Recensione Liberaci dal Male

Il poliziesco esorcistico dell'autore di Sinister con protagonista Eric Bana

Recensione Liberaci dal Male
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Quello di Scott Derrickson è un nome di certo non sconosciuto per tutti coloro che seguono il tenebroso universo horror della celluloide a stelle e strisce, considerando che la sua filmografia ha incluso Ultimatum alla Terra con Keanu Reeves e il Sinister interpretato da Ethan Hawke nel solo periodo compreso tra il 2008 e il 2012.
Però, pare che fosse stato contattato addirittura oltre dieci anni prima che realizzasse la pellicola con protagonista l'inquietante Bughuul - quindi, ai tempi in cui firmò insieme al fido Paul Harris Boardman lo script dello slasher Urban legend: Final cut di John Ottman - per poter adattare per lo schermo Deliver us from evil, romanzo scritto da Ralph Sarchie e Lisa Collier Cool.
Il Deliver us from evil che, trasformato in Liberaci dal male per la distribuzione italiana, prima pone in scena tre marines da combattimento che, nel deserto dell'Iraq del 2010, scendono in una misteriosa stanza sotterranea con le inevitabili, brutte conseguenze, poi si sposta nella New York di quattro anni dopo per mostrare Eric"Lone survivor"Bana nei panni del sergente del NYPD Ralph Sarchie, chiamato ad indagare su una serie di terrificanti eventi che finiscono per farlo alleare al prete ribelle Joe Mendoza alias Édgar"La furia dei titani"Ramírez, convinto che essi altro non siano che casi di possessione diabolica.

Maledizione ur...Bana!

Casi che il protagonista segue affiancato dall'ex guardia forestale dell'esercito Butler, ovvero il Joel McHale di Ted, mentre un misterioso individuo incappucciato risulta sempre in agguato e ad essere in pericolo sono anche la moglie Jen e la loro bambina Christina, rispettivamente con i volti della Olivia Munn di Magic Mike e della televisiva Lulu Wilson.
Del resto, ricorda in un certo senso l'horror vecchia maniera alla Poltergeist - Demoniache presenze la sequenza in cui quest'ultima viene attaccata di notte in casa, nel corso dell'ultima parte di quasi due ore di visione intente, chiaramente, a fondere il poliziesco made in USA con il filone che ci ha regalato, tra gli altri, L'esorcista di William Friedkin e The exorcism of Emily Rose, diretto dallo stesso Derrickson.
Perché, ovviamente, è il momento finale dell'esorcismo a rappresentare quello più atteso della pellicola, orchestrata con professionalità tra lento crescendo di tensione e raccapriccianti immagini spazianti da spaventose donne possedute a gatti squartati e crocifissi.
Un momento cupo e sufficientemente coinvolgente, ma, in realtà, molto meno esagerato ed apocalittico dal punto di vista della messa in scena rispetto a precedenti esempi demoniaci cinematografici, probabilmente nel tentativo di rimanere dalle parti del realistico resoconto di un fenomeno dai connotati paranormali.
Scelta apprezzabile destinata a non penalizzare affatto un'operazione che non spinge certo a gridare al capolavoro, ma, tra antiche scritture latine e misteriosi simboli pronti a venire allo scoperto, riesce nella sempre più difficile impresa di "intrattenere di paura" lo spettatore grazie alla ben distribuita azione, dovuta in particolar modo al suo (retro)gusto da buddy movie.
Ma ciò lo dobbiamo a Derrickson o alla produzione di Jerry Bruckheimer, finanziatore dei primi lavori di Michael Bay?

Liberaci dal Male “Il film non si basa su una storia realmente accaduta nel vero senso della parola, ma è ispirata ai casi paranormali raccontati nel libro e che vengono uniti in un unico racconto. La trama che congiunge tutti i pezzi della storia è finzione, ma le sequenze paurose che vedrete nel film si basano tutte su fatti realmente accaduti a Ralph”. È indispensabile questa precisazione del regista Scott Derrickson per poter meglio capire la natura del suo Liberaci dal male, tratto dal testo Deliver us fron evil di Ralph Sarchie e Lisa Collier e volto a fondere il filone cinematografico esorcistico con quello poliziesco. Con la risultante di quasi due ore di visione tutt’altro che noiose e volte ad orchestrare con discreta professionalità momenti da action noir made in USA ed inquietanti situazioni horror infarcite di raccapriccianti immagini... fino all’atteso rito conclusivo.

6.5

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