Recensione Hobo with a Shotgun

Un vagabondo alla ricerca di giustizia, una pallottola alla volta

Recensione Hobo with a Shotgun
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Chiamatelo exploitation, trash, b-movie o in qualsiasi maniera più o meno colorita vi aggrada. E' in questo sotto-sotto-genere che (ri) nasce come un'araba fenice Hobo with a shotgun. Partorito come uno dei finti trailer a corredo del progetto Grindhouse della coppia Tarantino - Rodriguez, il successo riscosso nella sua forma da cortometraggio ha portato ad oggi alla realizzazione di un vero e proprio film dedicato al vagabondo col fucile. Così come successe con Machete, con gli ottimi risultati che tutti (o quasi) conosciamo, ecco quindi un'idea concepita per esser racchiusa in circa due minuti espandersi nel settore dei lungometraggi. Cambiato l'interprete protagonista, che dal volto misconosciuto del vecchio interprete passa a quello più familiare di Rutger Hauer ormai impegnato da oltre una decina d'anni (e forse ancor più) in produzioni imbarazzanti in ogni angolo del globo. Dietro la macchina da presa per questa selvaggia scorribanda cinematografica troviamo invece Jason Eisener, per la prima volta dinanzi a un progetto, per quanto underground, di una certa importanza. Sarà bastato tutto questo a creare un nuovo, piccolo, cult? Andiamo a scoprirlo.

L'imperatore del trash

Un vagabondo (Rutger Hauer) che gira di paese in paese illegalmente sulle carrozze dei treni merci, arriva in una città senza nome. E senza legge. Le strade sono infatti preda delle angherie di una banda di spietati teppisti che fa capo al cinico Drake (Brian Downey), che comanda su tutto e tutti insieme ai suoi due esagitati figlioli. Il vagabondo sogna di comprarsi una falciatrice e ritirarsi ad una vita di campagna, ma quando vede minacciato un bambino durante una rapina, si arma di fucile e uccide brutalmente gli aggressori. Da quel momento diventa una sorta di leggenda, e altri barboni e diseredati si oppongono alla tirannia di Drake. Con l'aiuto di una giovane prostituta, il vagabondo si trasformerà suo malgrado in un antieroe pronto a riportare la giustizia nell'inferno cittadino.

Una pallottola alla volta

Non si raggiungono le vette stilistiche e citazioniste di Machete, ma Hobo with a Shotgun compie il suo lavoro alla grande, regalando circa novanta minuti di puro e macabro divertimento che trasudano anni '80 da ogni fotogramma, titoli di coda inclusi. Tutto è, volutamente ed eccessivamente, sopra le righe. Dai colori impressi sulla pellicola, forti e quasi saturi, alla caratterizzazione estrema di tutti i protagonisti, tale che i villain (praticamente tutti i personaggi, esclusi il protagonista e la sua amica) sono della calcate e variopinte macchiette memori dei B-movie con la b maiuscola. E che dire della violenza? Gustosamente splatter ed emoglobinica, ma sempre ricolma di una sferzante ironia e priva di gratuità disturbanti ultimamente tanto in voga. Alcune delle uccisioni del film sono assolutamente irresistibili, così come le reazioni dei malcapitati, in grado di reagire come nulla fosse anche dopo aver perso un braccio o essersi ritrovati una pallottola in corpo. E questa carica ferale è inoltre accompagnata da uno svolgimento avvincente, che porta a momenti di pura esaltazione quando il vagabondo mette in pratica la sua vendetta. Una figura con cui è ancora più facile e naturale "identificarsi", vista l'inaspettata e per nulla fuori luogo carica malinconica che compare in più di un occasione, e che mostra come il nostro eroe sia in realtà un uomo stanco di combattere ma obbligato dagli eventi. E, sorpresa sorpresa, grande merito di ciò va attribuito ad uno strepitoso Rutger Hauer, che non si vedeva così sfacciatamente in forma da diversi anni: barba incolta e look "che più grezzo non si può" in un ruolo per il quale sembra essere nato, e che riesce a imprimere, nonostante il contesto trash, la giusta dose di sfaccettature al suo personaggio. Difficile imputare delle vere e proprie mancanze a Hobo with a shotgun, si potrebbe magari obiettare sul finale un pò troppo "striminzito" e non del tutto chiaro, ma è davvero ardua trovarvi dei difetti, rendendo soprattutto il merito di non aver peccato di ambizioni di sorta, cosa che, a dispetto delle apparenze, avviene sin troppo spesso nel genere.

Hobo with a Shotgun Non intralciate mai la strada di un vagabondo, soprattutto se questi assomiglia a Rutger Hauer! Hobo with a shotgun è una divertente, a tratti anche esaltante, operazione exploitation, in cui il trash e lo splatter trovano la forma perfetta per una serata all'insegna del disimpegno più ludico e totale, a patto di avere un minimo di stomaco forte e un insano gusto per la follia emoglobinica. Cult? Senza ombra di dubbio.

7

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