Recensione I Sogni Segreti di Walter Mitty

Un maturo Ben Stiller nel suo film più epico, trasognato e, semplicemente, bello

Recensione I Sogni Segreti di Walter Mitty
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Se i sogni aiutino a vivere meglio non è dato sapere, ma di sicuro nella testa di Walter Mitty una funziona ben precisa ce l’hanno. Lo aiutano a superare il grigiume quotidiano, sono un rifugio dalla triste ed estremamente frustrante realtà che vive ogni giorno. Lui lavora a Life magazine, ed è a capo del reparto dei photo editor. Chiunque abbia lavorato nella redazione di una rivista cartacea sa quanto questo ruolo sia fondamentale, a volte persino più dei contenuti testuali stessi. Eppure Walter Mitty e tutto il suo reparto sono nei seminterrati, come Fox Mulder, a svolgere un lavoro fondamentale scherniti da tutti gli altri.
Walter ha dovuto abbandonare il suo talento quando suo padre morì, per occuparsi della famiglia. È rimasto con in mano un pugno di sogni, una capacità di archiviare le cose belle, precisione, puntualità, e tanta insicurezza. Non riesce nemmeno a dichiararsi alla donna che ama, viene sbeffeggiato persino dall’assistenza telefonica per il suo laptop. Così ogni tanto succede che Walter “si incanta”, che vada “in uno di quei suoi posticini”, luoghi immaginari in cui accadono cose notevoli, in cui lui è un eroe o un avventuriero. I suoi sogni segreti sono lo specchio antitetico della sua vita.

La sfida numero 25

In una situazione non troppo immaginaria, dato il destino toccato nella realtà alla rivista, Life Magazine, che si appresta a venire trasferita dalla sua meravigliosa versione cartacea a una rivista web. Ci piacerebbe raccontarvi di Life Magazine, nata soprattutto come rivista fotografica, che vide tra le sue pagine alcuni tra i più belli fotoreportage della storia, tra cui quelli a firma nientemeno che di Robert Capa, e di quanto non abbia senso che una rivista che racconta il mondo attraverso la potenza delle immagini venga trasferita solo sul web. Ma questa è un’altra storia, e I sogni segreti di Walter Mitty ha anche il pregio di far venire voglia di conoscerla meglio.
Quella che viene raccontata qui è la storia di un uomo, che archetipicamente diventa anche un po’ ogni uomo. Walter Mitty è probabilmente la persona più importante a Life, poiché è lui il responsabile delle foto di copertina, ma nessuno, nemmeno lui, sembra rendersene conto. Life si appresta a chiudere e il suo personale deve essere quasi del tutto liquidato. Il suo fotoreporter migliore, Sean O’Connell, manda da chissà dove una serie di immagini, con un ringraziamento particolare per Walter. Lui è la persona che più di chiunque altro ha contribuito a renderlo grande, ha saputo valorizzare il suo lavoro. Sean ha catturato in una sola immagine “The quintessential of Life” (purtroppo il gioco di parole si perde nella traduzione italiana) nel negativo numero venticinque. Che sarà l’ultima copertina di Life. Che non è presente nel pacchetto inviato a Walter.

Cerca il tuo vero sogno

I sogni di Walter lo aiutano a sopravvivere, ma sono anche la sua rovina. Si perde dei pezzi, dei momenti preziosi della sua vita. Si ritrova in un limbo statico, che se da una parte lo protegge, dall’altro alimenta la sua frustrazione e lo costringe a ripetere la sua scialba vita. Ed è proprio la segretamente amata Cheryl che lo spinge a provare. Un amore che sottovoce, senza grossi gesti manifesti, spinge pian piano Walter a mettersi in gioco. Per davvero. Partendo per la più grossa avventura della sua vita. Walter si getta così alla ricerca della numero venticinque.
Tratto da un breve racconto di James Thurber, in testa a una raccolta recentemente rieditata da Bur, I Sogni segreti di Walter Mitty è un sogno in sé, sin dal riadattamento di Steve Conrad, per la regia di un Ben Stiller che finalmente respira a pieni polmoni e dimostra ciò di cui è capace, ciò che sospettavamo già dai tempi di Reality Bites, ciò che gli ha consentito di diventare un’icona con Zoolander. L’ultima volta che chi scrive lo vide, si trovò dinnanzi ciò che è Walter Mitty all’inizio di questa storia: un uomo che aspetta, quasi disilluso, la sua occasione per gettarsi ancora una volta nel vuoto. Forse è per questo che Stiller è un Walter Mitty così perfetto, abbastanza sognatore per poter raccontare una storia, sufficientemente terreno per risultare non solo credibile, ma empatico con ogni singolo essere umano di questo pianeta.
Se Stiller è perfetto, Sean Penn, nel suo breve e significativo ruolo, merita addirittura un altro Oscar. Sua una delle battute più belle del film (che non riportiamo per non fare spoiler), sua la scena quando occupa in maniera assoluta l’inquadratura nelle poche sequenze che lo vedono protagonista.
Ma ciò che fa salire l’emozione più di qualunque altra cosa è la colonna sonora di questo film. La deliziosa favola in crescendo Dirty Paws del duo Of Monster and Man, divenuti famosi su scala mondiale proprio grazie al teaser trailer di Walter Mitty. E poi quella che secondo chi scrive è semplicemente la più bella canzone della storia, Space Oddity, di David Bowie. Che non è una canzone su un uomo che si perde nello spazio, ma di qualcuno che ha coraggio e affronta l’ignoto.

I Sogni Segreti di Walter Mitty Un Film che racchiude in sé la quintessenza della vita, con un ottimo Ben Stiller, che finalmente dà ampio respiro alle sue doti attoriali e registiche, e un immenso Sean Penn. Divertente, sincero, fantastico e realistico insieme, romantico e drammatico, commuove facendo ridere. Racchiude la Vita, quella con la V maiuscola, fatta di coincidenze e situazioni non preventivate. Con l’apertura mentale di chi è possibilista. Una storia che aiuta a vivere meglio, da cui tutti dovremmo imparare. E poi ha una magnifica colonna sonora.

9

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