Monster Shark Attack, la recensione dello scult Asylum

Un gruppo di ragazzi è ostaggio di un vorace squalo a due teste in Monster shark attack, primo capitolo di una trilogia made in Asylum.

Monster Shark Attack, la recensione dello scult Asylum
Articolo a cura di

Che la Asylum abbia un feticismo per gli squali ormai è un dato di fatto e la freschissima trasmissione del quinto capitolo della saga di Sharknado è lì a confermarcelo: uno dei tanti franchise coevi, seppur non paragonabile a livello di insensato divertimento, è quello dei pescecani a due o più teste, di cui il qui oggetto d'analisi Monster shark attack (adattamento dell'originale, per l'appunto, 2-Headed shark attack) è il primo titolo della momentanea trilogia. Nei novanta minuti di visione infatti assistiamo ad un lento ma inesorabile massacro compiuto da parte del predatore marino nei confronti di un gruppo di studenti universitari in una vacanza studio organizzata dal loro professore. Lo yacht su cui l'allegra comitiva è in viaggio viene attaccato dal vorace squalo mutante e l'atollo su cui trovano momentaneamente rifugio è luogo di costanti terremoti che potrebbero provocarne l'affondamento, mettendo i personaggi letteralmente tra due fuochi.

Una doppia fame

Con un inizio in cui due belle ragazze intente in uno spettacolare allenamento di wakeboard vengono divorate dal bifronte villain, Monster shark attack mette subito in chiaro i suoi intenti: da lì in poi avrà di fatto luogo un'alternanza tra sequenze horror/splatter sempre più improbabili e un patinato erotismo, tra ridicoli e forzatissimi threesome e tentativi di approccio da parte dei membri più ormonalmente attivi. Il regista Christopher Ray, vero e proprio habitué del sottofilone, non fa nulla per suscitare una minima tensione rendendo prevedibile la successione degli eventi in un apoteosi del ridicolo cui non basta la palese volontarietà a strappare qualche risata, riducendo il tutto ad un bignami del trash che anzi in più di un'occasione rischia di prendersi troppo sul serio, tra improvvisati atti d'eroismo e vaghi accenni al background personale di alcuni dei protagonisti. Alla minaccia dello squalo finisce poi per aggiungersi, per la serie "le sfighe non arrivano mai da sole", quella delle forze della natura, con un terremoto (messo in scena con un semplice traballamento della videocamera) che, nei minuti finali, finisce per originare un piccolo tsunami. Purtroppo anche questo realizzato, come il resto degli effetti speciali, con una dozzinalità troppo estrema anche per le produzioni Asylum.

Monster Shark Attack Un pescecane bifronte è la creatura predatrice dell'ennesimo monster-movie Asylum a tema, infarcito di banalità in serie e realizzato letteralmente coi piedi. Monster shark attack, primo capitolo di una (ad oggi) trilogia, mette insieme situazioni sempre più improbabili, con tanto di terremoti e tsunami ad aumentare ulteriormente la soglia del ridicolo, e ci regala personaggi bi-dimensionali; almeno il pubblico maschile, vista la folta presenza di bamboline sexy (inclusa la prorompente Carmen Electra), avrà qualcosa da ammirare nella noia imperante che caratterizza i novanta scarsi minuti di visione.

3.5

Che voto dai a: Monster Shark Attack

Media Voto Utenti
Voti: 7
1.9
nd