Recensione Habitacion en Roma

La spagnola Alba e la russa Natasha si incontrano una sera a Roma e trascorrono una notte di bollente passione in Habitacion en Roma, dramma erotico diretto nel 2010 da Julio Medem.

Recensione Habitacion en Roma
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Durante una notte estiva romana, Natasha e Alba si incontrano sentendo di provare attrazione l'una per l'altra. La prima, tennista di origini russe, è prossima al matrimonio con il suo attuale compagno, mentre la seconda ha una relazione con un'altra donna nella natia Spagna. Nonostante i loro legami sentimentali, tra le due nasce una passione travolgente che le porta a trascorrere una notte di sesso tra le quattro mura di una stanza d'albergo. Ma durante la nascita del loro rapporto, che rischia di trasformarsi in qualcosa di più di una semplice avventura di una notte, le due donne nascondono entrambe qualcosa del loro passato che, lentamente, emerge in inaspettati e tragici risvolti drammatici.

Tutto in una notte

Con un inizio diretto, diametralmente speculare all'aperto epilogo, Habitacion en Roma (conosciuto anche con il titolo anglofono Room in Rome) ci trascina da subito in un contesto erotico d'autore che, nelle quasi due ore di visione, ci regala un buon numero di sequenze softcore e altre più spinte nel delinearsi di questa love-story saffica ambientata, almeno in fase di sceneggiatura, nella capitale. Il cineasta iberico Julio Medem, in sala in questi giorni con Ma ma - Tutto andrà bene (2015), realizza con un'eleganza formale questa sorta di remake del film cileno En la cama (2005), racconto sentimentale a due (l'unico altro attore presente, oltre alle due protagoniste, è il nostro Enrico Lo Verso in un breve cameo al limite dello scult), incappando però in imprecisioni e forzature melodrammatiche che appesantiscono la visione in più occasioni, non lesinando inoltre alcuni passaggi gratuitamente pruriginosi che penalizzano il procedere della monotona narrazione. L'elemento più interessante dell'operazione risiede perciò nella caratterizzazione delle due donne, entrambe alle prese con tragici fatti nel loro passato (dall'aborto di una alle violenze subite nell'infanzia dell'altra) che si svela progressivamente tra bugie e mezze verità. Se il contesto interpersonale, con una passione destinata a consumarsi nell'arco di una notte per poi rimanere solo un ricordo indelebile, guarda nella genesi a Prima dell'alba (1995) di Linklater, la potenziale forza primigenia di questa folgorante avventura ben più che platonica non riesce però mai ad emergere del tutto, e l'eleganza stilistica prende spesso il sopravvento sulle emozioni, tanto che anche il metaforico finale nella vasca sfiora soltanto per un pelo il ridicolo involontario. Il pubblico maschile apprezzerà comunque le complementari bellezze di Elena Anaya e Natasha Yarovenko, rispettivamente fascino mediterraneo ed est-europeo che rendono ancor più bollente la carica erotica.

Habitacion en Roma Se a Parigi si ballava il Tango, qui il massimo delle attività non erotiche si riduce a qualche navigazione sul web. Habitacion en Roma ci trascina nell'avventura di una notte vissuta dalle due belle protagoniste, caratteri e personalità assai diverse tra le quali nasce una travolgente passione in un albergo capitolino. Julio Medem dirige con un'eleganza formale ma, pur regalando sequenze stilisticamente ispirate, si adagia fin troppo sulle sinuose grazie delle sue interpreti, non riuscendo mai del tutto a coinvolgere in questo racconto di un'amore saffico che cerca di snocciolare, con scarso successo, divagazioni esistenziali e melodrammatiche sull'importanza dei sentimenti.

5

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