Recensione Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia

Nexo Digital porta al cinema il primo film della serie che ha rivoluzionato il genere delle 'maghette'

Recensione Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia
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Giappone, prossimo futuro. Madoka Kaname è una ragazzina come tante altre, graziosa e sensibile, ma anche molto insicura, come del resto normale per la sua età. Passa le sue giornate tra la scuola e le uscite con le amiche, domandandosi come potrà mai divenire in futuro, vedendosi senza qualità particolari, anche in confronto alle sue coetanee. Vede sempre gli altri, comprese le sue due migliori amiche, Sayaka e Hitomi, come esempi da imitare, e valuta famiglia e amicizia come le cose più importanti. Il suo incontro con le coetanee ma misteriose Mami e Homura cambierà definitivamente la sua vita: le due sono infatti delle maghe, votate alla distruzione delle streghe, presenze malefiche che infestano i luoghi abitati spingendo le persone ad atti violenti, omicidi e suicidi. Ma mentre Mami è dolce, gentile e premurosa, Homura è schiva e severa, e sembra a tutti i costi voler evitare che Madoka entri in contatto col mondo della magia e dei combattimenti con le streghe.
In particolare, la sua apparentemente irrazionale ira è rivolta verso Kyubey, entità extraterrestre dall'aspetto tenero ma dalla personalità flemmatica e razionale, che ha il compito di investire dei loro poteri le potenziali candidate al ruolo di maghe.
Il patto è semplice: in cambio di una vita devota a combattere con incredibili poteri magici le streghe che vogliono la distruzione del mondo, Kyubey si impegna a realizzare un qualunque desiderio della richiedente. Mami e Madoka hanno, secondo il buffo animaletto, tutte le carte in regola per diventare grandi e potenti maghe, e dare un contributo significativo nel regolare l'entropia dell'universo, fine ultimo della razza a cui Kyubey appartiene.
Le ragazze, tuttavia, nonostante vedano nella cosa l'una la realizzazione di un infantile sogno falsamente altruistico e l'altra una concreta possibilità per essere finalmente utile al prossimo, sono titubanti nell'effettuare la loro decisione, e a ragion veduta: una vita da maga si rivela, in un modo o nell'altro, una condanna...

Nel panorama dell'animazione seriale giapponese, caratterizzato in larga maggioranza da serie create a tavolino adattando manga, videogiochi e light novel, è indubbio che la maggior parte delle innovazioni siano arrivate, negli ultimi vent'anni, dalle serie originali, non derivate.
Basti citare Neon Genesis Evangelion e Cowboy Bebop, nate appositamente per la televisione fondendo in sé alcuni degli elementi di maggior successo di serie simili ma, tramite un accurato lavoro su personaggi, ambientazioni e simbologie e dando ampio spazio all'importanza della colonna sonora, hanno finito per fare genere a sé, creando un qualcosa che, a sua volta, è difficilmente replicabile. E se la serie Sunrise ha unito con successo western, noir, heist movie e fantascienza, Gainax ha infuso nuova linfa al genere robotico, grazie ad una serie di elementi 'verosimili' ma, al contempo, fortemente simbolici se non psicanalitici.
Nel 2011 è stata la volta dello studio Shaft, e più nello specifico di Gen Urobuchi e Akiyuki Shinbō (ben noti ai nippo-fan più appassionati), che insieme al character designer Ume Aoki realizzano Puella Magi Madoka Magica, serie animata in 12 episodi che riprende il filone delle maghette combattenti, dando ai propri fruitori tutto ciò che potevano aspettarsi dal genere... e molto di più.

Il canone del majokko sentai, il cui esponente più famoso rimane senza dubbio Sailor Moon, viene infatti rispettato in toto: un gruppo eterogeneo di ragazzine adolescenti, dotate di fantastici poteri dopo l'incontro con un famiglio-mascotte, lotta contro una forza ostile destinata a trascinare il mondo nel baratro dell'oscurità. Ogni ragazza ha un carattere e un look distintivo, di modo che ogni spettatore possa ritrovarvi con poca approssimazione la sua favorita, secondo tutti i canoni distintivi del moe, ovvero la predilezione tutta giapponese per le ragazze affascinanti per una o più caratteristiche distintive derivanti da aspetto e/o personalità. Abbiamo, infine, un cambio d'abito magico, armi e abilità fantastiche, una trama che guarda anche ai rapporti interpersonali e tipicamente adolescenziali delle protagoniste.
Cosa cambia, dunque, in Madoka Magica rispetto a un qualunque episodio della “guerriera che veste alla marinara”, di Tokyo Mew Mew, Pretty Cure ed epigoni discorrendo, tanto da spingere a creare numerosi adattamenti e spin-off cartacei e videoludici, nonché tre lungometraggi cinematografici, il primo dei quali proposto da Nexo Digital (in collaborazione con Dynit) per un evento specialissimo nella giornata del 26 giugno, come già accaduto un mese prima per Akira?

