Recensione Navy Seals vs. Zombies

Un team di forze speciali deve salvare il vicepresidente USA da un'epidemia di morti viventi in Navy Seals vs. Zombies, esordio di Stanton Barrett.

Recensione Navy Seals vs. Zombies
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AJ, recluta dei Navy Seals prossimo a diventare papà, ha il suo battesimo del fuoco in una missione segreta atta a mettere in salvo il vicepresidente degli Stati Uniti: il politico ed i suoi collaboratori infatti sono rimasti vittima di un potenziale attacco terroristico durante una conferenza tenutasi in Lousiana. Le forze speciali inviate sul posto, per l'appunto composte dal team di AJ, trovano l'obiettivo in buone condizioni di salute ma ben presto scoprono che il nemico è molto più letale e numeroso del previsto in quanto trattasi di una vera e propria epidemia che ha trasformato quasi l'intera popolazione in zombie. Ai militari spetterà anche il compito di recuperare una cura in un vicino laboratorio governativo nel quale è stato creato proprio il virus che ha dato via al contagio.

Se son morti correranno...

I morti viventi sono stati declinati ormai in tutte le salse nell'infinito universo dei b/z-movie. All'appello, almeno per ciò che concerne un ruolo da assoluti protagonisti della vicenda, mancavano soltanto i Navy Seals ed ecco che puntuale è arrivato l'ennesimo titolo di genere incentrato proprio sulla missione di questo gruppo di forze speciali alle prese con un'invasione zombie. Non è un caso che dietro la macchina da presa di Navy Seals vs. Zombies sieda l'esordiente Stanton Barrett, attivissimo stuntman che ha evidentemente fatto il passo troppo lungo della gamba: il film infatti è un'accozzaglia di povere scene d'azione e luoghi comuni (difficile credere alle proprio orecchie nella banalità di certi dialoghi) che il bassissimo budget confina definitivamente nel più totale oblio. Con i mangiatori di carne umana (ulteriore nota di demerito nel trucco, con un po' di sangue messo a caso per distinguerli dagli umani normali) che seguono la corrente boyliana, correndo e saltando manco fossero campioni dei 100 metri, la componente horror è pressoché del tutto assente, con giusto un paio di anonimi squartamenti ad infarcire i cento minuti di visione. Visione poverissima stilisticamente, con una fotografia satura su tonalità di grigi e un'ambientazione ai minimi storici, tanto che le strade ed i vicoli della cittadina della Lousiana protagonista sembrano tutti uguali tra loro. La sceneggiatura pure ci mette del suo, con il classico esperimento segreto della CIA atto a creare super-uomini andato fuori a controllo ad ergersi genesi narrativa di una vicenda dove dei personaggi (includenti anche una bella fotoreporter e il suo cameraman) non frega ben presto più niente a nessuno.

Navy Seals vs. Zombies L'ennesimo z-movie con protagonisti gli zombie e già di suo un vero e proprio titolo "morto vivente", bassissima incursione nel genere da parte dell'esordiente Stanton Barrett, proveniente dal mondo degli stunt. Navy Seals vs. Zombies è un film povero in tutto ma che è comunque difficile accettare pur considerando l'assai esiguo budget a disposizione: regia anonima che ci offre sequenze d'azione praticamente statiche, trucco ed effetti speciali ai minimi storici, personaggi piatti e privi di personalità anche per via di un cast di attori soltanto sulla carta ci trascina stancamente per novanta minuti di visione, privi anche di qualsiasi istinto auto-ironico che avrebbe potuto renderne la fruizione meno indolore.

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