Recensione Frankenstein's Army

Zombie nazisti vs. soldati russi nell'interessante found footage d'esordio di Richard Raaphorst

Recensione Frankenstein's Army
Articolo a cura di

Un gruppo di soldati russi è disperso nelle campagne quando riceve un messaggio di soccorso da un'altra delle loro divisioni. Recatisi sul posto gli uomini trovano una vera e propria carneficina di civili, ma nessuna traccia dei compagni che avevano mandato l'SOS. Ben presto gli increduli soldati si trovano a fronteggiare una minaccia imprevista e spaventosa: una vera e propria orda di non morti, assemblata con pezzi di metallo e mostruose protuberanze, che comincia ad assalirli rivelandosi un nemico inarrestabile. E nei sotterranei del villaggio dimora il loro creatore, il diabolico dottor Frankenstein.Richard Raaphorst è al suo esordio dietro la macchina da presa, ma il suo non è certo un nome privo di esperienza: il regista olandese infatti è stato in passato autore di storyboard e concept artist per personalità di rilievo come Paul Verhoeven, Stuart Gordon e addirittura Jackie Chan. Per il suo debutto (presentato all'ultima edizione del Trieste Science Fiction) alla regia Raaphorst ha optato per una storia a tinte forti che riprende in versione caricatural/grottesca/grand guignol il mito del dottor Frankenstein, con risultati assai convincenti.

L'esercito di Frankenstein

Frankenstein's Army non è certo un film scientificamente e razionalmente accurato. Utilizzare infatti l'abusata tecnica del found footage nel 1945, durante il periodo della seconda guerra mondiale, tramite una videocamera d'ultima generazione gestita da uno dei soldati è quantomeno bizzarro, ma in fin dei conti il realismo non è sempre necessario in questo genere di produzioni. Ma se la guerra è un inferno, come si suol dire, Raaphorst ha amplificato alla perfezione il messaggio, costruendo un mockumentary torbido e inquietante, visivalmente geniale nella costruzione delle creature "zombie", maledettamente spaventose e terrificanti nonché brillanti per inventiva, con aggiunte meccaniche varie dal tocco steampunk, sempre diverse che regalano ogni volta una sorpresa in un mix tra paura e divertimento. Ed è proprio su questa carta che la pellicola convince appieno: pur non essendo certamente una visione consigliati agli stomaci deboli (il film ha ricevuto anche dei divieti ai minori di 18 anni), per gli amanti del genere il risultato è gustosissimo, con una forta dose di macabra ironia nera ben ibridata alla componente più tipicamente horror, con sbudellamenti e menomazioni capaci di far sobbalzare dalla sedia in più di un'occasione. In tutto questo vi è anche una sottile ma lucida disgressione politica, in cui il regista mette in campo la sua personale opinione contro tutti i tipi di estremismi ed ideologie, soprattutto nella fase clou, in cui il diabolico dottore cerca di creare la mente perfetta. Il cast, pur non brillando, svolge il suo compitino senza infamia e senza lode, con la gustosa performance, nei panni del dr. Frankenstein, di Karel Roden, già visto in RocknRolla e in Hellboy (dove interpretatava Rasputin).

Frankenstein's Army Un mix tra divertimento e orrore splatter per l'esordio alla regia dell'olandese Richard Raaphorst. Frankenstein's Army è un geniale mix tra grottesco e steampunk, ironia nera e critica politica, realizzato con un'inventiva visiva di prim'ordine (creature mostruose e sempre diverse che spiccano per genialità realizzativa), non priva di una violenza splatter a tratti estrema. Non un film per tutti sicuramente, ma per gli appassionati un found footage fresco e vitale che spicca nel marasma di anonime produzioni similari.

7.5

Quanto attendi: Frankenstein's Army

Hype
Hype totali: 1
10%
nd