Recensione Louisiana (The Other Side)

Attraverso due episodi (la vita di una coppia di tossicomani e l’allenamento di un gruppo di veterani invasati e anti-Obama) il regista italiano naturalizzato USA Roberto Minervini dipinge il ritratto di un’America alla deriva.

Recensione Louisiana (The Other Side)
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Il suo film precedente, Stop the Pounding Heart, che era a Cannes nel 2013, ha vinto moltissimi premi, tra cui il David di Donatello. Roberto Minervini è di nuovo sulla Croisette, nella sezione Un Certain Regard, con un nuovo lavoro, che arriverà nelle sale con con Lucky Red il 28 maggio. Il metodo è il medesimo: come un etnologo minuzioso, Minervini sceglie un territorio, lo studia e lo analizza attraverso le emozioni e le azioni dei suoi stessi protagonisti, mescolando cinema-verità e linguaggio sofisticato nella ripresa e nel montaggio. Al centro una dimensione umana marginale e ‘border-line': un ghetto dove quasi tutti (adulti e giovani) fanno uso di metanfetamina fabbricata alla bene e meglio in laboratori casalinghi. Per buona parte la pellicola segue una coppia, Mark e Lisa, con immagini anche molto crude che li ritraggono nell'intimità o mentre si bucano. L'allentamento delle inibizioni è del resto uno dei principali effetti di questo tipo di droga. Nel finale però il contesto si allarga: in un raduno paramilitare, ex soldati in piena sindrome da complotto politico. Il loro nemico è Obama, come prima lo era Bush. Si allenano duramente e organizzano manifestazioni. Una scena in particolare desterà scalpore. Una donna con la maschera del presidente pratica una fellatio - ripresa ‘live' e senza uso di artifici - a un suo compagno di corteo. E' un mondo di emarginati, vene capillari di un'"America da corto circuito", come ha detto lo stesso Minervini.

VOCE AI DIMENTICATI D'AMERICA

Come Stop the Poundig Heart, anche Louisiana, più che un film, è un autentico documento etnografico. La cinepresa è un mezzo esattamente le persone, il regista la usa per mettere in luce il ritratto di un'America alla deriva: "Certo, la voglia di farsi vedere - ha detto Minervini - è una condizione fondamentale per realizzare un film del genere e credo che serva a esorcizzare la loro paura - pienamente giustificata - di essere completamente abbandonati e dimenticati, dalle istituzioni e dal resto dell'America. Loro vogliono essere rappresentati, anche se il film non uscirà negli Usa, so che, appena avranno il dvd, lo metteranno su Youtube. C'è stato un dialogo costante con loro e anche momenti in cui abbiamo abbandonato il progetto. Con mia moglie, che è creatrice insieme a me del film, c'è un continuo ripensare a ciò che abbiamo filmato per capire le storie che si possono raccontare. Condividiamo questa fase di scrittura parallela al film insieme ai personaggi. E valutiamo i limiti dal punto di vista etico".

Louisiana (The Other Side) Tra il Gianfranco Rosi di Sacro GRA e Michael Moore, il cinema di Minervini, nato a Fermo e ormai residente a pieno regime negli Stati Uniti, apre abissi su un lato oscuro di un paese che abbiamo conosciuto per lo più dal punto di vista dei film di genere hollywoodiani. Louisiana è un film duro, impegnativo, non intrattiene nel senso proprio del termine ma, se si ha il coraggio di seguirlo, apre la mente verso nuove prospettive. E arricchisce anche la visione del cinema più canonico e abituale.

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