Recensione Guardiani della Galassia

Il Marvel Cinematic Universe ci porta a spasso per la Galassia con un film straordinariamente riuscito

Recensione Guardiani della Galassia
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L'uscita de Guardiani della Galassia è quantomai prossima, perlomeno in gran parte del mondo. Purtroppo questa volta l'Italia dovrà aspettare fino a ottobre per poterlo ospitare nelle sue sale cinematografiche, ma possiamo già anticiparvi che l'attesa sarà ben ripagata: grazie alla nostra visita londinese agli studi Dolby di Londra abbiamo potuto assistere ad una specialissima anteprima 3D della pellicola (con tanto di avvolgente sistema Dolby Atmos attivo) prima di poter incontrare regista e interpreti di questo nuovo, importante tassello del Marvel Cinematic Universe, che andremo questa settimana ad esplorare con cura tramite recensione, interviste e speciali dedicati. I Guardians of the Galaxy non sono certo i personaggi Marvel più famosi, forse, ma del resto anche Thor e Iron Man non erano poi così popolari tra il grande pubblico prima dei film a loro dedicati: e siamo certi che Peter Quill e i suoi poco raccomandabili compari scavezzacollo ne raccoglieranno l'eredità, segnando forse addirittura un nuovo corso per i film Marvel, un vero e proprio spartiacque tra i vari "esperimenti" di tono delle pellicole precedenti e questa nuova formula vincente e che speriamo sinceramente venga reiterata, poiché per la prima volta tutti noi colleghi della stampa internazionale siamo stati concordi nel giudicare il nuovo film Marvel Studios ottimo, senza riserva alcuna. Ma andiamo con ordine.

"They call themselves the Guardians of the Galaxy."

Nel cuore della Galassia esistono numerosissimi pianeti abitati da diverse razze aliene, della stragrande maggioranza delle quali l'umanità non è a conoscenza, nonostante gli eventi narrati in The Avengers e nei film dedicati a Thor abbiano dato modo ai terrestri di sapere che non sono soli nell'universo. Svariate razze, difatti, convivono in maniera più o meno pacifica sotto la costante vigilanza dei Nova Corps, sorta di polizia intergalattica che pone freno alle attività illegali e pericolose di ladri, contrabbandieri, cacciatori di taglie e malfattori in genere. Categoria nella quale rientrano, a diverso titolo, i cinque protagonisti di Guardiani della Galassia: abbiamo Peter Quill, avventuriero di origine terrestre che tenta (inutilmente) di farsi una nomea col soprannome di Star-Lord; i due poco ortodossi cacciatori di taglie Rocket e Groot (l'uno un procione geneticamente modificato particolarmente versato nel sarcasmo e negli scontri a fuoco, l'altro un essere vegetale di forma umanoide in grado di pronunciare una sola frase in mille accezioni diverse); l'instabile Drax, detto Il distruttore, votato solo alla vendetta; e infine la letale Gamora, esperta assassina dalle pericolose ascendenze. I cinque saranno loro malgrado costretti a collaborare nel momento in cui Ronan l'Accusatore, esponente di punta dell'impero Kree dedito alla guerra contro gli Xandar, si allea con il potente Thanos finendo per rappresentare una minaccia per tutto l'universo conosciuto. Riusciranno i nostri antieroi ad appianare le proprie divergenze in funzione di un bene più grande?

"A long time ago in a galaxy far, far away..."

