Recensione Nightmare 2 - La rivincita

Il secondo film sul serial killer dell'incubo

Recensione Nightmare 2 - La rivincita
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In seguito al grande successo del primo Nightmare - Dal profondo della notte (1984), a distanza di nemmeno un anno la New Line Cinema decide di metterne in cantiere un secondo episodio con protagonista Freddy Krueger, il serial killer dell'incubo. Nightmare 2  - La rivincita (in onda sabato 26 aprile alle 23.30 su MTV), che riprende solo parzialmente dalla fine del capostipite, vede un cambio generale sia dietro la macchina da presa dove al posto di Wes Craven viene chiamato un onesto artigiano di genere come Jack Sholder (L'alieno, Wishmaster 2 - Il male non muore mai), che per quanto riguarda il cast, con un roster di volti nuovi in cui l'unico sopravvissuto è lo storico interprete di Freddy, Robert Englund. Il film, pur non ben accolto dalla critica e dai fan (sono in molti a ritenerlo il peggiore della saga), riuscì comunque ad incassare ai botteghini statunitensi la notevole cifra (per l'epoca) di 29 milioni di dollari.

Ma che Freddy fa

La storia vede per protagonista il giovane Jesse Walsh (Mark Patton), trasferitosi da poco a Springwood nella casa al 1428 Elm Street, luogo degli eventi della prima pellicola. Ignaro dei fatti avvenuti prima del suo trasferimento, Jesse comincia a soffrire di strani incubi che hanno come presenza costante un uomo mostruoso dalla mano artigliata. Gli inquietanti sogni si fanno sempre più ricorrenti e Jesse comprende che quanto vi accade si ripercuote anche nella realtà. Con l'aiuto di Lisa (Kim Meyers), una compagna di scuola innamorata di lui, Jesse cercherà di scoprire la verità e il modo per affrontare una volta per tutte Freddy Krueger.Nightmare 2 - La rivincita offre degli spunti narrativi interessanti purtroppo non sempre messi in risalto da una regia anonima e priva di guizzi, che ristagna in una certa monotonia di eventi e situazioni, trovando però alcune sequenze suggestive nella parte finale, dove la furia disturbante / emoglobinica di Freddy raggiunge il suo apogeo. Questa volta il confine tra sogno e realtà si fa molto più labile, e la sceneggiatura appare incerta in più occasioni causando non-sense che poco si adattano alla mitologia del personaggio, che questa volta prende direttamente il controllo della sua predesignata vittima costringendolo a compiere spargimenti di sangue in sua vece, scelta che finisce, soprattutto negli ultimi concitati minuti, per trasformare il tutto in una lotta morale classica tra il bene e il male che sfocia in una certa banalità. Più thriller che horror, pur non privandosi di sequenze macabre supportate dai discreti effetti speciali, questo secondo episodio trova una certa forza nella convincente interpretazione di Mark Patton, calatosi bene nel disagio mentale del personaggio, e nell'eroina femminile di Kim Meyers, più conosciuta come "sosia" di Meryl Streep per via della sua attinente somiglianza con l'attrice premio Oscar. I momenti di divertimento comunque non mancano, ma in generale si respira un'atmosfera di piattezza complessiva che ne inficia le ottime potenzialità di genere.

Nightmare 2 - La rivincita Nightmare 2 - La rivincita soffre di una sceneggiatura banale più virata verso il thriller, pur non disdegnando alcuni, brevi, suggestivi momenti di matrice più orrorifica. Più convenzionale e meno inventivo rispetto al predecessore, con la figura di Freddy messa in secondo piano a favore delle turbe mentali del protagonista, il film di Jack Sholder è un discreto titolo di genere che però perde nettamente il confronto con l'originalità offerta solo un anno prima da Wes Craven.

5.5

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