Recensione Minions

Dopo il travolgente successo dei primi due Cattivissimo me, gli 'omini gialli' di Illumination Entertainment si prendono la scena: e lo fanno alla grande, tra rimandi pop e folle psichedelia.

Recensione Minions
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Esistono dalla notte dei tempi, hanno calcato la Terra prima dei dinosauri e degli uomini, hanno cambiato il corso della Storia. I Minions, naturalmente, per natura portati a servire il padrone più cattivo che trovano, salvo poi fargli fare una brutta fine. Rintanatisi ai confini del mondo, isolati dalla civiltà, un giorno decisero che il loro esilio doveva terminare. Per questo, i tre più valorosi andarono per il mondo alla ricerca di un nuovo super malvagio a cui dedicare la loro vita. Ma non sarà facile.
Spesso la critica "alta" parla di film necessari, aggettivo riferito quasi sempre a opere ermetiche dedicate a un pubblico intellettuale ed esclusivo. In questo caso, era necessario dare una vita altra alle creature inventate da Pierre Coffin e Chris Renaud per dare una spalla all'altrettanto villain Gru di Cattivissimo me.

BANANA

I Minions sono una sintesi del meglio della comicità surreale della storia del cinema, da Buster Keaton a Harold Lloyd, Monsieur Hulot e Jerry Lewis, virati in acido e con quella cattiveria necessaria, appunto, a ogni icona della commedia. È la formula perfetta per far divertire grandi e piccini, tutti diversamente sadici nel vedere i "buoni" presi a calci nel sedere dal folletto maligno di turno. E come spesso accade, la spalla finisce per far andare in secondo piano il suo maestro. Sarà difficile per Gru reggere il confronto, personaggio ormai normalizzato e imborghesito, per quanto piacevolmente. Gli omini gialli, al grido di "Banana!" conquistano il mondo, nel vero senso della parola, almeno è quanto ci racconta il loro passato. Politicamente scorretti per DNA, i Minions vengono calati nella situazione ideale, i meravigliosi anni Sessanta, dalla East alla West Coast, fino alla meravigliosa Swinging London, dove possono esprimere il meglio del loro potenziale psichedelico. Merito di chi li ha inventati e di chi ha creduto in loro, ovvero Chris Meledandri, deus ex machina della Illumination, factory che è riuscita a trovare in pochi anni una collocazione diversa ed esclusiva nel panorama animato internazionale. Meno convenzionali della Dreamworks, alternativamente originali alla Pixar, i creativi della Illumination guardano al cinema con un amorevole occhio al passato integrandolo in mondi ideali, in cui ci si può prendere beffe allegramente della Lehman Brothers e della regina d'Inghilterra, perfetta compagnia da pub e grande barzellettiera. Una formula perfetta per gli adulti, che ridono di gusto, mentre i bambini godono delle devastazioni che questi giullari pasticcioni provocano al loro passaggio.

Minions Minions è tutto questo, con una ricca spolverata cinefila che omaggia la fantascienza anni Cinquanta, le spy story classiche e lo slapstick più sfrenato. A questo tripudio aggiungiamo anche la cura dei particolari narrativi, i personaggi di contorno caratterizzati con intelligenza, un grande ritmo e un’animazione di livello elevatissimo, sia dal punto di vista narrativo che artistico. Lunga vita ai Minions, quindi, ma soprattutto a chi riesce a raccontare storie in questa maniera. E l’attesa cresce per The Secret Life of Pets, il loro prossimo film in arrivo nel 2016.

8

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