Già dalle prime scene visionate in anteprima in occasione dello scorso Lucca Comics & Games ci avevamo visto giusto e la prima impressione è stata confermata dalla visione del film completo e dalle parole riservateci di persona dal regista stesso: "È il film che volevo fare, con il sapore delle pellicole che ho amato durante gli anni '80". James Gunn, un passato alla Troma e regista del piccolo cult Super (2010) ha volutamente conferito un tono spielberghiano alla sua nuova pellicola: ripensate ai più bei film d'avventura per ragazzi di trent'anni fa prodotti, scritti o diretti dal cineasta di Cincinnati e dal suo entourage e saprete, in parte, cosa aspettarvi. Nel film di Gunn si vedono vere e proprie "pennellate" del cinema più bello dello stesso Spielberg, di Donner, di Zemeckis, Columbus e, naturalmente, soprattutto di George Lucas negli episodi migliori di Guerre Stellari (oops, oramai si dice Star Wars!) e Indiana Jones. Lo stesso Gunn ha ringraziato più volte Kevin Feige, i Marvel Studios e la Disney per avergli permesso di abbracciare una visione così "diversa" rispetto al passato, e noi li ringraziamo con lui: è difatti la volta buona che abbiamo un film di supereroi degli Studios in grado di soddisfare davvero sia il pubblico generalista che gli appassionati di fumetti Marvel di vecchia data.

Love is a loaded Gunn

Al di là dei giudizi personali e del ginormico successo di massa dei film dello Studio, difatti, molti appassionati di lungo corso non si sono mai trovati molto a loro agio con alcuni film del Marvel Cinematic Universe perché visti come distanti dagli originali cartacei, non solo per l'interpretazione di alcuni personaggi ma anche e soprattutto per il tono delle pellicole, che spesso e volentieri sostituivano l'epica supereroica con la commedia d'azione infarcita di battute e sketch comici. Ma se già Thor: The Dark World vedeva una diminuzione dell'elemento comico e Captain America - The Winter Soldier si presentava anzi in chiave di serioso fanta-thriller, Guardiani della Galassia recupera fortemente il lato ludico ma dosandolo accuratamente senza sproposito alcuno e, anzi, bilanciandolo con le componenti fondamentali di azione e drama che i vecchi appassionati cercano oramai in un film del genere. Il risultato ci ha francamente stupiti: ci aspettavamo un film divertente ma non certo epocale, mentre Gunn realizza, a tutti gli effetti, il film migliore dello studio dai tempi del primo Iron Man, per una molteplicità di ragioni.

I AM GROOT

Partiamo dal cast, variegato e ricco di nomi interessanti, ma questa alla fine non è una novità per i film Marvel Studios. L'importante è, piuttosto, che gli attori siano perfettamente in parte e ben sfruttati. In primis i cinque protagonisti. Chris Pratt è divertente ma anche discretamente 'cool' e offre una performance molto harrisonfordiana, dato anche che lo stesso Star-Lord si ispira, durante le sue scorribande, ai personaggi dei film anni '80 per look e atteggiamento. Mentre Bautista e Zoe Saldana riescono a conferire una certa umanità ai loro personaggi, più sfaccettati di quello che si può pensare a prima vista. Notevole, inoltre, l'espressività di Groot e Rocket, nonostante questi non siano stati realizzati tramite vera e propria motion capture ma interamente in CGI e doppiati con grande verve da uno straripante Bradley Cooper e un ispiratissimo Vin Diesel, fautore di alcuni dei momenti più belli della pellicola ripetendo solo tre parole: qualcosa che fa riflettere.

