Recensione #Horror

Un gruppo di dodicenni, riunitosi per un party a casa di una di loro, si trova alle prese con un brutale assassino in #Horror, opera prima dell'attrice Tara Subkoff che indaga nei meandri del cyberbullismo.

Recensione #Horror
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La dodicenne Sam, ragazzina dotata di una sensibilità fuori dal comune, è invitata a dormire fuori, insieme ad altre coetanee, dalla compagna di classe Sofia che vive in una lussuosa villa con la madre Emma. Tra le partecipanti alla giornata di festa vi è anche Cat, una ragazzina reduce da problemi psicologici e vittima di un'infelice situazione familiare. La festa ha infine inizio ma ben presto, dopo sfilate di moda improvvisate, drink alcoolici e conseguente svelamento reciproco dei propri segreti, tra le giovani inizia una vera e propria carneficina verbale, con insulti e prese in giro che finiscono per superare i limiti: proprio per questo Cat viene cacciata dalla proprietaria di casa, finendo per perdersi nel bosco circostante. E le compagne rimanenti non sanno che qualcuno le sta segretamente osservando...

Cyberkiller

Sin dal titolo #Horror mette dichiaratamente in tavola le sue carte, strizzando volutamente l'occhio alla realtà delle rete e ai potenziali pericoli ad essa connessi. La bionda e bella attrice Tara Subkoff ha scelto per il suo esordio come regista e sceneggiatrice di raccontare una storia che purtroppo si rifà ad una contemporaneità, purtroppo universale, inerente al cyberbullismo e a tutti i drammi emotivi che questa vera e propria piaga moderna comporta sulle menti più deboli. Se l'intento è senza ombra di dubbio lodevole, l'inizio e la prima parte del film sono comunque spiazzanti: dopo il brutale doppio omicidio iniziale, che pare quasi di causa sovrannaturale, il racconto ci trascina in un vortice visivo chiaramente debitore del mondo social network, con video e immagini che si sovrappongono sullo schermo a ricreare un apparato virtuale fatto di like e commenti. A tutto ciò si alterna una lunga, ed estenuante per chi cercava un titolo più classico, parentesi nella quale assistiamo al progressivo inasprimento dei rapporti tra le giovanissime protagoniste, con cattiverie assortite a cesellare i fitti dialoghi. La mezzora finale però è in grado di donare nuovo fascino all'operazione, con un colpo di scena per niente scontato che mette in nuova luce quanto visto in precedenza: in una sorta di diabolica e crudele caccia al "mi piace", per il quale tutto è permesso nell'epoca di internet, ha inizio una sanguinosa mattanza in grado di porsi al contempo come crudele e lucida analisi sociologica che, pur estremizzandone i contenuti, riflette con sofferto cinismo una verità dei fatti tanto spaventosa quanto dilagante.

#Horror Tara Subkoff, al suo esordio dietro la macchina da presa, realizza un film scomodo, sia nella messa in scena di un moderno ed attuale dramma sociale che in una fruizione poco affine agli standard di genere. #Horror trasuda dietro un grezzume stilistico, figlio del mondo dei social network con tanto di scritte colorate e video in sovraimpressione, un disagio profondo nella ricerca di affetto in una realtà sempre più schiava della tecnologia dove il sentirsi importanti equivale per molti a ricevere più like e click online. La condivisibile critica al cyberbullismo che, nella prima ora domina la visione appesantendone il ritmo, si trasforma nel finale in una carneficina violenta ed estrema che, dopo il sorprendente colpo di scena, dona all'operazione un valore nuovo e crudelmente sincero.

6

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