Recensione Il secondo tragico Fantozzi

Paolo Villaggio ritorna nei panni dello sfortunato ragionere in Il secondo tragico Fantozzi, nuova raccolta di episodi tragicomici e satirici diretta ancora una volta da Luciano Salce.

Recensione Il secondo tragico Fantozzi
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A una settimana dal primo episodio torna in sala anche Il secondo tragico Fantozzi, nuova raccolta episodica datata 1976 delle disavventure dello sfortunato ragioniere. Anche in quest'occasione a fungere da fonte originaria sono i libri di racconti scritti dallo stesso Paolo Villaggio che torna a vestire nuovamente i panni dell'ormai già iconico protagonista. Questo seguito è considerato da molti degli appassionati della saga come il migliore del ciclo, in quanto include alcune delle gag più popolari del personaggio: la mano dietro la macchina da presa non a caso è nuovamente quella del grande Luciano Salce e il cast può contare su altri graditi ritorni di figure secondarie ormai entrate nell'immaginario comune del pubblico. E se la verve satirica tocca vette graffianti forse più che in passato, la composizione globale non raggiunge, almeno a parere di chi scrive, la ventata di originalità del primo capitolo.

Ridere, ridere, ridere ancora...

Questo senza nulla togliere alle intuizioni di Salce e Villaggio che donano all'operazione delle vere e proprie scene cult della commedia italiana, pur se spesso non del tutto comprese. E' infatti ormai famosissima la famosa citazione "Per me... La corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!", frase che per anni ha obnubilato la realtà dei fatti. Il senso primigenio della saga, almeno nelle prime incarnazioni, è infatti sempre stato quello di non guardare in faccia nessuno: e se il suddetto tassello del cineforum è anche una critica ad un certo snobismo intellettualistico, è da ciechi non vedervi una presa in giro anche dell'italiano medio, fattore che emerge ancora più chiaramente dall'annessione del match calcistico della nazionale. Parliamoci chiaro: Il secondo tragico Fantozzi rimane una divertente escalation tragicomica ai limiti dell'assurdo, e anche goderne senza troppi frizzi e lazzi per la testa non nuoce assolutamente alla salute: svuotando però lo sguardo dalla chiave volutamente parodica delle diverse situazioni che vedono protagonista il ragioniere non si colgono al meglio gli intenti primigeni dell'operazione. Le risate ad ogni modo abbondano, con una varietà di citazioni cinefile (come non vedere un omaggio ad Hollywood Party nella scena della cena) e non, abbonda di tematiche ottimamente rimescolate per l'uso: dalla serata al casinò alla caotica battuta di caccia con tanto di bombardamenti, dall'infinito tentativo del varo della nave sino al soggiorno a Capri, le occasioni di divertimento non mancano mai, sempre sorrette da dialoghi e voice-over all'altezza delle gag.

Il secondo tragico Fantozzi Forse il capitolo più amato della saga, Il secondo tragico Fantozzi segna una sorta di continuum temporale col capostipite. Dall'amore non corrisposto per la signorina Silvani e alle improbabili escursioni col miope Filini, dalle diatribe lavorative all'incontro col Megadirettore Galattico, questo nuovo collage di tragicomiche disavventure mantiene ancora una certa freschezza imbastendo di sequenze cult la comunque fondamentale (e non sempre colta dal pubblico) vena satirica che non risparmia niente e nessuno.

7.5

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