Recensione Non ti voltare

Arriva in dvd il thriller visionario di Marina de Van con Sophie Marceau e Monica Bellucci

Recensione Non ti voltare
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Jeanne è una giornalista specializzata nello scrivere biografie, con un grande successo di critica e di pubblico. Un giorno sceglie di redarre un racconto sulla propria vita, sperando che questo riesca anche ad offrirle il modo di ricordare qualcosa in più sulla propria infanzia, riguardo alla quale ha enormi vuoti di memoria. Ma durante la stesura del libro la donna comincia a soffrire di strane allucinazioni, nota delle differenze sempre più abissali nella disposizione dei mobili in casa sua, finché anche lo stesso marito e i suoi due figli piccoli le appaiono in più occasioni diversi dal solito. E questo è soltanto l'inizio, poiché dopo alcuni giorni anche Jeanne, guardandosi allo specchio, vede un'altra donna...Marina de Van è il volto nuovo e tormentato tra le cineaste francesi contemporanee, autrice dal 2002 ad oggi di alcuni film cult come In my skin e il recente e doloroso Dark Touch. Una regista che non va per il sottile, e che nel 2009 ha avuto l'occasione di dirigere due primedonne del cinema d'Oltralpe come Sophie Marceau e la nostra Monica Bellucci in Ne te retourne pas. Ora grazie a BIM - 01 Distribuzione suddetto titolo esce anche in Italia direttamente per l'home video con il titolo Non ti voltare.

La donna che si vide due volte

Una storia dal sapore molto "kinghiano", ideata dalla stessa de Van con la collaborazione ai dialoghi di Jacques Akchoti, che all'inizio mantiene una certa, fascinosa, curiosità e riesce a instillare una buona dose di tensione emotiva nello spettatore. Un mistero insondabile che pian piano si dipana, fino ad arrivare alla boa di mezzo che, tagliando in due il film, ci accompagna in una seconda frazione confusa e stanca, trascinandoci verso un finale avaro di spiegazioni che lascia con l'amaro in bocca. Ed è un peccato, perché l'ultima metà è comunque ricca di una visionarietà visiva da non sottovalutare, con alcune sequenze oniriche stilisticamente efficaci, con ulteriori scambi di identità e viaggi mentali nello spazio e nel tempo. Paradossalmente, ma neanche troppo, la qualità narrativa del racconto ha un netto cambio di rotta quando avviene la "trasformazione" della protagonista che, dalle sembianze di Sophie Marceau (bella e brava, ennesima grande prova dell'attrice francese) finisce per assumere quelle della Monica nazionale, mai a suo agio e totalmente spaesata in un ruolo forse troppo complesso per le sue altalenanti qualità recitative. Uno scambio / gioco di personalità con intenti psicoanalitici, che scavando in una memoria traumatizzata da un tragico evento dell'infanzia, riesce solo in parte a trasmettere il reale senso di perdita mnemonica, strizzando parzialmente l'occhio ad un cinema lynchiano senza mai però toccarne i confini. Non ti voltare non è un'opera certamente riuscita, ma nelle quasi due ore di durata si possono intravedere semi genuini di un talento come quello della de Van sempre pronto ad emergere, come poi è infatti avvenuto con più compiutezza nel successivo Dark Touch.

Non ti voltare Un film a due facce, proprio come la sua protagonista. Sophie Marceau le da il volto nella prima parte, la più riuscita, mentre a una non convintissima Monica Bellucci spettua l'arduo compito di trainare lo spettatore nella seconda, la più confusa nonostante non priva di interessanti spunti visionari. Un thriller psicoanalitico che promette una buona dose di mistero risparmiando però in concretezza, tanto che il dipanarsi della matassa è meno riuscito di quanto preventivato.

6

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