Recensione Il traditore tipo

Ewan McGregor, Naomie Harris e Stellan Skarsgård sono i protagonisti de Il traditore tipo, thriller spionistico basato sul romanzo di John le Carré, ambientato fra il Marocco e l’Europa.

Recensione Il traditore tipo
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Perry Makepeace (Ewan McGregor), professore di poesia in un'università londinese, è in vacanza a Marrakech insieme alla moglie Gail Perkins (Naomie Harris), avvocato penalista molto presa dal suo lavoro. Una precedente scappatella di Perry, la freddezza insorta fra i due coniugi e il risentimento sotterraneo di Gail sembrano minare la serenità della coppia; così una sera Perry accetta l'invito di uno sconosciuto di origine russa, Dima (Stellan SkarsgArd), che stringe amicizia con lui, gli presenta la propria famiglia e, infine, decide di affidargli quanto ha di più caro. Di colpo Perry, un tipico everyman dall'esistenza fin troppo tranquilla, si trova a dover prendere decisioni fatidiche, trascinando se stesso e la moglie in una rete di spionaggio internazionale le cui radici affondano fin nel cuore di Londra...

Le spie di le Carré, dalla pagina allo schermo

Autore fra i più sfruttati dal cinema e dalla televisione, John le Carré in realtà è uno scrittore assai meno facile da ‘affrontare', in fase di trasposizione, di quanto non sia lecito presumere. Benché infatti il genere della narrativa spionistica si presti facilmente a regole e stilemi dell'analogo filone cinematografico, la densità degli intrecci di le Carré costituisce un banco di prova piuttosto spinoso per qualunque sceneggiatore: da un lato l'esigenza di rendere fruibili trame di estrema complessità, dall'altro l'opportunità di restituire il carattere inesorabilmente ambiguo di situazioni e personaggi. Problematiche su cui Il traditore tipo, adattamento per il grande schermo del libro Il nostro traditore tipo, rischia più volte di scivolare, a dispetto di uno sceneggiatore rinomato quale Hossein Amini, il quale in passato si era confrontato con "pesi massimi" come Henry James (Le ali dell'amore, candidato all'Oscar nel 1997) e Patricia Highsmith (I due volti di gennaio, 2014), nonché autore nel 2011 del copione del cult Drive. Uscito quasi in contemporanea con un'altra riduzione di le Carré, la miniserie televisiva The Night Manager di Susanne Bier, con Tom Hiddleston, Il traditore tipo imbastisce una consueta vicenda di intrighi e doppi giochi su un canovaccio tipicamente hitchockiano, con "l'uomo comune" coinvolto suo malgrado in un'impresa più grande di lui (e c'è perfino l'antefatto a Marrakech, con l'ovvio richiamo a L'uomo che visse due volte).

Intrigo internazionale

In cabina di regia l'inglese Susanna White, specialista di prodotti per il piccolo schermo (Bleak House, Jane Eyre, Generation Kill, Parade's End), opta per uno stile sostanzialmente classico con qualche blando accenno di virtuosismo, evitando almeno in parte il rischio di un'impostazione da TV accademica. Dove invece Il traditore tipo fatica a convincere è sul piano della scrittura: da personaggi decisamente programmatici, a partire dai protagonisti interpretati da Ewan McGregor e Naomie Harris, fino a svolte prevedibili e qualche passaggio addirittura didascalico (la retorica della denuncia sociale sintetizzata nella figura dell'Hector di Damian Lewis), la pellicola della White si propone come uno spy thriller del tutto convenzionale, privo di vere sorprese o di elementi di genuino interesse, al di fuori del solito corredo di cliché del filone di riferimento. Un lavoro tutto sommato dignitoso, sostenuto da un cast all'altezza (benché McGregor sembri fare il verso al se stesso dei tempi de L'uomo nell'ombra di Roman Polanski), ma lontanissimo dalla profondità e dal cupo romanticismo di un'opera come La talpa di Tomas Alfredson, il primario modello di riferimento per qualunque trasposizione di le Carré al cinema.

Il traditore tipo Penalizzato da uno script molto schematico, che stenta a restituire la gravitas e il fascino dei meccanismi narrativi di John le Carré, Il traditore tipo si mantiene su un livello di generale medietà (anche con qualche passo falso): consigliabile agli appassionati di cinema spionistico, per il resto il film di Susanna White ha ben poco da offrire e non esce vincitore dal confronto con altri adattamenti dalla produzione del romanziere inglese.

6.5

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