Recensione Five Senses of Eros

Cinque episodi per indagare i cinque sensi dell'eros

Recensione Five Senses of Eros
Articolo a cura di

I film a episodi sono ormai un classico del cinema; meno scontato è assistere a questa suddivisione nel genere erotico. Five senses of Eros, datato 2009, mette insieme cinque registi di una certa fama in patria come Daniel H. Byun (The scarlet letter), Hur Jin-ho (Happiness), Min Kyu-dong (Memento mori), Oh Ki-Kwan (The last present) e il produttore, esordiente dietro la macchina da presa, Yu Young-sik, per darci uno sguardo a 360° sul mondo del sesso e dell'amore. Cinque storie che prendono come oggetto del loro fulcro narrativo ognuno dei cinque sensi, declinati ogni volta in un racconto carnale e di desiderio.Nel primo episodio, His concern, un uomo e una donna si incontrano alla fermata di un treno e sin dai primi istanti nasce una vera e propria storia d'amore e di passione. Nel successivo I'm here un uomo attende per molti notti il ritorno della propria amata all'interno del loro appartamento. Il terzo, The 33rd Man, racconta invece la storia di amore e odio tra due attrici che instaurano una controversa relazione sul set di un film horror, lottando anche per un uomo. In My end is my beginning una moglie e l'amante di suo marito "condividono" il dolore per la scomparsa dell'uomo. Chiude la pellicola Believe in the moment, in cui alcune studentesse decidono di scambiarsi il loro fidanzato per un giorno.

I cinque sensi dell'eros

Come capita spesso in questo tipo di produzioni, Five senses of eros vive di un'altalenanza qualitativa che si rispecchia nelle diverse narrazioni degli episodi, che pur cercando di spaziare su diversi generi (horror, melò, commedia romantica e adolescenziale) non trova una vera e propria coesione rivelandosi come un collage poco riuscito anche sulla tematica principale di partenza. Se alcuni passaggi nascondono indubbiamente un tocco autoriale e poetico che non lascia indifferenti (su tutti il segmento I'm here diretto da Hur Jin-ho), è indubbio che altrove gli autori (anche sceneggiatori dei rispettivi episodi) non siano riusciti a trasportare il proprio stile in quest'operazione, affidandosi più alla sensualità dei loro interpreti (su questo, sia per il pubblico maschile che per quello femminile, vi è poco da lamentarsi) che alla forza di quanto si volesse raccontare, lasciando uno spaesante senso di incompiutezza. L'estetica, tolti i primi due segmenti, finisce per vincere a mani basse sulla concretezza, delineando anche una certa, nascosta, pudicità che scade nella patinatezza più soft che, nonostante alcuni temi forti trattati (ad esempio il bondage), risulta fin troppo edulcorata per il tipo di pellicola. Inoltre la lunghezza, seppur variegata dall'alternarsi delle cinque storie, appare alquanto insostenibile, due ore in cui ben presto più che rispettare le promesse di partenza si tenta di curare gli spettatori insonni.

Five Senses of Eros Noioso, edulcorato, con soltanto due episodi (soprattutto il secondo) degni di un qualche interesse. Five senses of eros, sulla carta operazione interessante atta ad indagare i cinque sensi dell'erotismo affidando cinque storie ad altrettanti apprezzati registi coreani, si dissolve ben presto lasciando una profonda amarezza per ciò che sarebbe potuto esser ma non è stato.

4.5

Quanto attendi: Five Senses of Eros

Hype
Hype totali: 0
ND.
nd