Recensione Nemiche per la pelle

Una contro l'altra, oltre che completamente diverse tra loro, Margherita Buy e Claudia Gerini sono in Nemiche per la pelle di Luca Lucini due donne costrette alla lotta per l'affido di un bambino.

Recensione Nemiche per la pelle
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Pare che la genesi di Nemiche per la pelle risalga a qualche anno fa, quando alla regina dell'angoscia da schermo tricolore Margherita Buy venne in mente l'idea di mettere insieme due personaggi femminili molto diversi che si ritrovano a dover far crescere un bambino che, tra l'altro, non appartiene a nessuna delle due.
Bambino avuto non si sa dove, né quando e che, di nome Paolo come il suo papà, possiede nella oltre ora e mezza di visione a firma del milanese classe 1967 Luca Lucini i connotati di Jasper Cabal, rivelandosi il figlio dell'ex marito di Lucia e Fabiola, ambedue inadeguate alla maternità.
Lucia e Fabiola che, l'una con le fattezze della già citata Buy, l'altra di Claudia Gerini, dopo essersi contese per anni l'amore e l'affetto dell'uomo si vedono costrette a raccogliere questa inaspettata "eredità" quando lui viene improvvisamente a mancare, lasciando presso il suo amico avvocato - nonché gestore delle finanze della seconda - Stefano alias Paolo Calabresi una lettera in cui le invita a prendersi cura congiuntamente del piccolo.

Buy vs Gerini

Lucia e Fabiola che, inizialmente animate dall'antico astio e da mere questioni ereditarie, finiscono per incarnare i due elementi atti a concretizzare un metaforico scontro politico-sociale in fotogrammi; in quanto la prima mangia couscous, identifica nella meditazione la sua vacanza ideale, ama i documentari riguardanti gli animali e la sera preferisce starsene a casa a vedere un bel film, mentre la seconda, a capo di un'agenzia immobiliare di lusso e sostenitrice del pensiero che la bava di lumache faccia bene alla pelle, ha come idolo la cantante Madonna, non disdegna le pellicce di visone lunghe fino ai piedi ed è non poco propensa a trascorrere le proprie ferie mangiando ostriche a bordo di uno yacht di sessanta metri.
Lucia e Fabiola obbligate ad unire le loro forze dal momento in cui Paolo Junior gli viene sottratto dopo aver cominciato a conquistarle; man mano che scoprono che qualcosa, forse, le accomuna e che troviamo in scena, tra gli altri, il Giampaolo Morelli di Song ‘e Napule e l'Andrea Bosca di Si può fare.
Nomi che, purtroppo, vanno ad arricchire ulteriormente un cast sfruttato dal regista di Tre metri sopra il cielo e Amore, bugie & calcetto in maniera decisamente insopportabile, rappresentando soltanto uno dei numerosi difetti dell'operazione.
Perché, se da un lato le battute sfoderate risultano piuttosto idiote e, di conseguenza, i motivi validi per spingere lo spettatore a ridere scarseggiano, dall'altro il fiacco tenore generale non fatica ad apparire accomunabile a quello delle tante fiction destinate alla televisione... fino alla banalissima conclusione neppure esente, come c'era da aspettarsi, da immancabile ma inutile tentativo strappalacrime.

Nemiche per la pelle "Quando un uomo lascia una donna per te, stai sicuro che prima o poi lascia anche te per un’altra donna." È soltanto una delle tante osservazioni che tempestano la sceneggiatura di Nemiche per la pelle di Luca Lucini, sceneggiato da Doriana Leondeff e Francesca Manieri partendo da un soggetto scritto insieme alla Margherita Buy qui protagonista al fianco di Claudia Gerini. Due donne tanto diverse tra loro quanto probabilmente vicine che si trovano a lottare per ottenere l’affido del bambino orientale figlio dell’ex marito di entrambe, improvvisamente deceduto. Un contrasto che, però, anziché regalare divertimento sembra porsi al servizio di una commedia che non manca di rivelarsi fiacca e tutt’altro che coinvolgente già a partire dai primi minuti di visione... rientrando tra le meno riuscite firmate dall'autore di Solo un padre.

5

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