Recensione How I live now

Saoirse Ronan è un'adolescente in fuga e innamorata allo scoppio della Terza Guerra Mondiale

Recensione How I live now
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Con il recente, planetario, successo delle trasposizioni cinematografiche tratte dai libri di Hunger Games e di molti suoi emuli, ormai il cinema ha ben compreso che realizzare film basati su libri di successo scritti per i teenager è come andare a colpo quasi sicuro al botteghino. Ecco perciò che si cominciano a recuperare opere cartacee anche di qualche anno fa come nel caso di How I live now, tratto dall'omonimo libro di Meg Rosoff, pubblicato in patria nel 2004 e uscito due anni dopo anche nelle librerie italiane col titolo Come vivo ora. Un racconto unico, che non ha dato origine a seguiti di sorta, che ha attirato l'attenzione del regista Kevin MacDonald, la cui fama in Italia è dovuta soprattutto ai recenti L'ultimo re di Scozia (per il quale Forest Whitaker venne candidato all'Oscar), State of play e The Eagle. Interessante anche la scelta della protagonista, caduta sulla sempre più lanciata Saoirse Ronan, vera e propria attrice rivelazione della sua generazione. La storia, ambientata in un futuro prossimo nel quale la Terza Guerra Mondiale sembra ormai imminente, è incentrata sulla figura della giovane Daisy, solitaria e dal carattere schivo, che viene mandata dalla sua casa in America a trascorrere le vacanze dai cugini, mai conosciuti, in Inghilterra. Il carattere della ragazza è dovuto anche alla recenti vicissitudini familiari, che hanno visto il padre, vedovo, risposarsi con un'altra donna che ha da poco dato alla luce un nuovo figlio. Appena giunta nella sua nuova casa vacanziera, Daisy viene subito attratta dal più grande dei suoi cugini, Edmund, e finisce in breve tempo per innamorarsene. Ma proprio quanto tutto sembra andare per il meglio, il nuovo conflitto mondiale rischia di dividerli per sempre. Infatti, all'arrivo dei militari, i due giovani vengono separati e mentre la guerra si fa sempre più pericolosa Daisy riuscirà a fuggire per mettersi alla ricerca del suo amato...

Amore e guerra

How I live now è un film che convince nonostante la componente romantica sia troppo stereotipata e in grado di coinvolgere soltanto un pubblico prettamente femminile. Ma tralasciando l'ispirazione young adult del romanzo, Kevin MacDonald riesce comunque a creare delle sequenze suggestive, non lesinando in alcuni momenti di pura brutalità dovuti allo scoppio della guerra, con relative bande fuori controllo che si aggirano per i boschi uccidendo e violentando vittime indifese. Ma anche l'arrivo di Daisy e della piccola cugina in una città disabitata, dove in realtà si scopre che gli abitanti sono stati tutti trucidati dalle forze nemiche, o il suggestivo momento immediatamente successivo allo scoppio degli ordigni nucleari, con tanto di pioggia di cenere nella campagna dove i protagonisti stavano organizzando un pic-nic, dimostrano la perizia tecnica del regista. Con una storia che in parte riporta alla mente quella di un classico ottantiano come Alba Rossa, a differenza del quale però qui non si viene mai a sapere le cause della guerra né l'identità delle forze rivoluzionarie che invadono l'Inghilterra, l'attenzione alla trama è consegnata soprattutto a queste scene madri e alla caratterizzazione della protagonista, in una sorta di racconto di formazione reso ancora più incisivo dalle difficili condizioni di sopravvivenza cui ella è sottoposta. Peccato per la parte finale, che ricade nella retorica sentimentale più smielata e che, visto gli eventi precedenti, si sarebbe potuto evitare anche se questo, almeno di cambiare il testo dell'opera originaria, avrebbe probabilmente scontentato il pubblico di maggior riferimento. Per tutti gli altri, oltre ai meriti già poco sopra elencati, rimane anche l'ennesima convincente interpretazione di Saoirse Ronan, sempre più bella e brava film dopo film, il cui sguardo intenso e sofferto varrebbe da solo la visione.

How I live now Tratto da un romanzo young adult di successo, How I live now riesce a intrattenere con un certo mestiere nonostante una melassa a tratti fin troppo esasperata e che può interessare solo le fan più accanite del genere. Ma il film di MacDonald ha comunque altri punti di forza, tra cui una brutalità a tratti inaspettata, delle sequenze altamente suggestive e una protagonista bella e brava come Saoirse Ronan, che ampliano il consiglio di visione anche ad un pubblico più ampio.

6.5

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