Recensione L'isola delle coppie

Una coppia in crisi tenta di recuperare il proprio rapporto soggiornando in un'isola tropicale: sarà delirio

Recensione L'isola delle coppie
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Mosso da ovvie quanto discutibili intenzioni, capita spesso che un produttore cinematografico decida, quando lo reputa necessario, di ampliare leggermente il proprio patrimonio con un film dalle poche pretese e dagli incassi assicurati. La formula è oramai divenuta un must: l'uomo comune in un contesto fuori dal comune. Mentre nelle mani del signor Spielberg la formula ha raggiunto il suo apice, nella stragrande maggioranza dei casi gli altri autori non godono dello stesso talento e tantomeno della stessa fortuna. Peter Billingsley è un regista praticamente esordiente e la presenza di Vince Vaughn nelle vesti di attore e produttore esecutivo allo stesso tempo fa pensare che in questo caso, forse, il potere della macchina da presa sia stato compromesso in primis da evidenti interessi trasversali e in secundis dalla limitata autorità a cui il giovane regista è stato costretto.
Un film che si presenta senza alcuna presunzione e che sembra avere come fondamentale finalità quella di divertire il pubblico, resta da vedere se riesce nel suo intento.

Acque tropicali..

Jason (Vince Vaughn) e Cinthia (Malin Akerman) sono un coppia in crisi: i tentativi falliti di avere un bambino hanno avuto un effetto a dir poco devastante sulla loro relazione, prima di allora assolutamente rosea.
Sotto consiglio di terzi i due decidono di partecipare ad una vacanza per coppie in crisi su un'isola polinesiana e, per limitare il costo elevato del viaggio, coninvolgono altre tre coppie di amici, dapprima titubanti e poi divertiti all'idea di una vacanza in un'isola tropicale. Purtroppo per loro, una volta arrivati sull'isola scoprono che tutti, nessuno escluso, saranno costretti a partecipare alla terapia di gruppo, pena l'immediato rientro a casa. Avranno così inizio assurde terapie di gruppo, grotteschi psicoterapisti e spassose gag in pieno stile Vaughn, una strana accoglienza per un paradiso tropicale.

... non troppo nitide

La commedia sentimentale dalle tinte ciniche ha già esaurito buona parte del suo arsenaleda tempo con Woody Allen, ma, anche quando non strettamente necessario, qualcuno decide di riproporla al grande pubblico in chiave estremamente semplificata. Si, perchè è questo che L'isola delle coppie fa: tentare di affrontare il tema comune del rapporto di coppia scandagliandolo, riconducendolo banalmente nei suoi aspetti più intimi - e, tutt'altro che raramente, sessuali - cercando di indurre lo spettatore a pensare “santo cielo, è proprio vero”. Cosa che però non accade molto spesso e, per quanto alcune gag possano risultare divertenti, il contesto emotivo che vuole emozionare e far riflettere lo spettatore non funziona e risulta altresì noioso, oltretutto mentre toglie identità e carisma ad un film che avrebbe potuto divenire molto più funzionale.
Va però detto che effettivamente le gag non sono poche e quanto accade ai protagonisti del film è piuttosto spassoso, merito forse di un attore di esperienza, seppure di marchette, come Vince Vaughn che ne L'isola delle coppie riveste, oltre a quello da attore, anche responsabilità produttive.
Strano a dirsi, per qualche strano motivo l'intero film ricorda una campagna pubblicitaria pro polinesia: il riferimento a luoghi, particolari ed aspetti ben definiti di un certo tipo di località fa pensare quasi che la produzione abbia goduto di una sorta di patrocinio (non molto culturale) delle località in cui L'isola delle coppie è ambientato. In compenso, ci sentiamo di ribadire l'effettiva validità dell'aspetto comico del film, decisamente più incisivo se posto su un'ipotetica bilancia con la poco riuscita retorica emotiva che purtroppo confonde molto di quanto c'è di buono.
Almeno un cenno poi spetta alla bellissima Malin Akerman, brava nel ruolo della moglie dal pessimo carattere, ma dal cuore buono, compagna ideale del brillante Jason, disperata dal crollo del suo rapporto di coppia e decisa a riprendersi quanto le spetta di diritto. Complotti a parte, il paesaggio offerto, seppure su pellicola, è qualcosa di davvero indimenticabile.

L'isola delle coppie L'isola delle coppie riesce nel suo intento solo in parte a causa di qualche pretesa di troppo. Per quanto le gag riescano a divertire lo spettatore, il contrappasso pseudoemotivo fa storcere continuamente il naso. In compenso, paesaggi da sogno, un viaggio su pellicola in polinesia.

5

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