Recensione Il meglio di me

James Marsden e Michelle Monaghan, anime gemelle in gioventù, si ritrovano dopo vent'anni in Il meglio di me, ennesimo adattamento cinematografico di un romanzo di Nicholas Sparks.

Recensione Il meglio di me
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Nel 1992 Amanda Collier e Dawson Cole erano felicemente innamorati e progettavano il matrimonio e il loro futuro insieme. Il destino ha però avuto piani diversi e oggi la donna si ritrova sposata con un altro uomo (dal quale ha avuto due figli) mentre Dawson, dopo aver trascorso alcuni anni in carcere per omicidio colposo, si barcamena in piccoli lavoretti. L'occasione perché i due si rincontrino avviene in seguito alla morte di Tuck, vecchio amico e figura paterna della coppia che nel testamento gli ha donato il suo vecchio cottage. Nei giorni che precedono il funerale e nonostante gli anni di lontananza la passione riesplode con forza, mettendo i due piccioncini alle prese con importanti decisioni riguardanti le proprie esistenze.

Il peggio di Sparks

Nicholas Sparks sbarca sul grande schermo per le nona volta: Il meglio di me, trasposizione datata 2014 dell'omonimo romanzo, segue in pieno la scia narrativa delle produzioni tratte dalle opere dello scrittore americano, rivelandosi l'ennesima love-story sciatta e banale destinata ad un pubblico prevalentemente femminile. Con la regia di Michael Hoffman, autore di opere interessanti come Sogno di una notte di mezza estate (1999) e Il club degli imperatori (2002), il film pare inizialmente distinguersi da titoli omologhi, salvo poi ritornare su più tranquilli e banali lidi strappalacrime. Con un'alternanza continua tra passato e presente, con la quale possiamo assistere alla nascita della relazione nel 1992 e ai conseguenti sviluppi, le due ore di visione non fanno nulla per distaccarsi dalle ovvietà del filone, trascinandoci verso un epilogo fastidiosamente scontato nella sua estrema forzatura "romantica". E neanche la sottotrama thriller, con il tormentato rapporto tra Dawson e la sua famiglia (composta da violenti criminali), riesce a dare un po' di pepe ad una storia d'amore classica giocata tutta sull'importanza dei bivi e delle svolte in grado di cambiare per sempre le vite di più persone. Confezione patinata, colonna sonora ad hoc con pezzi orecchiabili e quattro protagonisti bellocci quanto basta (in origine il ruolo maschile era stato pensato per Paul Walker, sostituito poi con James Marsden in seguito alla tragica scomparsa del biondo attore) completano il cerchio consegnando al cinema l'ennesimo prodotto fotocopia destinato ad un pubblico "rosa" divoratore di Harmony.

Il meglio di me Difficile aspettarsi sorprese dall'ennesimo adattamento di un romanzo di Nicholas Sparks e difatti Il meglio di me si adagia sulle quiete e banali linee guida di quel romanticismo finto e patinato che tanto successo ha tra certo pubblico femminile. James Marsden e Michelle Monaghan nelle versioni adulte e Luke Bracey e Liana Liberato in quelle più giovani interpretano la coppia protagonista, separata da un crudele gioco di eventi ma apparentemente destinata ad avere un'altra chance in una narrazione ovvia e priva di sussulti che si trascina stancamente fra due piani temporali atti a ricordarci ancora una volta come il vero amore non abbia mai fine.

5

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