alcuni momenti di discreto intrattenimento, il film di Marco Ponti non si discosta quasi per nulla dagli standard a cui, da diverso tempo a questa parte, siamo abituati.
Così come la storia sembrava essere già di per sé uno stereotipo tra i più abusati in territorio italico - non solo al cinema - anche nell'intero sviluppo della vicenda e nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio si evidenziano solo luoghi comuni e macchiette, con il risultato di un prodotto che, già orfano di carattere e verve, paga anche l'assenza di velleità ben definite.
Non si capisce infatti dove Ponti e le sceneggiatrici Elisa Amoruso e Francesca Manieri - ricordiamo che la pellicola è tratta dal romanzo (quasi)omonimo di Chiara Gamberale, Una passione sinistra - vogliano effettivamente andare a parare; delle ambizioni, per così dire, 'politiche' che sembravano scaturire sin dal titolo rimane giusto un accenno, tanto che pare fin troppo palese che, sia in fase di regia che di scrittura, ci si sia voluti adagiare oltremodo sui 'rassicuranti' cliché che un genere come la commedia offre ai propri autori.

Uniche note positive del film: un simpatico Vinicio Marchioni e una Eva Riccobono che spernacchia - ottimamente - l'intero filone di donnette sciape e ariose votate esclusivamente al credo dello spinning e della televisione, quando il mondo, invece, va tutto da un'altra parte. O forse no...

Passione Sinistra Il ritorno alla regia di Marco Ponti (Santa Maradona) delude le aspettative rivelandosi una commedia insipida e stereotipata, in cui le premesse di trovare un seppur minimo accenno di satira frizzante vengono purtroppo tradite. Restano alcuni - pochi, a dire la verità - momenti divertenti e le buone performance di una parte del cast. Il resto va dimenticato.

5

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