Recensione Jonas Brothers: The 3D Concert Experience

La teenband più famosa del momento arriva sui grandi schermi... in terza dimensione.

Recensione Jonas Brothers: The 3D Concert Experience
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Solo vent'anni fa, essere un'adolescente impazzita per un qualsiasi gruppo musicale non italiano, era un qualcosa che si scontrava con non pochi ostacoli. Spesso, trattandosi di fan molto giovani, non si aveva la possibilità di recarsi a vedere una performance live dei propri beniamini, a meno che non si riuscissero a convincere riluttanti genitori a fare da accompagnatori. Una, seppur magra, consolazione era l'uscita commerciale di registrazioni in VHS dei concerti, che permettevano di portarsi a casa parte dell'energia e dello spettacolo che ci si erano persi.

Oggi assistere all'esibizione on-stage di band internazionali è molto più semplice e spesso nemmeno l'età si presenta più come un problema, soprattutto se pensiamo a teen-star come i Jonas Brothers o Miley Cyrus, il cui pubblico è formato prevalentemente da ragazzi che non hanno ancora raggiunto la maggior età (e forse nemmeno il primo anno di liceo). La tecnologia è cresciuta con noi e le vecchie videocassette hanno lasciato il posto ai più versatili dvd, fino ad arrivare alla nuova frontiera del concerto, inaugurata dalla Walt Disney Pictures: il concerto al cinema in 3D.

Living the dream

Il Jonas Brothers: The 3D Concert Experience (che lo scorso anno è stato preceduto idealmente da Hannah Montana & Miley Cyrus: Best of Both Worlds Concert) racconta una giornata tipo della frenetica vita dei tre fratelli americani, intervallando gli episodi con i frammenti di un loro live. Ormai famosissimi in tutto il mondo, i Jonas Brothers (Kevin, Joe e Nick) sono già alla pubblicazione del loro quarto album (del terzo, invece, nel periodo delle riprese del film) ed hanno uno stuolo di fan che li adorano e li seguono ovunque, anche sul territorio italiano. Sveglia alle quattro del mattino, colazione all'insegna delle battutine fraterne e poi un'agenda piena di impegni, interviste, partecipazioni televisive, esibizioni e registrazioni. Giornate estenuanti che sembrano non deprimere la giovane band che, accompagnata dal corpulento Big Rob, si ripete in continuazione "livin' the dream", come un mantra che ricordi loro il perché di tanti sforzi. Nell'esibizione live, poi, alternano canzoni estratte dai loro due album Jonas Brothers (2007) e A Little Big Longer (2008), presentandole con un eccesso di adrenalina ed entusiasmo, tipico della giovane rock band dall'aspetto pulito.

The 3D Concert Experience

Trattare Jonas Brothers: The 3D Concert Experience come se si trattasse di un film significa imporsi un compito piuttosto arduo, se non addirittura inadatto. Si tratta di una produzione esclusivamente musicale, ma che, data l'esigua presenza di intermezzi tra una performance e l'altra, non è nemmeno lontanamente paragonabile ad un musical. Completamente privo di una trama di sottofondo, cerca di fondare le proprie basi nell'idea narrativa di una giornata tipo della band. In realtà si tratta di un'opera piuttosto elitaria, destinata ad appagare le giovani fan dei tre fratelli, che reagiranno con entusiasmo alla sola possibilità di vedere i loro volti sul grande schermo e di godere della propria musica preferita nella calda atmosfera della sala cinematografica, senza gli inevitabili, quanto fondamentali, inconvenienti di un vero concerto.Ma allora perché traslare quello che notoriamente è un prodotto a fruizione domestica nei cinema? Tralasciando la più che ovvia operazione commerciale che permette di sfruttare due volte lo stesso prodotto, la Disney ha deciso di puntare tutto sulla possibilità di godersi lo spettacolo in terza dimensione. Indossati gli ormai inflazionati occhialini 3D, allo spettatore sembrerà di essere stato catapultato in una delle prime file dello show dei Jobros, immerso nella confusione di braccia alzate, lucine tremolanti e ragazze urlanti. La band gioca spesso con gli strumenti sul palco, facendo fuoriuscire dallo schermo microfoni, plettri, chitarre o altri strumenti di scena che, aggiunti ad altri piccoli espedienti, permettono alla terza dimensione di restare attiva per tutta la proiezione. Nonostante tutto la ripresa stereoscopica non ci pare sfruttata nel migliore dei modi ed il numero degli "effetti speciali" ci sembra decisamente poco cospicuo per garantire al concerto un motivo valido per essere presentato al cinema.
La regia di Bruce Hendricks, che già aveva sperimentato la tecnica con il citato Best of Both Worlds Concert, è piacevole e frizzante, ricca di movimenti di macchina interessanti ed angolazioni funzionali al godimento dello show, ed i tre ragazzi protagonisti inseriscono, con il proprio carisma e le innumerevoli espressioni buffe che li caratterizzano, momenti che rendono il tutto abbastanza piacevole. Ma ciò non basta per rendere il Jonas Brtohers: The 3D Concert Experience un buon prodotto cinematografico. I fan più accaniti lo adoreranno ed apprezzeranno la possibilità di vedere la band in un contesto non ancora esplorato, ma per gli altri, che probabilmente non si avvicineranno nemmeno alla proiezione, potrebbe risultare un'esperienza piuttosto noiosa e fine a se stessa.

Jonas Brothers: The 3D Concert Experience Il film, che prima della sua uscita statunitense era uno dei più attesi della programmazione giovanile, non è stato particolarmente amato dal pubblico e dalla critica, che lo ha ritenuto inadatto ai propri standard, ottenendo al botteghino dei risultati molto più bassi delle aspettative. Lo stesso futuro crediamo sia riservato anche al destino italiano della pellicola che, in patria, sta riscuotendo maggiori successi nella sua versione domestica in dvd e blu-ray, grazie anche ad i contenuti aggiunti rispetto alla versione cinematografica.

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