Recensione Il buio si avvicina

In dvd il folgorante esordio di Kathryn Bigelow

Recensione Il buio si avvicina
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A suo tempo, chi glielo avrebbe mai detto alla californiana classe 1951 Kathryn Bigelow che, ben ventuno anni dopo, avrebbe girato quell'osannatissimo The hurt locker che le avrebbe consentito di conquistarsi il preziosissimo premio Oscar?
Era il 1987, era il periodo dell'artigliato signore dei sogni Freddy Krueger e dei film dell'orrore con tripudio di creature mostruose realizzate in animatronica, e l'allora neo-regista, con alle spalle soltanto un cortometraggio e il drammatico The loveless, co-diretto cinque anni prima da Monty Montgomery, si dedicava per la prima volta ad un film tutto suo scritto insieme all'Eric Red particolarmente portato per le vicende ad alta tensione on the road (non a caso, scrisse The hitcher-La lunga strada della paura di Robert Harmon e diresse Le strade della paura).
Film tutto suo incentrato sul giovane Caleb, con le fattezze dell'Adrian Pasdar di Top gun, il quale, in una cittadina dell'Oklahoma, conosce Mae alias Jenny Wright, bella forestiera che vive alla giornata e che, in realtà, appartiene a una combriccola di violentissimi vampiri impegnata a terrorizzare il sud degli Stati Uniti andando ogni notte a caccia di sangue fresco.

Il dvd

Combriccola di vampiri costituita dal Joshua Miller rivisto tre anni dopo in Classe 1999 e da un trittico proveniente da Aliens-Scontro finale di James Cameron, ovvero Lance Henriksen, Bill Paxton e Jenette Goldstein.
Del resto, a partire dalla violenta, memorabile sequenza ambientata nel bar biliardo, non sono certo situazioni e personaggi cari all'allora futuro autore di Titanic a essere assenti nel corso dei circa novantaquattro minuti di visione; non poco debitori, invece, per quanto riguarda regia e musiche, al cinema del mitico John Carpenter.
Lo stesso Carpenter che, oltre un decennio dopo, avrebbe confezionato con Vampires una sorta di moderno western in salsa succhiasangue, sottogenere probabilmente lanciato proprio da questo capolavoro bigelowiano; il quale, con una sparatoria da antologia che si svolge in un motel, provvide a trasferire nella tipica ambientazione polverosa della provincia americana i vampiri metropolitani diffusi soltanto poco prima dal cultissimo Ammazzavampiri di Tom Holland e dal sottovalutato Vamp di Richard Wenk.
Capolavoro bigelowiano visivamente impeccabile e innovativo, per merito anche della splendida fotografia a cura di Adam"Terminator"Greenberg, che, oltretutto impreziosito dal notevole ritmo conferito dall'ottimo montaggio di Howard E. Smith, non cela neanche troppo una certa allegoria relativa alla tossicodipendenza giovanile (ricordiamo, tra l'altro, che erano gli anni del boom dell'eroina); con conseguente ricerca della salvezza all'interno della famiglia, in questo caso rappresentata dalla piccola Marcie Leeds e dal Tim Thomerson conosciuto dai fan dei b-movie come protagonista della fanta-saga Trancers, prodotta da Charles Band.
Edito da Flamingo Video per la serie Grandi film scelti da Vieri Razzini, il dvd si presenta corredato di discreta sezione extra.
Infatti, al di là della galleria fotografica, abbiamo il documentario di quarantotto minuti Living in darkness, con interviste a regista, cast, direttore della fotografia e produttori, e circa undici minuti attraverso cui Razzini compie un escursus su tutto il cinema dei signori dai lunghi canini, da Dracula di Tod Browning a Intervista col vampiro. Peccato soltanto che, nel momento in cui si parla del citato Ammazzavampiri, le immagini mostrate siano erroneamente quelle del suo remake Fright night-Il vampiro della porta accanto.

Il buio si avvicina Diretto nel 1987 dalla futura vincitrice del premio Oscar Kathryn Bigelow, nelle nostre sale arrivò soltanto l’anno successivo, per poi non ottenere mai una distribuzione su supporto vhs e godere esclusivamente di passaggi televisivi. L’uscita in dvd per Flamingo Video, quindi, non può rappresentare altro che un grande evento, sia per gli amanti dei film di vampiri che per quelli del cinema in generale. Perché, violento, serrato, spaventoso, ma anche allegorico, il primo lungometraggio della futura autrice di The hurt locker già conferma tutte le sue notevoli doti, oltre a immergere i succhiasangue in una allora inedita ambientazione da moderno western.

7

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