Recensione Operazione U.N.C.L.E.

Guy Ritchie, dopo il successo dei due film su Sherlock Holmes, torna nei cinema con un'esplosiva spy story eccellentemente ritmata e impreziosita da un ricco cast e un'atmosfera rétro d'eccellenza.

Recensione Operazione U.N.C.L.E.
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L'anno è il 1963: siamo in piena Guerra Fredda, 'tutti sospettano di tutti' e la sicurezza mondiale, ben più volte di quello che la gente comune possa immaginare, è nelle mani degli agenti segreti dei vari KGB, CIA, MI6... l'agente speciale Napoleon Solo dei Servizi statunitensi è in missione a Berlino Est per "estrarre" Gaby Teller, una volitiva ragazza che lavora come meccanico e nasconde il segreto di essere figlia di un noto scienziato delle S.S. divenuto collaborazionista alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La bella Gaby, per via della sua parentela, desta a sorpresa anche l'interesse del controspionaggio russo, e Solo farà così conoscenza con l'irruente Illya Kuryakin, granitico agente sovietico apparentemente inarrestabile. I due, con l'intercessione dei britannici, si ritroveranno presto (e in maniera assai riluttante) a collaborare per portare a termine una missione in Italia, dove la ricchissima Victoria Vinciguerra sta portando a termine un piano criminale che la porterebbe a possedere una personale, e devastante, arma nucleare. Messe da parte le incomprensioni, i due dovranno sfoggiare i rispettivi talenti per portare in salvo la pelle... e il mondo intero.

Ritchie e capricci

A Guy Ritchie abbiamo da tempo perdonato i colpi di testa e Travolti dal destino, e abbiamo col tempo piuttosto serbato con piacere i ricordi legati ai suoi esordi con Lock & Stock e Snatch - Lo strappo, così come abbiamo amato i due accattivantissimi Sherlock Holmes con protagonisti Robert Downey Jr. e Jude Law. In attesa del (promesso) terzo capitolo delle avventure dello stralunato e geniale detective ecco infine, dopo tanto lavoro speso sopra, una spy story che porta inequivocabilmente il suo marchio di fabbrica: la storia è avvincente (ma solo relativamente complessa), il montaggio è accattivante e sostenuto da una colonna sonora d'eccezione, ci sono umorismo a profusione e un tocco di glamour dandy che non guasta mai. Soprattutto in un'ambientazione patinatissima come quella della Roma degli anni '60, perfettamente riproposta (in gran parte su set "reali") anche grazie a costumi ricercatissimi e a una fotografia che si diverte a creare continuamente 'cartoline' d'epoca e scorci memorabili.

Cowboy e Pericolo

C'è da dire che buona parte del merito è anche degli interpreti: le due donne protagoniste, in primis, ovvero le splendide Alicia Vikander ed Elizabeth Debicki, eccellenti nel loro ruolo e con uno stile davvero unico. Ma non dobbiamo dimenticarci, chiaramente, i due "bistecconi" protagonisti, Solo e Kuryakin, continuamente in competizione (più o meno) amichevole, assolutamente ben tratteggiati in fase di sceneggiatura, con punti di forza e debolezza e, ognuno a modo proprio, ricchi di fascino. I due interpreti, Henry Cavill (novello Superman cinematografico) e Armie Hammer (reduce dal flop di Lone Ranger e "quasi" Batman nel film mai realizzato sulla Justice League di George Miller), se la cavano piuttosto bene sul piano atletico e della rivalità, anche se appaiono uno troppo 'piacione' -probabilmente all'inseguimento dello stile da spia charmant di Sean Connery o Pierce Brosnan, operazione riuscita molto meglio a Colin Firth in Kingsman: Secret Service- e l'altro forse, al contrario, un po' troppo ingessato nei panni del russo tutto d'un pezzo d'altri tempi. Ma quel che conta è il risultato finale, e su quello vi assicuriamo che non c'è davvero nulla da ridire.

Operazione U.N.C.L.E. Prendendo come spunto una serie televisiva di culto degli anni '60, Guy Ritchie porta al cinema un potenziale franchise di grande successo nell'anno della riscossa dei film d'azione in salsa spionistica: Operazione U.N.C.L.E. è ricco, sfrenato, divertente e pieno di trovate, spesso anche sopra le righe, come ci aspetteremmo dal filmaker britannico. I due protagonisti non hanno il carisma e l'istrionicità di loro predecessori come Brad Pitt, Robert Downey Jr. e Jude Law, ma il film scorre talmente bene che non possiamo che consigliarvi un giro su questa giostra, che difficilmente vi lascerà scontenti... a meno che non cerchiate un film di spionaggio dalle atmosfere serie: ma, diamine, parliamo di Guy “RocknRolla” Ritchie!

8

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