Recensione Jupiter - Il Destino dell'Universo

Mila Kunis e Channing Tatum ci accompagnano per mano nel nuovo universo fantastico creato dai fratelli Wachowski

Recensione Jupiter - Il Destino dell'Universo
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Tutti a Hollywood sognano la fama, ma siamo davvero sicuri che sia una cosa positiva? Quando il tuo talento si afferma imponentemente nel panorama cinematografico, la gente fa presto a idolatrarti e chiamarti "genio"... ma questo significa che inizierà ad avere delle aspettative sempre più alte verso il tuo lavoro e che sarà sempre pronta a puntare il dito al primo cambiamento di marcia. Essere Lana e Andy Wachowski deve quindi essere allo stesso tempo strepitoso e inquietantemente stressante: le loro menti ci hanno regalato delle costruzioni narrative, visive, ritmiche e mitologiche difficili da dimenticare e che, ben presto, sono diventate un punto di riferimento per tutti i film che volevano ripercorrerne il genere. Il loro contributo alla cultura pop contemporanea è innegabile, così come la loro maestria nel creare dei mondi squisitamente stratificati e moralmente complessi, capaci di affascinare lo spettatore conducendolo, a sua insaputa, verso una profonda critica verso se stesso e la società. Non stupisce che, all'avvicinarsi di ogni loro nuovo progetto, si creino queste immense ondate di speranze, dubbi, paure e incertezze. Riuscirà Jupiter - Il Destino dell’Universo a essere all’altezza della fama dei suoi creatori?

Destino stellare

Quella di Jupiter Jones (Mila Kunis) non è certo una vita facile: nata in mare, non ha una reale patria e vive in America con la sua famiglia, guadagnandosi da vivere facendo la donna delle pulizie insieme a sua mamma e la zia. Non ama particolarmente la sua vita, fatta di sveglie all'alba e giornate passate a rassettare cose che lei stessa non può permettersi. Il suo sogno? Poter recuperare l’unico ricordo di suo padre. La sua vita cambia completamente quando viene rintracciata da Caine (Channing Tatum), un ex militare geneticamente potenziato che le mostrerà una parte del mondo che lei, giovane terrestre, non aveva mai nemmeno immaginato esistesse, svelandole la verità sul suo destino, che potrebbe influenzare l'intero universo.

Un'eroina fuori dal tempo

Jupiter - Il Destino dell’Universo fin dal titolo mette al centro dell’attenzione la sua protagonista. Jupiter, però, è un’eroina completamente diversa da quelle a cui ci ha abituato la narrazione contemporanea: non è pronta per creare il suo destino, anzi... nei suo modo di abbandonarsi alle azioni degli altri, di non affrontare le prese di posizione altrui, di attendere che accorra qualcuno a salvarla dalle situazioni più ostili, si scorge una tipologia di personaggio fuori dal tempo. Nonostante la sua immagine decisa e il look forte e intraprendente, Jupiter si pone come una moderna Cenerentola, che scopre improvvisamente di non essere più una servetta e che, nel suo destino, c’è un futuro da regale. L’intero peso caratteriale del film viene quindi affidato al personaggio di Caine, l’unico in grado di percorrere un sentiero evolutivo, di affrontare un continuo modificarsi di coscienza e sentimenti, di indossare i panni dell’eroe post-moderno. Questa scelta dei protagonisti permette già di farsi un’idea sulla complessità dell’intreccio della storia: una struttura classica, da racconto fantasy di fine anni Ottanta, dove la caratterizzazione dei personaggi e la loro classificazione è palese e ben distinta e la narrazione si dipana in una serie di conseguenti livelli di difficoltà. Nessun grande giro di pensieri, nessun meticoloso puzzle da risolvere, nessuna emicrania da comprensione causata nello spettatore. Tutto nella storia di Jupiter - Il Destino dell’Universo è raccontato in modo schematicamente comprensibile, riconducibile a mille altre storie di cui abbiamo già sentito parlare.

Cosa rimane?

Se non lo aveste ancora capito, il punto forte di Jupiter - Il Destino dell’Universo non è di certo la trama, nonostante in essa si nascondano in bella vista alcuni dei temi più cari alla tradizione dei Wachowski. Bisogna ammettere che, anche questa volta, i due sono stati in grado di costruire una mitologia affascinante e studiata nei dettagli, seppur ispirata ai più classici dei racconti fantasy che, magicamente, si intrecciano con i più tecnologici elementi post-moderni. Il mondo che si modella davanti agli occhi dello spettatore, un ibrido tra Chicago e le più remote galassie, è un vero e proprio spettacolo per gli occhi, un esempio di maestria scenografica e resa digitale, all'interno del quale i personaggi si muovono con la grazia di una immensa esplosione celeste.

Jupiter - Il Destino dell'Universo Visivamente incantevole, Jupiter - Il Destino dell’Universo è di sicuro al di sotto delle grandi aspettative che tutti avevano nei confronti del nuovo lavoro di Lana e Andy Wachowski, ma è solo questo il suo più grande difetto. Preso come opera a se stante, staccato da ogni traccia di glorioso passato con cui confrontarsi, il progetto è un affascinante fantasy dal gusto vintage e dalla cadenza classica, presentato con l’arroganza tecnologica della fantascienza. Niente che non abbiamo, in qualche modo, già visto, ma questo non significa che non si tratti di un assoluto piacere per gli occhi e per la mente, un godibile afflusso di musica, immagini e movimento.

7

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