Recensione Il laureato

Riscopriamo insieme il film cult di Mike Nichols, iniziatore della New Hollywood, con protagonista un giovane e allora sconosciuto Dustin Hoffman e una sensuale e torbida Anne Bancroft.

Recensione Il laureato
Articolo a cura di

Non un semplice film "manifesto", ma il vero e proprio apripista di una corrente fresca ed originale quale la New Hollywood. Sono passati quarantasette anni dall'uscita de Il laureato, ma il film rimane ancor oggi una visione forte e magnetica in grado di coinvolgere generazioni su generazioni, riportando alla mente ricordi di chi in quegli anni è cresciuto e portando ai più giovani una concezione e un modo di fare Cinema che l'industria hollywoodiana ha ormai sepolto in un cassetto. Una commedia cult velata di istinti drammatici che ha consacrato nella Settima Arte il volto qui timido e impacciato di un giovane Dustin Hoffman (al suo secondo film e ancora sconosciuto al grande pubblico) e che è stata meritatamente inserita al settimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi dall'American Film Institute. Clamoroso successo di pubblico, il film ha inoltre immortalato nell'immaginario collettivo la sensualità morbosa di un'allora trentottenne Anne Bancroft (Premio Oscar sette anni prima per Anna dei miracoli) e la colonna sonora firmata da Simon & Garfunkel. Il tutto sotto la direzione del recentemente scomparso Mike Nichols, mai più a così alti livelli di armonica perfezione nonostante una carriera passata e futura di tutto rispetto.

Vizi di famiglia

Ne Il laureato il giovane Benjamin Braddock, figlio di una ricca famiglia, fa ritorno a casa dopo aver terminato il college ed è ancora incerto sul proprio futuro. Durante la festa organizzata dai suoi genitori per festeggiare il suo comeback, Ben incontra la signora Robinson, una piacente signora di mezz'età storica amica di famiglia, che gli chiede di accompagnarla a casa. Qui la donna tenta di sedurre il suo accompagnatore, ma viene interrotta dall'arrivo del marito. Dopo qualche giorno Ben telefona alla signora Robinson e organizza un incontro: da lì in poi inizieranno una relazione clandestina e passionale. Ma quando la figlia dei Robinson, la giovane Elaine, fa anch'essa ritorno nella casa paterna e conosce Ben, le cose sembrano destinate a cambiare...

Il suono del silenzio

Sin dalla suadente introduzione, che ci mostra il ritorno a casa di Ben all'aeroporto sulle note di The Sound of Silence, la storia assume un valore intimo ed emotivo che ben si sprigiona nel resto della visione. La crisi esistenziale del protagonista comincia infatti ad assumere sin dai primi istanti quella di tutta una generazione, alle prese nella fine degli anni '60 con un'epoca di sogni e di speranze. Mike Nichols non dimentica la lezione della Hollywood classica ma la evolve e la adatta ai tempi contemporanei, raccontando tutte le inquietudini di una gioventù ingabbiata dai rigidi schemi degli adulti e pronta a spiccare il salto verso un proprio destino, forse incerto (come dimostra lo splendido epilogo) ma comunque figlio della propria genuina ribellione. Un racconto di indecisioni che si trasformano, in un percorso di formazione non banale, in decisioni forti e senza compromessi. Ma oltre ad essere l'emblema di un sentimento comune, Il laureato rimane un film formalmente perfetto, in calibrato equilibrio tra i suoi istinti da commedia e velati passaggi melodrammatici, sfruttando al meglio la poliedricità del suo interprete. Il primo tentativo di seduzione da parte di Mrs. Robinson nei confronti di Ben, o la lunga sequenza dell'albergo, colgono infatti al meglio la verve verbale e facciale di Dustin Hoffman, volto, questo sì, che comincia a tagliare i ponti con i divi "belli e impossibili" del cinema americano passato. Il sottile erotismo che permea certe sequenze, coadiuvato dalla torbida e matura sensualità di una magnetica Anne Bancroft e la avvolgente e malinconica colonna sonora di Simon & Garfunkel impacchettano nel migliore dei modi un'opera fondamentale nella storia della celluloide.

Il laureato Si pensa New Hollywood e si dice Il laureato. Il film di Nichols, tassello fondamentale insieme a Gangster Story ed Easy Rider di un cinema in evoluzione, guarda con rispetto al passato ma sprigiona un istintivo e fresco coraggio che rispecchia i sogni e le paure di un'intera generazione. Una commedia di formazione mai banale, spruzzata di dramma ed erotismo, ricca di scene madri rimaste impresse nella memoria collettiva e a cui va inoltre il vanto di aver definitivamente lanciato un allora giovane e sconosciuto Dustin Hoffman. Cosa si può chiedere di più?

9

Che voto dai a: Il laureato

Media Voto Utenti
Voti: 7
9
nd