Recensione Il buongiorno del mattino

Recensione della commedia interpretata da Harrison Ford e Rachel McAdams

Recensione Il buongiorno del mattino
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"Mi è piaciuta subito l'idea di Becky Fuller, giovane, coraggiosa e generosa produttrice che si lancia in progetti sin troppo difficili per le sue capacità e che deve fare i conti con un attempato e pungente conduttore, perennemente arrabbiato e per nulla collaborativo".
A parlare è J.J. Abrams, regista del terzo Mission: impossible e creatore della serie tv Lost, il quale figura tra i produttori di questo Morning glory (come s'intitola in patria il film), nel quale la Rachel McAdams di 2 single a nozze veste i panni della produttrice di tg locali Becky Fuller, che ha finalmente esaudito il sogno di una vita: trovare un lavoro nella grande città e assumere le redini del programma d'informazione nazionale del mattino Daybreak, a New York. Già dal primo giorno, però, il leggendario Mike Pomeroy alias Harrison Ford, l'eccentrico, presuntuoso e per nulla collaborativo conduttore del programma, rischia di diventare la maledizione di Becky, la quale, pur capendo subito che persino il network ha rinunciato a risollevare le sorti dello sfortunato programma, noto per ingoiare e risputare anche i produttori più esperti prima del sorgere del nuovo giorno, si mostra determinata ad intraprendere un percorso diverso. Un percorso diverso che, attraverso una spassosa battaglia di battute di spirito, riesca a fondere lo stile burbero di Pomeroy con le cinguettanti battute e i modi divistici di Colleen Peck, conduttrice dell'edizione del tg del mattino con le fattezze del premio Oscar Diane Keaton.

Una donna in carriera

"Il film contiene tutti gli elementi della commedia classica: ironia, freschezza, sensualità e realismo nella misura in cui fa si che delle persone così diverse riescano a provare rispetto e ammirazione reciproca, a convivere all'interno di una famiglia un po' disastrata ma anche unita e leale" prosegue Abrams.
Eppure, man mano che l'intera faccenda ha l'aria di trasformarsi in un vero disastro, con Pomeroy che si rifiuta di parlare di previsioni del tempo, di fornire notizie scandalistiche e di occuparsi di cucina, mentre Becky lotta per salvare la sua reputazione, il suo posto di lavoro e la relazione appena iniziata con un ex produttore dal volto di Patrick"Watchmen"Wilson, non fatichiamo ad intuire che la commedia dinanzi alla quale ci troviamo sia provvista di non pochi elementi negativi.
Infatti, se Ford dimostra ancora una volta di funzionare meglio quando si cimenta in ruoli da personaggio antipatico che da eroe buono alla Indiana Jones, la solitamente lodevole McAdams appare questa volta piuttosto irritante, impegnata a concedere anima e corpo ad una figura femminile che potrebbe al massimo accaparrarsi la simpatia delle seguaci irriducibili di Sex & the city.
Figura femminile oltretutto al servizio di una vicenda che, coinvolgendo nel cast anche il veterano Jeff"La mosca"Goldblum, prosegue all'insegna del "tutto prevedibile e telefonato", riuscendo nell'impresa di strappare qualche risata allo spettatore soltanto attraverso qualche battutina e, soprattutto, quando entra in scena il corrispondente Ernie Appleby interpretato dal Matt Malloy recentemente visto ne Il cacciatore di ex, sempre implicato in imprese assurde.
Però, se i circa 107 minuti di visione finiscono per risultare inevitabilmente noiosi e privi di originalità, non lo dobbiamo soltanto alla regia del Roger Michell autore di Notting Hill, il quale sembra confezionare l'insieme per forza d'inerzia, ma anche e soprattutto alla sceneggiatura a firma di Aline Brosh McKenna, già responsabile dello script di 27 volte in bianco di Anne Fletcher che, proprio come questo film, era del tutto privo di situazioni veramente capaci di coinvolgere e divertire il pubblico. Almeno quello maschile.

Il buongiorno del mattino Dal regista di Notting Hill e la sceneggiatrice de Il diavolo veste Prada, una commedia ambientata nell’universo lavorativo della tv americana in cui la Rachel McAdams di 2 single a nozze finisce per trovarsi ad assumere le redini di un programma d’informazione mattutino, scontrandosi con il burbero conduttore interpretato dall’Indiana Jones dello schermo Harrison Ford. Peccato, però, che la già citata sceneggiatrice abbia firmato anche lo script del mediocre 27 volte in bianco, il quale, proprio come Il buongiorno del mattino, era noioso, tutt’altro che originale e capace al massimo di coinvolgere le spettatrici (solo le spettatrici) di Sex & the city.

5

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