La prima cosa che balza all'occhio è chiaramente l'aspetto tecnico. Non si tratta di animazione seriale realizzata in maniera meccanica e “veloce” come in tutte le altre serie del genere, che vantano decine e decine di episodi sostanzialmente tutti uguali fra loro e nei quali la trama procede in modo blando seguendo schemi preimpostati tipici degli show televisivi nipponici. Madoka Magica si sviluppa in appena dodici episodi, caratterizzati da un'animazione di grande qualità. E non parliamo solo di numero di disegni, ma anche di ricercatezza nel design di vestiti e accessori, nonché delle scenografie e delle ambientazioni. Le scene di combattimento, poi, quando il mondo si distorce su sé stesso e le streghe riducono tutto a grottesca farsa, sono piene di effetti sperimentali e letteralmente ipnotici. Il tutto accompagnato da una colonna sonora curata da una delle massime esperte del genere: Yuki Kajiura e le sue Kalafina, sempre eccellenti nel dare un tono mistico e angusto alle situazioni proposte, come visto in molti altri anime prima di questo (.hack//, Tsubasa Reservoir Chronicle, Gundam SEED Destiny solo per citarne alcuni).
Superato l'impatto iniziale, la storia si dipana, inoltre, in modo inaspettato, andando a rivelare le sue vere intenzioni: non un anime divertente e adatto ad un pubblico infantile, quanto una rivisitazione “verosimile” del genere che, pur mantenendo i topoi classici (tra cui l'età dei protagonisti) li cala in un contesto drammatico e disperato. Un 'What if' del majokko epurato da ogni buonismo ma non certo dei sentimenti delle sue protagoniste, vero fulcro della narrazione tramite le loro difficili, difficilissime scelte.

La serie di tre film, similmente a quanto sta realizzando Hideaki Anno con i nuovi film di Evangelion, rappresenta una sorta di remake cinematografico della serie tv, che parte dalle stesse basi discostandosi nello svolgimento della storia mano a mano che si procede. Il primo film, difatti, rinarra, in maniera riassunta ma anche integrata di nuove sequenze, i primi otto episodi della serie, lasciando al secondo film (già uscito in Giappone e di prossima pubblicazione anche in Italia sempre per Dynit) l'onore/onere di concludere la parte di storia coperta dall'anime per poi proseguire su territori inesplorati col terzo, e conclusivo, capitolo.
Chiaramente condensare otto episodi da 24 minuti l'uno in poco più di due ore ha comportato delle scelte, tranciando o limitando alcune sottotrame rispetto alla serie, ma nessun taglio è stato scriteriato, andando a fornire una buona visione d'insieme. Il tutto supportato, scandito e potenziato da effetti speciali ancora migliori e nuove musiche, in un impianto spettacolare che viene massimizzato dall'”effetto cinema”.
In più, alla Dynit va un plauso sincero per l'eccellente doppiaggio italiano, con doppiatrici giovani ma soprattutto assolutamente calzanti con le voci originali, per uno dei migliori doppiaggi di anime di sempre. Si potrebbe sottilizzare per l'adattamento italiano di alcuni dialoghi, croce e delizia delle versioni italiane di prodotti giapponesi complessi come questo, ma il risultato globale è comunque formalmente corretto e funzionale.

Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia Nexo Anime: episodio 2. Dopo Akira, ovvero un grande classico dell'animazione nipponica, ecco Madoka Magica, ovvero una delle ultime (ma soprattutto più interessanti) novità del genere. Un'anime eccellente sotto ogni punto di vista, divertente, appassionante ma anche sorprendentemente artistico e maturo, che abbiamo finalmente il piacere di poterci godere in una sala cinematografica con un impianto tecnico degno. Lo sdoganamento dell'animazione giapponese di qualità (che non sia quella dei “soliti noti”) comincia da qui. Grazie Dynit, grazie Nexo Digital.

8

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