Recensione Goool!

Juan José Campanella si lascia andare ad una riuscitissima sortita nel mondo dell'animazione

Recensione Goool!
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Che passione, il calcio. C'è chi la vive sugli spalti, chi in campo, e chi la ricrea tramite videogiochi e... il classico “biliardino”. Amadeo è uno di questi, un ragazzino un po' introverso che riesce a esprimere il suo potenziale solo quando, manopole alla mano, conduce a ogni partita la sua amata squadra dalla maglia giallo-verde alla vittoria. Nessuno, in paese, è in grado di tenergli testa, neanche un bulletto che lo prende di mira ma è costretto ad una ignominiosa ritirata dopo aver perso un match. Diversi anni dopo, Amadeo è lo stesso di sempre: imbambolato e imbranato, tranne che al tavolo del calcio balilla, non è ancora riuscito a confessare i suoi sentimenti verso la bella ed estrosa Laura, sua amica d'infanzia. Tutto procede senza scossoni fin quando il bullo umiliato anni prima non si ripresenta nella cittadina del nostro: ora è El Grosso, superstar del calcio mondiale, ricco, viziato e sbruffone. La sua arroganza è senza limiti e, pur di cancellare l'unico fallimento della sua vita, è disposto a comprare e radere al suolo l'intero paese che fu testimone della sua défaillance per costruirvi al suo posto un mega stadio in suo onore. Amadeo e i suoi concittadini stanno per perdere tutto, ma c'è ancora una speranza: batterlo nuovamente... ma stavolta al calcio vero! Magari con un “piccolo” aiuto da parte degli omini del biliardino, magicamente portati in vita per fare... Goool!

Vietata la "girella"

Ispirato a Memorie di un'ala destra del compianto artista spagnolo Roberto Fontanarrosa, Gaston Gorali, produttore e sceneggiatore ispanico, decide di investire sul progetto di un nuovo lungometraggio animato e ne parla col collega Eduardo Sacheri, con l'animatore Sergio Pablos e con il noto regista Juan José Campanella, premio Oscar nel 2010 per Il segreto dei suoi occhi. Dopo anni di lavoro il risultato è Goool!, film d'animazione divertente e originale che arriva ora nel nostro paese dopo il discreto successo riscosso nei paesi latini. Originale non solo perché i lungometraggi animati ambientati nel mondo dello sport si contano sulle dita di una mano, ma anche per l'approccio al tutto, assolutamente sopra le righe eppure convincente nella sua bizzarria. Campanella, difatti, infonde un notevole ritmo alla vicenda, popolandola di personaggi strambi e simpaticissimi che entrano subito nell'immaginario dello spettatore. Sia gli improbabili protagonisti “umani” della vicenda che gli “omini del biliardino”, due squadre di calciatori in miniatura che fanno il verso a tanti campioni del passato, a partire dall'acconciatura. A proposito di loro, impagabili sono i siparietti tra il serioso Capi, il vanesio Beto e il pragmatico Loco, a cui si aggiunge il capitano della squadra “avversaria” dei Bordeaux, Liso. Sergio Pablos, che in passato ha lavorato per tutti i maggiori studios d'animazione mondiali per titoli come Tarzan, Hercules, Rio e Cattivissimo me, dà il meglio di sé e realizza un film che stupisce dal lato tecnico, non essendo una produzione ad altissimo budget: i dettagli caratterizzanti i personaggi sono davvero degni di nota e si inseriscono benissimo nel contesto creato da Gorali e Campanella.

Goool! Dopo aver appassionato il suo pubblico con film come Il figlio della sposa e Il segreto dei suoi occhi Juan José Campanella si lascia andare ad una riuscitissima sortita nell'animazione, con un film delizioso per gli occhi e il cuore che diverte ma non manca di lanciare messaggi positivi ridicolizzando, per contro, l'eccesso di agonismo che pervade a volte il calcio valorizzandone, invece, i valori amicali e formativi. L'unica cosa di cui si sente la mancanza, forse, è una colonna sonora più marcata e trascinante, cosa che solitamente in questo genere di produzioni non manca mai (vedasi i recenti Frozen, Cattivissimo me 2 e Rio 2, ad esempio).

7.5

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