Recensione Mai Così Vicini

Rob Reiner dirige Diane Keaton e Michael Douglas in una nuova commedia romantica

Recensione Mai Così Vicini
Articolo a cura di

Diane Keaton (al secolo Diane Hall), classe 1946, una carriera folgorante esplosa negli Anni ’70 grazie alle sue interpretazioni nella saga de Il Padrino e in alcuni tra i più amati classici di Woody Allen, non è soltanto una delle migliori attrici d’America, in grado di farsi ammirare sia in ruoli brillanti (Provaci ancora Sam, Io e Annie, Tutto può succedere) sia in ruoli drammatici (In cerca di Mr. Goodbar, Reds, La stanza di Marvin). Da almeno vent’anni, soprattutto nell’immaginario degli spettatori più giovani, la strepitosa Diane rappresenta anche una sorta di adorabile “zietta” cinematografica: una figura dolce, amorevole ed irresistibilmente divertente che la Keaton ripropone, con ben poche varianti, fin dai tempi di Baby Boom e Il padre della sposa, figura ricalcata presumibilmente sulla reale personalità dell’attrice, la cui simpatia è ben nota anche al di fuori dei circoli hollywoodiani (basta assistere ad una sua qualunque intervista).

Michael Ti Presento Diane..

Siamo partiti da Diane Keaton perché Leah, l’affettuosa ed insicura vedova da lei interpretata nel nuovo film di Rob Reiner, Mai così vicini, non è che l’ennesimo personaggio cucito su misura sulla pelle dell’attrice: non molto diversa, in fondo, dalla ex moglie bistrattata de Il club delle prime mogli, dalla drammaturga in cerca d’amore di Tutto può succedere e da una serie di ruoli più recenti in commedie, ahinoi, non altrettanto memorabili (Perché te lo dice mamma, 3 donne al verde, Il buongiorno del mattino, Darling companion, Big wedding). Un talento, quello della Keaton, fin troppo spesso ingabbiato in parti ormai invariabilmente scontate, per le quali la sua bravura appare francamente sprecata: esito che si ripete, purtroppo, anche in Mai così vicini, ennesimo esempio della crisi creativa di un autore, Rob Reiner, che in passato è stato capace di regalarci piccoli e grandi cult-movie del calibro di This is Spinal Tap, Stand by me e Misery non deve morire, i pregevolissimi Codice d’onore ed Il Presidente, nonché una pietra miliare della moderna commedia romantica quale Harry ti presento Sally. Da Il Presidente, suo ultimo grande successo (era il lontano 1995), Reiner ripesca uno stagionato Michael Douglas e gli affida un personaggio burbero e misantropo, Oren Little: un ricco vedovo apparentemente incapace di provare sentimenti, ma in attesa di qualcuno che possa aprire di nuovo il suo cuore (un tipico ruolo alla Jack Nicholson, insomma).

Provaci ancora Rob!

Da questi ingredienti - e vi basti sapere che Leah e Oren si ritrovano ad essere vicini di casa - si può già dedurre dove la trama andrà presto a parare. A favorire l’idillio sentimentale fra i due protagonisti, a dispetto delle loro differenze di carattere, sarà la comparsa “a sorpresa” della piccola Sarah (Sterling Jerins), la nipotina di appena dieci anni che Oren non sapeva neppure di avere. Ritrovandosi all’improvviso a svolgere il difficile compito del “nonno”, Oren non potrà che farsi aiutare da Leah, felice di avere qualcuno a cui poter dedicare il proprio amore. Il problema è che mai come in questo caso Rob Reiner appare incapace di gestire una materia narrativa sviluppata con inesorabile banalità: se il cinema del regista è sempre stato attraversato da un sincero romanticismo, in Mai così vicini gli spunti sentimentali tracimano quasi in ogni sequenza nei toni zuccherosi di un prodotto assai poco ispirato, perfino ricattatorio per la disinvoltura con la quale accumula scene madri e dialoghi da telenovela nel blando tentativo di commuovere il pubblico - c’è perfino, orrore degli orrori, l’improbabile parto casalingo piovuto dal cielo, con tanto di cordone ombelicale che appare e scompare! Anche dal punto di vista dell’impatto umoristico, il “tocco magico” di Reiner fa puntualmente cilecca, fra battute stiracchiate e gag di imperdonabile stupidità - il goffo pianista (impersonato dallo stesso Reiner) travolto dall’innaffiamento automatico del giardino, il grosso cane impegnato in un coito con un orsacchiotto di peluche... E stavolta, spiace dirlo, non basta il carisma della Keaton - che torna a dar prova delle proprie doti canore esibendosi in Something to talk about e The shadow of your smile - a salvare una commedia fiacca e melensa, forse il punto più basso o quasi nell’intera produzione di Reiner.

Mai Così Vicini Diane Keaton e Michael Douglas, stagionati vedovi che si ritrovano vicini di casa e, a sorpresa, “nonni” della piccola Sarah, sono i vivaci protagonisti della nuova commedia di Rob Reiner. Un film che, nonostante due interpreti di tale calibro, risulta scontato ed insopportabilmente lezioso, privo di mordente e percorso da un umorismo del tutto inefficace, tanto da da poter essere annoverato fra i punti più bassi nella carriera del regista di Harry ti presento Sally.

5.5

Che voto dai a: Mai Così Vicini

Media Voto Utenti
Voti: 3
5.3
nd