Recensione Io sono Ingrid

Il 19 e il 20 ottobre al cinema, Io sono Ingrid di Stig Björkman ripercorre vita e pensieri di Ingrid Bergman. Un documentario sincero e toccante che si avvale soprattutto dei tanti filmini realizzati dalla celebre attrice nel corso della sua vita.

Recensione Io sono Ingrid
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"Io sono Ingrid. Questa è la mia storia."... Inizia così il documentario tributo a Ingrid Bergman (realizzato in onore del centenario della nascita dell'attrice), firmato dallo svedese Stig Björkman e fortemente voluto da Isabella Rossellini - figlia (insieme alla gemella Isotta e al fratello Robertino) dall'attrice svedese e del regista italiano Roberto Rossellini. Ma questa è anche la storia di una ragazzina estremamente timida che aveva iniziato a recitare sognando di parlare con degli amici immaginari. La storia di una donna estremamente determinata e coraggiosa che non si diede per vinta nemmeno quando si trovò contro l'intera opinione pubblica, come spesso accade all'interno di quel controverso meccanismo chiamato celebrità. E ancora, una donna che fu capace di reinventarsi più e più volte, lasciando prima la Svezia per Hollywood e transitando poi per Roma, Parigi, Londra. Mille e mille vite vissute sempre con il sogno della recitazione; sogno che - concretamente - si realizzò con il successo internazionale ottenuto e partecipazione in pellicole celebri come Intermezzo, Casablanca, o ancora Notorious di Alfred Hitchcock e Stromboli terra di Dio di Roberto Rossellini. Infine, la storia di una carriera brillante vissuta sempre all'insegna del movimento e del cambiamento.

No man in a prophet in his own country

A raccontare questa voce di donna unica (narrata nella versione originale dall'attrice Alicia Vikander), sono per lo più gli stessi filmati realizzati dall'attrice con l'inseparabile videocamera che le era stata regalata dal padre. Io sono Ingrid di Stig Björkman è un ritratto lucido e toccante di una figura di donna fragile e determinata, che riuscì a trasformare la sua timidezza in forza, in quella carica emotiva che le garantì poi il successo come attrice. Una donna che aveva perso troppo presto l'adorato padre ma che aveva forgiato sul dolore di quella perdita un carattere estremamente coraggioso, che l'aveva resa ‘plasmabile' ai cambiamenti, e che le permise più e più volte di reinventarsi (come confermano anche le parole degli stessi figli). Quelle stesse parole dei figli che ricordano all'unisono una madre divertente e intraprendente, consumata dalla voglia di lavorare come attrice. Una professione gratificante ma che per i figli non sempre era facile comprendere e condividere - come racconta l'aneddoto di Robertino a proposito dello shock che provocò in lui la visione di Joan of Arc (Victor Fleming) e l'entusiasmo della gente nel vedere sua madre che bruciava viva sul grande schermo. Io sono Ingrid racconta pure (un elemento comune a ogni star che si rispetti) le difficoltà insite nell'affrontare gli alti e bassi del successo, della notorietà, della critica a volte amabile e spesso feroce, di dover fare i conti con un'immagine pubblica che prima viene osannata e poi, senza troppi convenevoli, facilmente rasa al suolo. Le immagini della vita privata, sui set, dei figli, si mischiano così alle stesse parole della Bergman ripercorse dagli appunti, dalle lettere, dalle dichiarazioni pubbliche. Stig Björkman ricuce tutto questo materiale in un collage denso di memorie di un'attrice che ha saputo lasciare (oltre ai tantissimi filmati realizzati) qualcosa nell'immaginario collettivo e un tributo importante nella Storia del Cinema.

Io sono Ingrid In occasione del centenario dalla nascita della celebre attrice Ingrid Bergman, il regista svedese Stig Björkman realizza un documentario-omaggio dove i tanti filmati realizzati nel corso della sua vita dalla stessa attrice, si mischiano alle sue parole, così come a quelle dei figli, degli amici. Un ritratto lucido e intenso di un’attrice che ha saputo sfidare le regole della ‘notorietà’ per cercare di essere sempre sé stessa e che è riuscita a lasciare un ricordo indelebile del suo carisma, umano e artistico.

7.5

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