Recensione National Gallery

Frederick Wiseman firma una straordinario viaggio tra le arti e i mestieri della National Gallery di Londra

Recensione National Gallery
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Londra. Sul lato nord della illustre piazza di Trafalgar Square svetta maestosa la facciata a colonnato della National Gallery, celebre museo londinese fondato nel 1824 che ospita al suo interno circa 2.300 dipinti di varie epoche, dalla metà del XII secolo al secolo scorso. Un patrimonio di inestimabile valore economico e culturale che appartiene al popolo britannico ma di cui è giusto e doveroso anche ricordare come si sia originato per buona parte dai proventi della tratta di schiavi del periodo del colonialismo. All'interno del museo, protagonista di esposizioni di assoluta preminenza nel panorama artistico (come quella su Leonardo Da Vinci, una delle mostre più visitate di sempre), gente di ogni età e provenienza passeggia, osserva i dipinti, ne riflette il senso, intraprende un personale percorso di analisi che ne determinerà quella che sarà la sua relazione con l'opera. Perché è chiaro come ogni opera d'arte arte acquisisca senso in relazione all'occhio che la osserva, alla percezione che si associa a ogni singolo spettatore e al suo stato recettivo del momento. Perché se è vero che la pittura come la scultura e tutte le arti figurative sono arti senza tempo (ovvero mancano di quello sviluppo temporale in grado di svolgere la cronologia di una storia, come accade ad esempio in un libro o in un film) è pur vero che un dipinto è un'opera d'arte atemporale, determinata dai giochi di colore, luci e ombre, da un inscindibile mix di chimica e fisica, e da ciò che l'artista - immerso nel contesto culturale ed estetico del tempo - voleva comunicare a sè e (soprattutto) ai posteri. Insomma, una grande quantità di storie meravigliose - come dirà uno dei curatori della Gallery per semplificare la grandiosità di questa collezione alla percezione più elementare di un gruppo di bambini - che sono lì a rappresentare epoche ed espressioni artistiche diverse, eppure accomunate da quel mix di talento e sensibilità che ha permesso ai loro rispettivi ‘padri' di portarle in vita, dando oggi a noi la possibilità di contemplarle e (a nostro modo) decodificarle.

This is Art

Frederick Wiseman (una dei più grandi documentaristi americani viventi, Leone d'Oro alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia) ci trascina letteralmente all'interno della National Gallery in un viaggio di circa tre ore che scandaglia ogni aspetto, davanti e dietro le quinte di questo maestoso museo che accoglie un patrimonio culturale di inestimabili bellezza e valore. Ma ciò che salta subito all'occhio osservando l'opera realizzata da Wiseman (un lavoro realmente notevole di riprese, montaggio e fotografia a cura di John Davey e che restituisce in maniera ammirevole la prospettiva dei quadri e della location) non è tanto la grandezza delle opere e del luogo che li ospita, ma la grandissima passione che anima tutto ciò che nel documentario viene raccontato. E dunque se non possiamo non restare folgorati davanti alla bellezza del Sansone e Dalila di Rubens, del Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, dei paesaggi marini di Turner o più in generale delle opere dei grandi maestri, da Vermeer a Leonardo Da Vinci e tantissimi altri, non si può non restare altrettanto rapiti dalla passione cha anima tutti coloro che lavorano al dietro le quinte di una macchina imponente e delicata come quella della National Gallery. Dalle opere di restaurazione che sembrano vere e proprie operazioni chirurgiche, passando per le estensive analisi e discussioni che dimorano dietro a ogni decisione presa (organizzativa o artistica che sia), fino alla cura di ogni singolo minuscolo dettaglio relativo all'esposizione delle opere, tutto fa emergere come per questa grande squadra produttiva non si tratti meramente di un lavoro da espletare, ma di qualcosa di molto più importante e delicato, finalizzato a preservare il bene artistico nel tempo. Wiseman ci immerge in un luogo d'arte che diventa dunque territorio di commistione artistica estrema, dove la danza, il cinema la musica e la letteratura convergono, attraverso le storie impresse sui quadri o in maniera assai più reale quando il museo ospita un concerto da camera o un balletto. Arte e passione regnano e si fondono lungo i corridoi gremiti o più vuoti della Gallery, mentre le tele si animano di fronte all'occhio dello spettatore e prendono quasi vita dalle parole avvinte, coinvolgenti dei tanti critici d'arte che di quelle opere ogni giorno lavorano e vivono. Un lavoro enorme di cui Wiseman ci restituisce l'insieme e il dettaglio, passando dal tassello di ebano che viene intagliato per creare una cornice che ospiterà al suo interno la maestosità di una tela, alla panoramica di un quadro e di una sala allestita nei minimi particolari, curata nel dettaglio di luce, del pavimento, della funzionalità espositiva. Un viaggio interessante e incantevole nei meandri dell'Arte che ci spinge a voler sperimentare dal vivo ciò che Wiseman racconta con tanta passione e anche reverenziale rispetto.

National Gallery In uscita grazie a Nexo Digital, Il documentario National Gallery di Frederick Wiseman sarà nei cinema solo per un giorno, ovvero l’11 marzo prossimo. Vera e proprio immersione nel celebre museo londinese, National Gallery rappresenta un vero gioiello documentaristico capace di restituire la grandezza di una ‘macchina culturale’ che fonde altissima professionalità e opere artistiche di primissimo livello per offrire al suo pubblico e preservare nel tempo molte delle più grandi opere d’arte di tutti i tempi. Un documentario lodevole e di ottima fattura che mostra - in gran parte - ossatura e anima della National Gallery di Londra.

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