Recensione La vendetta di Halloween

Nella fittizia cittadina di Warren Valley si intrecciano cinque racconti dell'orrore nella notte delle streghe in La vendetta di Halloween, il divertente e citazionista horror di Michael Dougherty.

Recensione La vendetta di Halloween
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A Warren Valley, Ohio, tutto è pronto per la notte di Halloween, e cinque diverse storie vedendi per protagonisti perfetti sconosciuti sono pronte ad intrecciarsi tra dolcetti e scherzetti più o meno al sangue.
La giovane Laurie, in trasferta con la sorella maggiore e le sue migliori amiche, gira per la cittadina travertita da Cappuccetto Rosso con l'intento possibilmente di perdere la verginità.
Steven Wilkins, uomo di mezz'età che vive con il figlio piccolo, scopre il suo giovane vicino Charlie a rubare dolcetti e decide di punirlo uccidendolo per seppellirne poi il corpo in giardino.
Nel frattempo il suo scorbutico vicino di casa, il solitario Mr. Kreeg, riceva la visita di Sam, uno strano bambino dal travestimento inquietante che gli mette a soqquadro la casa in cerca di merendine.
Sam farà poi visita anche ad Emma, appena tornata insieme al marito dalla notte di festeggiamenti e pronta a continuare la baldoria in camera da letto.
Nel frattempo un gruppo di ragazzini si reca a visitare una cava abbandonata dove trent'anni prima l'autista di uno scuolabus causò volontariamente la morte di un gruppo di bambini.

Dolcetto o scherzetto?

Uscito oltreoceano direttamente per il mercato home video, dopo due anni di naftalina distributiva, e giunto da noi per la prima volta soltanto sul piccolo schermo, La vendetta di Halloween è un horror a narrazione organica, costituito da cinque racconti che vanno ad intersecarsi costruendo una trama semi-lineare nella quale viene concesso più spazio anche a colpi di scena. Con il titolo originale Trick' r treat a contestualizzare sin da subito l'ambientazione, gli ottanta minuti di visione sfoderano tutte le carte migliori per rivelarsi un piacevolissimo guilty pleasure per gli appassionati, con citazioni a iosa (da Nightmare a La famiglia Addams e via dicendo) a caratterizzare una visione sempre sospesa tra una sana, mai eccessiva, violenza di genere e un'ironia nera gustosissima, spruzzando con un tocco di erotismo (il party licantropico è sexy al punto giusto, "grazie alle grazie" di Anna Paquin e socie) una trama che fa proprio della sua mai celata aderenza ai canoni e agli stereotipi il suo punto di forza. Inutile cercare spunti originali in un'operazione che guarda volutamente ai classici, ma basta lasciarsi coinvolgere da una messa in scena frizzante e rapida quanto basta per garantire il giusto divertimento orrorifico, tra violenze più prettamente reali ed altre di stampo sovrannaturale, realizzate con buoni effetti speciali. Il regista Michael Dougherty ha dato seguito ad un suo corto animato, datato 1996, trovando atmosfere e facce adatte (spicca nel cast la presenza del grande Brian Cox, protagonista del passaggio conclusivo) ad una messa in scena nel quale tutto torna con dinamica naturalezza.

La vendetta di Halloween In attesa di un sequel, annunciato da anni ma di cui non si è ancora vista traccia, la visione de La vendetta di Halloween rimane sempre piacevole, consci di assistere ad un'operazione dichiaratamente citazionista che gioca con ironia e divertita violenza sui topoi del filone. La notte delle streghe qui raccontata rispecchia in pieno leggende e folklore della celebrazione di genere su grande schermo, con cinque storie che vanno ad incastrarsi in una sceneggiatura semplice ma ben amalgamata, popolata da volti giusti (Anna Paquin e Brian Cox su tutti) e diretta con trascinante piglio da un regista appassionato.

7

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