Sia insieme che separatamente l'indomito gruppetto ruba letteralmente la scena, buca lo schermo e conquista il pubblico. E in questo Gunn riesce addirittura a superare Joss Whedon, che ha sì avuto la maestria di bilanciare perfettamente lo screen time dei Vendicatori nel suo film ma partiva da personaggi già arcinoti e precedentemente presentati. Qui, invece, si parte da zero eppure sentiamo i Guardiani come vecchi amici dopo pochi minuti di film. Un po' grazie al carisma degli interpreti, un po' per la sapiente regia ma anche per un'ottima fase di scrittura dei personaggi: Star-Lord, addirittura, presenta un background molto meglio stratificato e significativo che nel fumetto originale.
Interessante, inoltre, l'utilizzo di due noti attori (John C. Reilly e addirittura Glenn Close) per ruoli secondari ben instradati mentre funzionali e ben rappresentati Michael Rooker nel ruolo del "cazzutissimo" Yondu e Djimon Hounsou in quello dell'implacabile Korath. Infine, c'è da spendere qualche parola sui villain. Escludendo i Nova Corps (che chiaramente sono dalla parte dei 'buoni') abbiamo altre quattro figure più o meno avverse ai nostri riluttanti eroi: Nebula, sorellastra di Gamora interpretata da Karen Gillan, il Collezionista (già visto nella scena post credit di Thor: TDW e nuovamente col volto di Benicio del Toro), Thanos (qui finalmente reso "reale" dall'ufficializzato Josh Brolin) e soprattutto Lee Pace nel ruolo del già citato Ronan, che darà parecchio filo da torcere ai nostri nella lotta per la conquista di un poderoso artefatto (non diremo di più ma i lettori dei fumetti già sanno a cosa ci riferiamo!). C'è da dire che i "cattivi" sono i personaggi meno forti, a livello caratteriale, dell'ensamble. Non siamo ai livelli di relativa "inutilità" degli Elfi Oscuri di Thor: TDW ma non sono neanche personaggi stratificati come Loki o i villain presentati nei due Captain America, però assolvono alla loro funzione "scenografica" dato che il film vuole essere un'avventura fanciullesca e, si sa, da ragazzini ci si appassiona agli eroi, non ai cattivi, che son solo "carne da cannone" volta ad affermare la superiorità dei propri beniamini. È solo da adulti che si cominciano ad apprezzare davvero i cattivi "sfaccettati" che abbiamo imparato ad amare, ad esempio, nei Batman di Tim Burton e Christopher Nolan: qui sono solo montagne apparentemente insormontabili, prove di coraggio e forza d'animo da superare. E la loro funzione l'assolvono benissimo, c'è da dire.

Camei e riferimentiNel film sono presenti numerosi camei, tra cui quello -immancabile- di Stan Lee. Quello più vociferato nei giorni scorsi, in verità, non è presente, a meno che non sia parte della scena post-credit, che non ci è stata mostrata: ma scopriremo a breve di cosa si tratta. Per il resto, i collegamenti al resto del Marvel Cinematic Universe sono numerosi ma nessuno invasivo e, anzi, GoG può essere tranquillamente visto anche come film stand-alone.

Ain't no mountain high enough

Come accennato, però, da questo punto di vista non ci discostiamo più di tanto dai buoni risultati dei film precedenti, a parte un casting comunque generalmente meno altalenante. A livello tecnico, poi, la pellicola è pregevole e sicuramente alla pari con la "concorrenza" di casa, forse un tantino meno strabiliante di Avengers o anche solo di Iron Man 3, ma con una direzione artistica più coerente di quella di Thor e che va a creare un'ambientazione spaziale credibile e facilmente "espandibile" (nell'accezione startrekkiana/starwarsiana del termine). Quello che però fa la differenza è sicuramente la mano di James Gunn, che con mano ferma riesce, senza soluzione di continuità, ad emozionare, stupire, divertire, esaltare e addirittura commuovere gli spettatori con una space opera dal tono a volte scanzonato ma sostanzialmente epico, alla quale il pubblico partecipa davvero, soprattutto in quei due o tre momenti fortemente emotivi che non ci aspettavamo di trovare. Difficile dire di più senza spoilerare, ma vi assicuriamo che la finezza di scrittura di alcuni passaggi arriva davvero inaspettata.

Guardiani della Galassia Proprio quando non se l'aspettava nessuno, ecco arrivare il colpaccio per i Marvel Studios con Guardiani della Galassia. Certo, il film potrebbe anche incassare meno dei seguiti di personaggi noti come Iron Man o Cap, ma siamo sicuri che guadagnerà facilmente le simpatie di tutto il pubblico, di ogni età ed estrazione, per la sapiente miscela di divertimento pop attuale e revival dei favolosi anni '80. I trenta-quarantenni saranno conquistati dallo stile dell'avventura e dal meraviglioso e intelligente uso della colonna sonora anni '70, mentre i più giovani hanno, probabilmente, trovato il loro personale Star Wars.

9

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