Recensione From time to time

Le cosiddette ghost stories inglesi sono da sempre tra le più raccontate, famose e dense di ispirazione anche per altre culture, tra cui certamente quella statunitense; e i racconti di case infestate o semplicemente “abitate” da inquilini spiritici sono poi tra i più comuni, soprattutto nella letteratura per ragazzi. Le ciminiere di Green Knowe (conosciuto anche come I tesori di Green Knowe), il romanzo da cui è tratto il qui recensito From time to time, fa naturalmente parte di questo filone. Secondo libro della saga di Green Knowe, scritta tra gli anni '50 e i '70 dall'inglese Lucy Maria Boston, scava ancora più a fondo nelle avventurose, ma al contempo molto umane, vicende della famiglia Oldknow di quanto la Boston non avesse fatto nel primo tomo. Per far questo sfrutta ancora una volta i protagonisti umani del primo episodio, il giovane Toseland e l'anziana e saggia Mrs. Oldknow, nonché il setting dell'antica magione di famiglia, per ambientare una nuova epopea del passato, non necessariamente legata a quella narrata nel primo libro, I ragazzi di Green Knowe.

Every family has a history...

Nel Cambridgeshire c'è Green Knowe, una delle magioni ancora abitate più antiche d'Inghilterra: ben nove secoli di storia sono passate per le sue mura, dai Normanni fino alla Seconda Guerra Mondiale. Toseland -detto Tolly- Oldknow (Alex Etel), ultimo discendente di un'antica famiglia che si tramanda la proprietà di generazione in generazione, viene spedito nelle campagne come molti ragazzi della sua età per scampare ai bombardamenti tedeschi, e si ritrova così ad abitare con la nonna, Mrs. Oldknow (Maggie Smith), in attesa che anche i suoi genitori possano unirsi a loro, in particolar modo il padre, disperso in guerra.
Durante la sua permanenza nella spettrale villa, Tolly viene a conoscenza della triste storia di Susan, una sua antenata, cieca dalla nascita, vissuta a Green Knowe più di un secolo prima. A poco a poco Tolly riesce a rivivere le vicende dei suoi antenati, passando da un piano temporale all'altro come una specie di fantasma spazio-temporale, che solo alcuni possono vedere e sentire. Viene così a conoscenza di alcuni dei misteri della casa, tra cui quello che coinvolge un formidabile tesoro in gioielli e un terribile incendio...

Every house tells a story.

Trionfatore al Chicago Children's Film Festival, al Seattle International Film Festival e all'italianissimo Fiuggi Family Festival, From time to time porta la firma di Julian Fellowes, già vincitore di un Oscar nel 2002 per Gosford Park, qui nelle doppie vesti di regista e sceneggiatore.
Nonostante nell'opera registica non dimostri chissà quali maestrie, Fellowes svolge bene il suo lavoro ponendo grande attenzione all'espressività dei personaggi a sua disposizione, grandemente aiutato da una storia appassionante e profonda e da alcuni dei migliori attori inglesi sulla piazza: dalle vincitrici di Oscar Maggie Smith e Pauline Collins a Timothy Spall, fino al giovane talento Alex Etel. Anche se quelli che bucano davvero lo schermo sono il granitico Dominic West nella parte dell'infido maggiordomo Caxton e Hugh Bonneville, che dipinge il suo capitano Oldknowe con colori accesissimi eppure rassicuranti.
Nonostante l'assenza di effetti visivi di ultimo grido, il film riesce a mantenere il giusto grado di tensione e mistero per tutta la durata della sua visione, riuscendo perfettamente nel suo intento di barcamenarsi fra due solchi temporali ben distinti dosando i tempi -e le apparizioni fantasmiche- con accortezza.