Recensione Morituris - Legions of the dead

Edizione combo blu-ray-dvd per lo splatter di Raffaele Picchio

Recensione Morituris - Legions of the dead
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Se ne è parlato non poco perché, dopo tante ricerche per avere una distribuzione cinematografica e tentativi di renderlo visibile all'interno delle nostre sale, ha finito per "guadagnarsi" un "blocco totale" da parte della commissione di censura, che ha finito per proibirgli la circolazione all'interno del nostro paese.
Un fattore negativo che, paradossalmente, ha forse contribuito soltanto a far aumentare l'alone di curiosità e leggenda che ruota attorno a Morituris, lungometraggio d'esordio del romano Raffaele Picchio, tanto che non poche sono le case di distribuzione estere che hanno deciso di lanciarlo nel mercato dell'home video; tra cui la Elephant Films, che ne ha resa disponibile questa bella edizione combo comprendente sia il blu-ray che il dvd del film, rinchiusi in custodia unica inserita in fodero cartonato.
Quindi, è finalmente possibile assistere tra le pareti domestiche alla vicenda delle due turiste (Desirée Giorgetti e Valentina D'Andrea) che, in viaggio verso un rave party insieme a tre ragazzi (Simone Ripanti, Andrea De Bruyn e Giuseppe Nitti) che le hanno caricate in macchina, finiscono in un isolato bosco fuori città dove sembrano esservi vecchie lapidi romane legate proprio a un violento passato riguardante la Città Eterna.

Il blu-ray

Un violento passato risalente al 73 A.C. e che non solo riguardò alcuni gladiatori impazziti fatti giustiziare da Spartaco durante una ribellione alle condizioni disumane di vita a cui Roma li costringeva, ma sembra essere destinato a rifarsi vivo più sanguinario che mai; soprattutto in seguito a un inaspettato risvolto di sceneggiatura che, in un primo momento, c'illude quasi consegnare la pellicola al famigerato filone del rape & revenge (sottogenere costituito da lavori improntati su stupro e conseguente vendetta).
E, una volta superata la primissima parte di presentazione dei personaggi, sono gli effetti speciali di trucco per mano dell'infallibile Sergio Stivaletti ad accompagnare un efferato spettacolo in cui, come nel miglior cinema exploitation, non sembra esservi il tempo per effettuare distinzioni tra buoni e cattivi.
Un efferato spettacolo che, sebbene effettui la felice decisione di sfociare nello slasher a tinte soprannaturali, ancor più che tramite la carneficina finale colpisce l'animo dello spettatore per mezzo di una lunga ed estenuante sequenza di stupro senza pietà, tra linguaggio altamente sboccato e perfino un paio di affilate forbici coinvolte.
Ovvero la sequenza che ha provocato i problemi di censura di cui sopra ma che, in fin dei conti, non spinge più di tanto sul pedale dell'esplicito, mostrando soltanto il mostrabile.
Un aspetto decisamente lodevole, capace soltanto di testimoniare la maniera in cui il neo-regista sia stato in grado di disturbare la sensibilità del pubblico lavorando in maniera sapiente sul linguaggio delle immagini (e, soprattutto, del sonoro), senza affidarsi esclusivamente al sensazionalismo quasi sempre dettato da sangue e frattaglie.
Che, comunque, non risultano affatto assenti, man mano che si sguazza tra un omaggio a Il boia scarlatto (1965) di Massimo Pupillo e la presenza dell'ex star del porno Francesco Malcom impegnato a torturare in casa una povera sventurata.
L'edizione limitata resa disponibile da Elephant Films presenta soltanto una galleria quale contenuto extra, ma è decisamente lodevole per quanto riguarda la fattura e, cosa più importante, include anche la traccia audio italiana.

Morituris Esordio registico del romano Raffaele Picchio, un elaborato che, senza alcun dubbio, non rientra tra i meno riusciti horror italiani indipendenti d’inizio XXI secolo; soprattutto perché, a differenza di non disprezzabili, analoghe produzioni contemporanee, non tenta di scimmiottare i più rassicuranti esempi americani, ma si riallaccia direttamente a quella ormai tramontata tradizione nostrana coraggiosamente grondante sesso e violenza esagerata. Aspetto che ha fatto storcere non poco il naso ai censori, tanto da proibirgli di circolare cinematograficamente su suolo italiano, ma che non gli ha impedito di raggiungere diversi mercati esteri; tra cui quello dell’home video francese che, grazie alla attivissima Elephant Films, lo rende disponibile in questa bella edizione limitata da collezione quasi priva di extra, ma comprendente sia il blu-ray che il dvd del film provvisti di traccia audio italiana.

7

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