Recensione Meno male che ci sei

Dopo aver perso i genitori in un incidente aereo, la giovane Allegra cerca di rifarsi una vita: decide di rintracciare l'ex aman

Recensione Meno male che ci sei
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Dopo l'agghiacciante successo di Ho voglia di te nel 2007, il regista Luis Prieto torna all'attacco con un nuovo, forse meno adolescenziale, lungometraggio. Tirando a sè un cast di personaggi di spettacolo più o meno conosciuti, partendo da Claudia Gerini e Stefania Sandrelli, arrivando a giovanissimi come Chiara Martegiani e Alessandro Sperduti. Le premesse del film non sono certamente delle migliori, ma, forse, il signor Prieto potrebbe rivelarsi un regista più complesso di quanto fino ad ora è stato in grado di dimostrarci.

Gemellanze

Allegra (Chiara Martegiani) è un'adolescente introversa e sognatrice.
Platonicamente innamorata di Gabriele, suo compagno di classe, la ragazza non trova il coraggio di farsi avanti e, ad appiattire ancora di più il suo carattere, interviene la sua famiglia che, come quelle di molte coetanee, soffre di molti problemi relazionali. Suo padre, diviso tra famiglia ed amanti, ama alla follia quella figlia che, da sola, riesce a ridargli ogni giorno il sorriso di cui sente il bisogno. Nonostante tutto, Allegra ama la sua famiglia e vive in funzione di essa.
Un giorno d'estate, proprio mentre sta per coronare il suo sogno d'amore, Allegra viene interrotta da una tragica notizia: i suoi genitori, partiti alla volta delle mete africane per consolidare il loro rapporto, sono morti in un tragico incidente aereo: per lei è la fine. Distrutta dal dolore, la ragazza si rifugia in se stessa e in una solitudine che la ferisce ancora di più, non lasciandole un attimo di tregua. Quando però, curiosando tra le email del padre, viene a conoscenza di Lucia (Claudia gerini), sua ex amante, Allegra decide di contattarla, spinta da un'irrefrenabile necessità di mantenere i rapporti con il proprio passato.

Meno male che ci sei..?

La corrente adolescenziale tristemente lanciata dal Federico Moccia, una devianza perversa e diseducativa per giovani e non più così giovani di tutta Italia, ha dato per anni i suoi frutti, giungendo forse ad un collasso. Prieto, con Ho voglia di te, aveva raggiunto uno dei punti più bassi raggiunti dalla cinematografia internazionale degli ultimi anni e, in qualunque altro contesto, sarebbe stato segnato irrimediabilmente da un performance così scadente.
A Prieto è però stata concessa un'altra occasione che, visto il successo del suo primo film italiano, è così motivo di vanto da ricordare i suoi precedenti sulla locandina di questo nuovo film.
Meno male che ci sei è un tentativo poco riuscito di sensabilizzare il pubblico più adulto alle sofferenze e alle problematiche giovanili di nuovo millennio, che tenta in modo un po' arrogante di raccontare una realtà terribilmente cruda (presentata come estremamente realistica) servendosi di una storia esagerata come mezzo per farlo.
Il personaggio di Allegra, nelle intenzioni di Prieto complesso ed affascinante, è in primo luogo fastidioso e non, come vorrebbe, per la sua spontaneità, ma semplicemente perchè tenta di accollarsi una responsabilità troppo grande e variopinta per poter pesare su un solo paio di fragili spalle: quello si rappresentare la perdita generazionale postduemila.
Tra sentimenti artefatti e colpi di scena completamente fuori luogo, si dipana una trama che finisce con una perdità di credibilità tale da compromettere il film in modo violento, gravissimo errore per una pellicola che mira a dipingere una sorta di nuovo (perdonate la blasfemia) realismo. A favore del film non gioca neppure il mancato talento della quasi totalità del cast, eccetto il giovanissimo Alessandro Sperduti piccolo talento pronto ad essere lanciato in un cinema più impegnato e, senza dubbio, più interessante. Divertente in alcuni frangenti, il film perde quanto riesce a fare di buono quando tenta la drammatizzazione di aspetti che in realtà non è in grado di affrontare. Piacevole l'interpretazione di Claudia Gerini nei panni di una donna illusa in perenne contrasto con se stessa che incontra una giovanissima disillusa. Assieme, Lucia ed Allegra, intraprendono un viaggio le le porterà verso la maturità, congiungendo due visioni della vita diametralmente opposte e apparentemente incapaci di incontrarsi.
Un vero peccato vedere la quasi totalità delle produzioni italiane sprecate in "correnti" tanto blande. Continuiamo però, in silenzio, ad attendere la svolta.

Meno male che ci sei Meno male che ci sei non aggiunge nulla al mondo del cinema ma toglie qualcosa alla dignità giovanile tentando di ritrarre un universo che non conosce abbastanza bene. Un rigurgito della corrente Mocciana che negli ultimi anni placca le sale cinematgrafiche di tutta Italia.

4.5

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