Recensione L'era glaciale - In rotta di collisione

Giunto alla quinta iterazione sul grande schermo, il franchise de L’Era Glaciale propone un nuovo capitolo all'insegna del surreale

Recensione L'era glaciale - In rotta di collisione
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Dopo quattro iterazioni sul grande schermo, L'Era Glaciale - In Rotta di Collisione propone una nuova avventura dei preistorici eroi che hanno fatto la fortuna dei Blue Sky Studios. Ma quanto c'è davvero di nuovo e di fresco in un franchise che punta a divertire il pubblico all'insegna del ritmo e del paradosso?
Il film di Mike Thurmeier e Galen T. Chu soffre, fin da subito, di tre grandi categorie di problemi. Il primo è di natura narrativa: i personaggi sono ancora una volta intrappolati nell'ennesimo viaggio verso una meta nella quale mettere in salvo se stessi e, per estensione, il mondo intero. Di per sé, non sarebbe neanche un problema: sappiamo già che il format de L'Era Glaciale è questo. Tuttavia, mancano una ventata di freschezza e nuove sfaccettature nei protagonisti, che restano intrappolati negli idealtipi già confezionati e più che esplorati nei precedenti capitoli. L'intero apparato narrativo del film non è altro che un grande contenitore di gag che battono sul terreno del già visto, spesso all'interno dello stesso franchise: a volte si ha l'impressione di vedere una compilation di vari momenti, e neanche dei migliori, dei quattro film precedenti. E ogni volta che la trama tira per le lunghe, si spera di rivedere quanto prima Scrat e la sua ghianda, persi nello spazio in un frenetico vortice di disavventure che restano, ancora una volta, l'unica storyline in grado di divertire un pubblico trasversale. Prova ne è che se i primi capitoli si reggevano su una serie di eventi intervallati dalle vicende dello sfortunatissimo roditore, stavolta per tappare i buchi di uno script che ha molto poco da dire si rovescia semplicemente la prospettiva: sono le storie dei personaggi a dipendere dalla vicenda di Scrat, peraltro castigata da un'inutile voce narrante in apertura e in chiusura. E la noia, senza le funamboliche vicissitudini dello stressatissimo scoiattolo, sarebbe ancora maggiore.

Neverending journey

Il secondo problema riguarda proprio l'animazione: non vengono introdotti nuovi scenari particolarmente degni di nota, come il mondo dei dinosauri o gli orizzonti marini del terzo e del quarto film. I pochi personaggi nuovi, peraltro presentati molto tardi, non bucano lo schermo come accaduto in passato con Buck o con la ex compagna di Scrat. Qualche inquadratura che sfrutta un discreto 3D non colma la mancanza di stupore e l'assenza di quel senso del meraviglioso che si avvertiva nello scoprire l'esistenza di nuovi mondi, che allargavano non solo l'ambientazione ma anche il respiro della storia. Stavolta si marcia quasi in linea retta, cercando di schivare cacche e altri puzzolenti pericoli, e senza una sufficiente tensione alimentata dal reparto villain, molto sciatto e poco efficace nel mettere seriamente in pericolo i nostri eroi.
Il terzo problema chiude il cerchio: se escludiamo le frenetiche gag di Scrat, L'Era Glaciale - In Rotta di Collisione non fa quasi mai ridere. Viene davvero da chiedersi se non sia stata clamorosamente mancata l'ennesima occasione di dedicare a Scrat un film tutto suo, anziché continuare a stiracchiare una cosmogonia che non ha più nulla da dire e che si perde in una narrazione episodica più che ridondante. Il successo dell'operazione Minions ha insegnato che uno spin-off su personaggi non parlanti ma sufficientemente accattivanti può funzionare. Posto e accettato che L'Era Glaciale mira a intrattenere il pubblico sul lato della più totale leggerezza, il divertimento stavolta non è assicurato e resta sepolto da un fiume di cliché assolutamente prevedibili. Terminata una pioggia di meteoriti, non appena Sid esce allo scoperto gridando "Venite fuori amici! È tutto finito!" è assolutamente chiaro, anche allo spettatore meno navigato, che arriverà un'ultima meteora pronta a smentire il goffo bradipo. Tutto va sempre e inesorabilmente come dovrebbe andare, mancano dei veri colpi di scena e siamo molto lontani dalle freddure de L'Alba dei Dinosauri o dalla velata satira sociale dei rapporti umani scomodata dalle conversazioni tra Manny e Diego. E le dinamiche familiari tra genitori, figlia e futuro genero non escono mai dai binari del prevedibile. Non vengono in soccorso del pubblico neanche l'immancabile citazione di Armageddon o l'ennesimo utilizzo del tema musicale di Così Parlò Zarathustra di Strauss, inesorabilmente abbinato ad una situazione spaziale. Davvero non si poteva osare un po' di più?

L'era glaciale - In rotta di collisione Dopo un quarto capitolo già sottotono, spiace vedere come neanche il ripescaggio del furetto Buck riesca a risollevare le sorti del quinto. La glaciazione ha evidentemente colpito anche lo script: tutto è rimasto assolutamente identico a se stesso. Nel film, oltre a non accadere praticamente nulla, il continuo susseguirsi di gag poco divertenti mette il pubblico nella disperata attesa di qualcosa di tremendamente buffo che non arriva mai. Più che leggero, L'Era Glaciale - In Rotta di Collisione risulta superfluo, come un episodio allungato nato dagli avanzi degli altri quattro capitoli, montati alla rinfusa attorno a una nuova disavventura di Scrat.

5

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