Recensione Non è il Messia - E' un ragazzaccio

La celebrazione del quarantennale dei Monty Python.

Recensione Non è il Messia - E' un ragazzaccio
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"Statemi a sentire: non è il Messia! E' solo un ragazzaccio! Ora andatevene via!" Mandy, madre di Brian Cohen

Con queste parole la madre di Brian Cohen si rivolge, una mattina, alle decine di fedeli e seguaci appostati sotto la finestra di casa sua in attesa di un segnale, di una frase di suo figlio, erroneamente scambiato per il Messia. Cose che possono capitare, se ti succede in sorte di venire al mondo in una grotta accanto a quella in cui, nello stesso istante, sta per venire alla luce Gesù.
E' questa, a grandissime linee, l'ossatura del geniale, ironico, irriverente ed iconoclasta Brian di Nazareth, uno dei capolavori firmati dal gruppo comico inglese formato da John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin e Graham Chapman (quest'ultimo, prematuramente scomparso nel 1989 all'età di 48 anni a causa di un tumore). Gruppo comico passato alla storia tanto del cinema quanto della televisione col nome di Monty Python. Il loro Flying Circus, andato in onda su BBC1 e BBC2 dal 1969 al 1974 ha dettato le basi di un nuovo tipo di comicità basata sul nonsense e sullo spingere al limite quello che, al tempo, era umanamente consentito di mostrare in tv. Spesso introdotti dal personaggio di un annunciatore, impersonato da John Cleese, che, dalla sua scrivania di volta in volta posta in scenari improbabili come quello di una spiaggia, di una foresta o di un bosco in cui sensuali ragazze in bikini lasciano poi spazio allo stesso Cleese che, anche lui in due pezzi pronuncia la celebre frase "And now, for something completely different", gli skecth dei Monty Python hanno influenzato gran parte della comicità che sarebbe poi giunta dal mondo anglosassone. Echi piuttosto forti del loro ascendente si trovano ne I Simpson, South Park, negli esordi splatter di Peter "Il Signore degli Anelli" Jackson, e persino nel gergo del web: basti pensare che il termine "spam" che noi tutti ben conosciamo, viene usato in accezione negativa proprio grazie ad una loro gag. Ormai, nell'Oxford Dictionary, esiste addirittura un aggettivo, Pythonesque, che indica un tipo di comicità surreale che si rifa ai canoni del gruppo, con notevole disappunto di Terry Jones che ha dichiarato in merito: "il nostro obbiettivo era creare qualcosa di unico e non caratterizzabile e il fatto che l'aggettivo Pythonesco faccia adesso parte dell'Oxford English Dictionary significa che abbiamo fallito". Il film "Il Senso della Vita" del 1983 segna il loro ultimo lavoro collettivo anche se nessuno di loro ha smesso di calcare le scene: da Idle, Jones, Palin e Cleese, sempre attivi come attori, a Gilliam, divenuto nel frattempo un regista di culto.
Una delle loro ultime reunion, si è avuta con "Non è il Messia (è un ragazzaccio)", un oratorio della durata di sessanta minuti basato su Brian di Nazareth, scritto da Eric Idle che vanta la partecipazione di quasi tutti i Python che viene ora proposto in home video da Sony Picture Home Entertainment in Dvd e Blu Ray.

Oh God, you are so Big!

Il semplice fatto che la storia, già di per sé dissacrante, di Brian di Nazareth venga ora riproposta da Eric Idle and Co. sotto forma di oratorio dovrebbe dare il giusto metro di quello che ci attende. L'oratorio è, infatti, una composizione musicale a carattere religioso (ma non liturgico), presentata in forma narrativa, priva di tutti quegli espedienti scenici normalmente adoperati a teatro. Niente mimica, rappresentazione scenica o personaggi in costume. Trattandosi dei Monty Python, in "Non è Il Messia (è un ragazzaccio)", un po' di individui in trucco e parrucco potrebbero, invece, saltar fuori, ma per la maggior parte del tempo sul proscenio vedremo Eric Idle, i cantanti chiamati ad interpretare i ruoli di Judith (Shannon Mercer), Brian ( Wiliam Ferguson), Rosalind Plowright ( Mandy) e Christopher Purves (Reg), nonché l'imponente orchestra sinfonica della BBC diretta dal Maestro John Du Prez.
La versione di Non è il Messia (è un ragazzaccio) presente in questa edizione home video proposta da Sony Pictures Home Entertainment contiene la registrazione effettuata il 23 ottobre del 2009 presso la Royal Albert Hall, in occasione del festeggiamento del 40° anniversario del programma televisivo dei Monty Python.
La resa del brillante e pungente show è davvero ottima, tanto a livello di pulizia del video, quanto e soprattutto, in ambito sonoro. L'atmosfera della Royal Albert Hall verrà proiettata acusticamente fra le quattro mura del vostro salotto, grazie ad un dolby surround davvero ben fatto.
Il dvd, in aggiunta ai 90 minuti dello spettacolo, che rappresenta una sorta di summa dell'umorismo dei comici inglesi condito dai gustosissimi cameo dei colleghi di Eric Idle, ci riserva anche degli extra gustosi come:

- Sulla via dell'Albert Hall, un corposo Dietro le Quinte di quasi 30 minuti di durata che testimonia le fasi di preparazione dell'oratorio, con dei backstage video realmente esilaranti, considerati i soggetti coinvolti.
In Scema, una breve featurette do quasi tre minuti che finge quasi da trailer dello spettacolo
Il Lato Positivo, la descrizione dello spettacolo da parte dell'ideatore Eric Idle
Le canzoni Karaoke: 6 brani riproposti in versione karaoke. "What have the romans ever done for us", "The People's front of Judea", "You're the one", "Amourdeus", Take Us Home" e l'intramontabile "Always look on the bright side of life"

Non è il Messia - E' un ragazzaccio Questa volta, non stiamo parlando di un dvd che merita di essere acquistato per il valore tecnico (comunque di ottima fattura) intrinseco ai suoi bit. Questo Non è il Messia (è un ragazzaccio) è una vera e propria celebrazione del genio comico del più importante gruppo di comedian inglesi. Un manipolo di artisti capaci d'influenzare ancora oggi grazie all'intramontabile forza della loro ironia caustica, surreale, pungente ed intelligentemente sacrilega. Ironia che trova in Non è il Messia (è un ragazzaccio), una nuova valvola di espressione. Un'opera di certo non per tutti, e non per snobistiche questioni culturali o radical-chic, quanto, più semplicemente, per via della predisposizione di ciascuno di noi alla satira, specie per un argomento sempre caldo come può essere la religione. Ma proprio per questo, un prodotto artistico che dovrebbe essere visto da tutti in un paese come il nostro dove la satira è stata ormai (quasi) del tutto ammansita dai vari potentati che stanno conducendo il paese sull'orlo del collasso sociale ed economico. Perché ì Beatles della risata, come vengono ancora oggi chiamati i Monty Python, arrivati alla soglia dei settanta, graffiano con la stessa forza di 40 anni fa.

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