Recensione Il Truffacuori

Meglio di un fidanzato, c'è l'irresistibile truffacuori!

Recensione Il Truffacuori
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Con l'avvicinarsi di San Valentino diventa inevitabile che il cartellone cinematografico si riempia di pellicole che inneggiano all'amore. Una delle proposte più interessanti ci arriva, a sorpresa, non dal classico calderone di idee made in USA, ma dal cinema francese, sempre più deciso a farsi conoscere sul suolo internazionale come una buona alternativa comica. Cupido spostati... quest'anno è la volta de Il Truffacuori!

Operazione Juliette

Alex Lippi (Roman Duris) di professione è un rinomato sabotatore di coppie, si inserisce cioè nelle relazioni per dissuadere infelici signore che l'imbecille di turno sia davvero l'uomo della loro vita. Le donne che decide di sedurre cadono tutte nella sua rete e in dieci anni di carriera non ha mai fallito una sola missione. È pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi: travestirsi, parlare diverse lingue, ballare da dio, cucinare come un vero chef, fare ogni sorta di acrobazie. Purtroppo però le spese della società sembrano eccedere gli introiti: l'unica possibilità di salvezza è l'operazione Juliette (Vanessa Paradis), un'affascinante donna a 10 giorni dal matrimonio con il perfettino Jonathan, un inglese molto diverso da quello che il suo conflittuale padre aveva in mente per la sua misteriosa figlia.

Un cinico cupido

Il Truffacuori è una brillante risposta alle molte commedie sentimentali che da anni ormai sembrano essere tutte uguali a se stesse. È vero che, alla fin fine, tutte devono concorrere all'happy ending e alla profusione smisurata di amore e speranza nei veri sentimenti, ma il percorso che i personaggi affrontano durante la narrazione filmica sembrava essere diventato ormai uno standard del genere, senza più speranze evolutive. C'è voluto Pascal Chaumeil per rimescolare le carte in tavola e affrontare le relazioni sentimentali da un diverso e curioso punto di vista: quello del moderno e disilluso sabotatore di coppie, un personaggio carismatico e ai limiti della morale comune, sfrontato e per questo irresistibile. "Il film non è del tutto politicamente corretto. C'è un certo sottotesto sociale. Alex proviene da un ambiente più popolare di quello di Juliette, la ragazza che deve sedurre. Tra le righe si legge uno scontro di classe. Il film dice che bisogna seguire i propri istinti, fregandosene della convenzioni sociali. I mezzi utilizzati da Alex sono qualche volta equivoci, ma il suo lavoro consiste nell'aiutare le donne nella loro scelta di vita. In fondo, forse, questo è un comportamento morale!", dichiara soddisfatto il regista. E infatti la vera forza propulsiva dell'intera pellicola sta proprio nel personaggio di Alex e nel modo squisito in cui Roman Duris riesce a dargli vita sullo schermo: una miscela perfettamente funzionante di carisma e goffaggine, umanità e prepotenza, egocentrismo e insicurezza che conquistano fin dalle prime scene. Ma Alex non sarebbe lo stesso vulcano di situazioni assurde e divertenti senza i suoi due soci in affari, sua sorella Mèlanie e il marito Marc, interpretati dagli irresistibili Julie Ferrier e François Damiens, uniti da un'alchimia scoppiettante che regala momenti di pura ilarità e interrompe con ben dosati siparietti la linea retta della storia d'amore principale. Unica vera pecca nel cast del film è l'aspirante regina di cuori, coleii che è destinata a far capitolare l'anticupido per eccellenza: Vanessa Paradis, strappata dai suoi abituali ruoli drammatici, porta sullo schermo una Juliette autoritaria e sicura di sé che, nonostante gli aspetti squisitamente ironici del personaggio, non ammalia lo spettatore, rimanendo fredda e distaccata, priva di qualsivoglia legame empatico.

Il TruffacuoriLa vostra figlia unica è follemente innamorata di un ostinato imbecille? Vostra sorella si è appena fidanzata con un rozzo bruto? La vostra miglior amica esce con uno stronzo?” O semplicemente la vostra serata cinematografica ha voglia di uno scossone sentimentale? La risposta è ne Il Truffacuori, capace di dare una visione originale e assolutamente divertente sull’evoluzione delle storie d’amore e su come delle lacrime posizionate al posto giusto possano far crollare anche il più apparentemente solido rapporto sentimentale. Tra gag esilaranti, situazioni intime e coreografie alla Patrick Swayze, il film di Pascal Chaumeil è un’intelligente alternativa alle solite storie d’amore sul grande schermo che, pur perdendo di incisività verso il finale, offre una visione nuova sul modo di fare cinema di genere. Non mancheranno delle copie del meccanismo all’estero (come già accaduto con altri successi francesi), il cui esito dipenderà molto dal cast scelto a vestire i panni di costosi spezza-coppie.

7

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