Recensione Maverick

Mel Gibson e Richard Donner di nuovo insieme per una commedia western allegra e scanzonata

Recensione Maverick
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Il 1994 è l'anno dell'ennesima collaborazione tra Mel Gibson e Richard Donner, storico regista della saga di Arma Letale. L'occasione ai due viene offerta da Maverick, commedia western ispirata all'omonima serie televisiva di successo andata in onda tra il 1957 e il 1961 con protagonista James Garner (Space cowboys, L'investigatore Marlowe) che qui ritorna in un ruolo da co-protagonista, affidando invece la parte del personaggio principale proprio al divo newyorkese, in uno dei momenti di maggiore successo della sua carriera (l'anno dopo sarebbe uscito Braveheart - Cuore impavido). Il futuro William Wallace veste qui i panni proprio del Maverick del titolo, un abilissimo giocatore di poker, nonché velocissimo con la pistola, che decide di partecipare ad un prestigioso torneo la cui quota di iscrizione è di 25.000 dollari. Per recuperare l'ingente somma l'uomo decide di andare a fare visita a dei suoi creditori, imbattendosi nel cammino sia nella bella femme fatale Annabelle Bransford, giocatrice anch'essa e astutissima ladra, che in un vecchio e stimato sceriffo. Ma sulle tracce di Maverick vi è anche un pericoloso rivale che, dopo un brutto tiro giocatogli dal "nostro eroe" decide di fargliela pagare a tutti i costi. Il percorso per arrivare alla meta finale sarà per Maverick molto più complicato del previsto.

Kiss kiss bang bang

Western e commedia non sono mai andati molto d'accordo, salvo rarissime eccezioni. Tra queste, pur non trovandoci di fronte ad un capolavoro, va sicuramente annoverata questa produzione (costata la bellezza di 65 milioni di dollari e finanziata in buona parte dallo stesso Gibson con la sua Icon Productions) sfarzosa e ricca di grandi nomi. Tutti gli elementi classici del west sono ben presenti: dalle partite di poker alle risse nei saloon, dai bari alle sparatorie, dalle diligenze fuori controllo all'arrivo degli indiani, dalla carovane di quaccheri sino agli immancabili tradimenti / doppiogiochi, garantendo alle due ore di visione un ritmo frizzante e brioso che rende il tutto piacevole e familiare. Donner dirige di par suo gli attori inserendo diverse gag ispirate (memorabile il siparietto col cameo di Danny Glover, che sembra riconoscere e venir riconosciuto dal personaggio di Gibson, storico compagno di set in Arma Letale) e lasciando loro il modo di dar sfogo a tutto il loro istrionismo, Gibson in testa. Ma sarebbe ingiusto dimenticare prove di livello come quella di due leggende quali lo stesso Garner e James Coburn (Pat Garrett e Billy the Kid, I magnifici sette), così come è strabordante la sensualità di una splendida Jodie Foster, senza nulla togliere a caratteristi di lusso come Alfred Molina (Spiderman 2, Il codice da Vinci) e Graham Green (Balla coi lupi, Die Hard). Nonostante alcune ingenuità narrative questo strano mix funziona e regala motivi di divertimento, riuscendo a coniugare con una certa semplicità la parte comica a quella più di genere, riuscendo anche a stupire negli ultimi minuti con un susseguirsi di colpi di scena meno prevedibili del previsto. Un western per tutta la famiglia (pur con un sottile erotismo, mai volgare, che non guasta)  che convince proprio per la sua naturalezza registica e interpretativa, e ci offre un nuovo viaggio nel vecchio west rassicurante, tra ironia e romanticismo, con un pizzico di gradevole cinismo che gli dona ancora maggior fascino.

Maverick Un grande cast per un western allegro e scoppiettante che riesce a garantire due ore di divertimento, adattando alla veste comica gli archetipi del genere con una piacevole familiarità, pur denotando qualche forzatura a livello di trama. Ma la regia e gli interpreti sono in ottima forma e permettono di passar sopra a queste flebili lacune narrative portando ad alti livelli il piacere della visione.

7

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